Al di là del fattore meramente quantitativo, io aggiungerei un’altra considerazione, immagino più vicina a quella della De Monticelli: gli eletti rappresentano non scelte dell’elettorato ma di segreterie di partito, che hanno deciso piazzamenti "comodi" nelle liste, per far eleggere i propri fedelissimi. Non essendo stati scelti direttamente dalla popolazione, questi onorevoli non hanno, a mio personale avviso, l’autorevolezza per alcuna riforma che non si limiti alla sola legge elettorale.
Si dia la possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti col vincolo fiduciario che ne giustifica la piena autonomia d’operato, come previsto dalla costituzione. Saranno costoro a porre in atto riforme istituzionali, se necessarie.