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 Home page > Tribuna Libera > A Ballarò la domanda regina: chi vi ha dato il mandato?

A Ballarò la domanda regina: chi vi ha dato il mandato?

Ieri sera la puntata di Ballarò è stata più interessante del solito per la presenza dell'aliena: la filosofa, o meglio cittadina, Roberta De Monticelli che ha cercato di rompere il solito tabù da talk show, tipico di Ballarò.

Dove si doveva parlare di crisi, disoccupazione, delle riforme alla Costituzione di cui si sta discutendo in questi giorni e dei leader al centro dell'attenzione dei media. Renzi, Berlusconi e Grillo.

Primo tabù infranto dalla De Monticelli: come si fa a dare del leader ad un politico come Berlusconi con tutti i processi e le sentenze che ha sulle spalle? Coi suoi comportamenti poco etici, di cui tutti sono a conoscenza? Ha preso i voti, si risponde a queste obiezioni: come li hanno presi altri dittatori nel passato. 

In studio, come controparte per il solito giochetto destra contro sinistra, c'erano Lupi, il marziano, e Abete, il banchiere emblema di un potere che non cambia.
Lupi, sembrava che venisse da un altro pianeta: era al governo con Berlusconi, era al governo pure con la strana maggioranza e ora è pure ministro.

Ha saputo solo dare un elenco di buoni propositi: il lavoro, lo sgravio fiscale... La De Monticelli, per il ministro, vuole solo fare la morale, continuando nella guerra berlusconiani e antiberlusconiani.



Ma il punto dolente erano le riforme: servono delle idee nuove, e persone competenti per metterle in atto. A che serve il presidenzialismo, che renderà più veloce l'iter di discussione delle leggi (come ha spiegato il giornalista Dell'Arti), se poi le idee sono quelle sbagliate? 

Abbiamo visto gli effetti della legge obiettivo sui lavori pubblici nel paese, le inchieste sulla cricca della Ferratella, legata alla protezione civile che poteva agire in deroga alle leggi.
Possiamo ancora credere a leader che nei mesi passati avevano promesso che i soldi dell'IMU si potevano prendere da un accordo con la Svizzera che alla fine si è rivelato impossibile? O ad altri che avevano promesso in campagna elettorale una legge sulla corruzione e sui conflitti di interesse?

Ma la De Monticelli ha spiegato il cuore della questione: chi ha dato il mandato a queste persone, che poi sono le stesse persone che hanno governato prima (direttamente o indirettamente), di toccare la Costituzione?

Questo governo è un non governo, eletto da una non maggioranza, nato dalla pochezza dei partiti nel voler affrontare i problemi del paese. Non hanno nemmeno dalla loro parte la partecipazione popolare della maggioranza del paese, nessuno ha dato loro questa delega in bianco.

Se dovessero veramente stravolgere la Costituzione, con i due terzi del Parlamento, sarebbe molto grave.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.178) 5 giugno 2013 14:25

    aggiungerei un’altra considerazione: questo parlamento è il parlamento meno rappresentativo della storia, essendo stato votato da meno dei 3/4 degli elettori.

    se vigesse il sistema proporzionale puro si potrebbe dire che i 2/3 di questo parlamento rappresenterebbero quasi il 50% degli elettori, ma considerando i premi di maggioranza, andati soltanto a PD e PDL (probabili votanti a favore) , si può valutare che quei 2/3 rappresenterebbero molto meno del 40% degli elettori.

    decisamente pochi per cambiare la costituzione, meno della metà di quanti hanno votato gli scorsi referendum abrogativi, poi regolarmente disattesi.
    Se poi si aggiunge che questi obiettivi anti costituzione attuale non sono stati comunicati agli elettori prima delle elezioni, si può ben dire che sarebbe un golpe costituzionale.

    GeriSteve

  • Di (---.---.---.199) 6 giugno 2013 01:59

    Al di là del fattore meramente quantitativo, io aggiungerei un’altra considerazione, immagino più vicina a quella della De Monticelli: gli eletti rappresentano non scelte dell’elettorato ma di segreterie di partito, che hanno deciso piazzamenti "comodi" nelle liste, per far eleggere i propri fedelissimi. Non essendo stati scelti direttamente dalla popolazione, questi onorevoli non hanno, a mio personale avviso, l’autorevolezza per alcuna riforma che non si limiti alla sola legge elettorale. 


    Si dia la possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti col vincolo fiduciario che ne giustifica la piena autonomia d’operato, come previsto dalla costituzione. Saranno costoro a porre in atto riforme istituzionali, se necessarie. 
  • Di (---.---.---.190) 9 giugno 2013 19:36

    Missione a venire >

    M5S è arrivato in Parlamento con un manipolo di 163 eletti. Suo un Vicepresidente della Camera e suoi due dei Segretari d’aula. Al Senato annovera uno dei Questori. Non ultimo il Presidente della Commissione Vigilanza Rai.

    Una compagine in grado di concorrere attivamente ad indirizzare e organizzare i lavori. Sarebbe così se non fosse che gli altri partiti “copiano” le proposte di M5S presentandole come loro.
    E non è tutto.

    Fino alle elezioni Grillo ha urlato “arrendetevi, siete circondati” o meglio “fuori tutti”.
    Passati tre mesi “scopre” che il Parlamento è “una scatola di tonno vuota”. E’ una “tomba maleodorante” che non serve a nulla. Potrebbe chiudere senza che nessuno se ne accorga.

    Cosa fare?
    Per Grillo basta tornare indietro e riscoprire i “perché” si è votato M5S. Lui non ha fretta. Vuole il 100% del Parlamento ed è sicuro che alla fine “ne resterà soltanto uno”.

    E’ la legge del “divenire senza scadenza”?
    Tutto va bene finchè regge il Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione …

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