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Acquedolci, Grotta S. Teodoro, Antiquarium: Prof. Simon Blockley della Royal Holloway University e studenti in visita

Il più antico sito antropologico della Sicilia, la Grotta di San Teodoro in Acquedolci, ha accolto il Prof. Simon Blockley della Royal Holloway University of London con colleghi e studenti, Breve intervista al Prof.

Giornata da “Gran Pavese” per la Grotta di San Teodoro e l'Antiquarium di Acquedolci: in visita, nel primissimo pomeriggio, il gruppo di Studi della Royal Holloway University of London, 6 professori e 42 studenti del secondo anno, guidati dal noto Prof. Simon Blockley. La Royal Holloway, fondata nel 1985, dal motto “Esse quam videri”, è compresa nell' 1% delle migliori Università del mondo.

La sede è ispirata al Castello di Chambord in Francia ed è considerato il Campus Universitario più bello del regno Unito ed è uno dei College costituenti la London University. Il Prof. Simon Blockley appartiene al “Centre for Quaternary Research Department of Geography”. Per me tutto inizia un po' prima: alle 14, all'Antiquarium, incontro Salvatore Russo, consegnatario dei reperti, per recarci alla Grotta ed incontrarci con la Prof.sa Laura Bonfiglio unanimemente considerata “la mamma” delle Ricerche e degli Studi per la Grotta di San Teodoro.

E' un lieto re-incontro e l'attesa consente un breve intrattenimento sufficiente a “strapparle” una piccola chicca: ha in progetto un volume “I tesori della Grotta di San Teodoro” in cui ci sarà anche il riferimento alla ricchezza faunistica: gl'Ippopotami (abitatori più antichi, 250.000 anni fa); le Jene (32.000 anni fa e solitamente assenti ma qui no); gl'Asini (23.000 anni fa), gl'Elefanti (20.000). Tuttavia, “tempus fugit”, siamo subito raggiunti dal Dott. Salvatore Oriti, attualmente Vicesindaco, cui è dovuta, ai tempi in cui vestiva la fascia tricolore, la prima importante messa in ordine della Grotta e cui si devono, con l'attuale Sindaco Avv. Alvaro Riolo i lavori di rifacimento delle teche, delle ringhiere, della passerella, dei bagni: è lui, insieme alla Prof.sa Bonfiglio ad accogliere con gl'onori di casa il Prof. Blockley con colleghi e studenti. Incontro lieto e festante cui gli studenti portano l'informalità della loro gioventù: foto di gruppo e personali, selfie etc.: parte la visita alla Grotta con due ciceroni d'eccezione: la Prof.sa Bonfiglio ed il Dott. Oriti. La cordialità del Prof. Blockley mi ha consentito di fotografarlo nel luogo esatto del ritrovamento di Tea (il più antico ritrovamento antropologico della Sicilia, scheletro praticamente intatto, risalente a 14.000 anni fa, gli scheletri sono in tutto 7: 5 maschi e 2 femmine) ed anche, grazie ad una interprete, una breve intervista.

Professore, anzitutto grazie e un abbraccio a tutti voi, come mai questo interesse?

“Quello qui alla Grotta è ormai, da anni, un rapporto cordiale e proficuo con la Royal Holloway, finora guidato dalla Prof.sa Danielle Schreve, che io quest'anno sto sostituendo...”

Di cosa, specificamente, si occupano le sue ricerche?

“Sono al “Centre for Quaternary Research Department of Geography”, ossia mi interesso del “Quaternario” l'era geologica che va da 2.5 milioni di anni fa ad oggi. Ci interessa la Tettonica a Zolle, la vulcanologia (andiamo anche all'Etna) in quanto connessa ad essa, le variazioni geomorfologiche, quelle climatiche. La Grotta è importante per la visibilità delle stratificazioni geologiche e le variazioni...”

Un tempo il mare lambiva la Grotta

“esatto.” “Per noi la Grotta è assai importante soprattutto per il ritrovamento di Tea che ne fa il più antico sito antropologico della Sicilia.

Cosa dice Tea per lei, che, mi hanno detto, si occupa anche di archeologia?”

“Noi cerchiamo di correlare tutti i fattori che le dicevo per vedere come con essi interagisca anche l'evoluzione floro faunistica e quanto essa sia dipendente. La presenza di Tea assume un significato particolarissimo in quanto consente di inserire anche l'uomo in queste correlazioni ed interazioni”

La ringrazio 

L' “escursione” della Royal Holloway è continuata quindi con il trasferimento all'Antiquarium dominato dalla presenza dello scheletro del primo abitante della Grotta, l'Ippopotamo e dalle teche ospitanti i resti di manufatti, in prevalenza selci, e da una immagine dello scheletro di Tea e da ricostruzioni dell'habitat florofaunistico dell'epoca.

Foto: francesco latteri scholten

Questo articolo è stato pubblicato qui

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