• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Accordo sul contratto Fiat: la Fiom fuori dalle fabbriche

Accordo sul contratto Fiat: la Fiom fuori dalle fabbriche

Raggiunto l’accordo sul contratto per i lavoratori del gruppo Fiat. Lo hanno firmato Fim, Uilm, Ugl e Fismic, non la Fiom, che resterà quindi fuori dalle fabbriche.

In seguito all’accordo sarà di 600 euro il premio straordinario che riceveranno gli 86.200 lavoratori del gruppo Fiat nel 2012. L'accordo raggiunto ricalca il contratto collettivo di lavoro del 29 dicembre 2010 applicato a Pomigliano. Tra le principali novità ci sono la maggiorazione dal 50% al 60% dello straordinario al sabato e l'aggiunta ai cinque scatti di anzianità biennali di un sesto scatto quadriennale.

Per il 2012 i lavoratori riceveranno un premio straordinario come voluto dai sindacati firmatari, pari a 600 euro che verrà pagato a luglio. A regime si lavorerà su 18 turni (3 al giorno su 6 giorni), con una settimana di 6 giorni lavorativi e la successiva di 4 giorni, l'azienda potrà chiedere di lavorare al sabato e fino a 120 ore di straordinario (80 in più di quelli attuali).

Sono previste anche la riduzione delle pause da 40 a 30 minuti con la monetizzazione in busta paga dei 10 minuti tagliati, norme per contenere l'assenteismo, la clausola di responsabilità in base alla quale chi non rispetta gli accordi verrà sanzionato in termini di contributi e permessi sindacali. Non ci saranno più le Rsu, ma le Rsa (rappresentanti sindacali aziendali) che verranno nominate dalle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto sulla base di quanto previsto dall'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori.

In questo modo la Fiom, non avendo firmato, resterà fuori dalle fabbriche. “L'accordo sul contratto Fiat impone e propone la modifica dell'art. 19 dello Statuto dei lavoratori”. Così il leader della Cgil Susanna Camusso ha commentato l'accordo sul contratto Fiat. “La Fiat ha costretto alla resa una parte del sindacato imponendogli l'uscita dal contratto nazionale della più importante azienda metalmeccanica privata italiana”.

Così il responsabile nazionale auto della Fiom, Giorgio Airaudo, ha valutato la sigla del contratto di primo livello negli stabilimenti italiani del gruppo Fiat. “Noi –ha aggiunto Airaudo - non siamo disposti a rinunciare al contratto nazionale, per cui continueremo la vertenza e adesso vogliamo vedere se avranno il coraggio di far votare i lavoratori del gruppo”. E, in merito ad un'ipotizzata assemblea delle Rsu ha rilevato: “Siamo in violazione dell'accordo del 28 gennaio che prevede il voto delle Rsu solo per il contratto aziendale e non per quello nazionale”.

“In ogni caso – ha concluso Airaudo - tutto questo ha un aspetto un po’ macabro perché le Rsu dovranno votare sul loro scioglimento”. Ovviamente le valutazioni della Uilm sono di tutt’altro tenore. “Sospiro di sollievo per i circa 80.000 addetti. Con la disdetta unilaterale dei contratti si era chiusa una porta, con questo accordo si è aperto un portone. Una trattativa dura con la casa torinese che ha confermato tutti gli investimenti per "Fabbrica Italia" ed il vincolo a rimanere sul territorio nazionale.

Accordo, quindi, positivo”. Lo ha dichiarato Rocco Palombella, segretario generale della Uilm al termine della trattativa. “Tutti gli addetti del gruppo in questione - ha ribadito Palombella - dal primo gennaio non subiranno l'esercizio provvisorio relativo agli aspetti retributivi e normativi, dato che con l'intesa è stata scongiurata l'azione unilaterale sui lavoratori esercitata dall'azienda guidata da Marchionne ed Elkann.

E' stato un confronto aspro con la controparte, ma abbiamo davvero realizzato un accordo positivo, perché si sono di fatto determinate occasioni migliori per chi lavora in Fiat”. 

Commenti all'articolo

  • Di Truman Burbank (---.---.---.110) 14 dicembre 2011 23:26
    Truman Burbank

    Non esiste alcun accordo sul contratto Fiat. Esiste solo un’organizzazione criminale (la Fiat) che in sprezzo della legge ha comprato due sindacati per levare ogni rappresentanza sindacale ai lavoratori. 

    Va detto che UIL e CISL erano ben disposte a vendersi al migliore offerente e sono state evidentemente ben ricompensate dal padrone.

    La CGIL resterà in fabbrica, anche se non è riconosciuta dal patto tra canaglie stipulato tra Marchionne e i sindacati venduti. Forse la FIOM CGIL si deciderà a darsi da fare un po’ anche in tribunale perchè con certi delinquenti le vie sindacali sono poco praticabili.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares