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2012: anno europeo dell’invecchiamento attivo

 

Nell'anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni la persona anziana è al centro della società.

Oggi l'aspettattiva di vita si è notevolmente allungata rispetto agli ultimi decenni, emerge l'esigenza di fornire alla popolazione che invecchia una visione meno fatalistica e passiva di questo naturale processo dell'essere umano.

La campagna sociale del dipartimento per le politiche per la famiglia di Roma nel 2012 ha sottolineato l'importanza dell'”assistenza agli anziani in termini di autonomia a lungo termine”; in quest'ottica la Casa di riposo Villa Mirafiori delle Suore Ospedaliere il 7 giugno nella sala consiliare del comune di Nettuno organizza il convegno “Il dono della longevità deve essere colmato con un adeguamento culturale” .

Ad aprire il dibattito il prof. Vincenzo Marigliano ordinario di Gerontologia e geriatria all'università La Sapienza di Roma e in chiusura i ringraziamenti della Madre superiora di Villa Miramare Suor Raffaella Patacchiola.

In un'ottica di equità sociale saper affrontare attivamente tale fase della vita presuppone la conoscenza per tutte le fasce sociali di uno stile di vita equilibrato fatto di esercizo fisico e alimentazione sana.

Il concetto di tempo ha subito nella storia dell'umanità innumerevoli mutazioni il vincolo biologico che ci accomuna è superato dai connotati culturali dell'individuo che si interroga sulla ricerca di un senso durante il suo percorso vitale.

Secondo Eraclito “la stessa cosa sono il vivente e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio, perché queste cose mutandosi sono quelle e quelle a loro volta mutandosi sono queste”, dunque la ciclicità e il ritmo creativo della vita e della morte che si avvicendano.

Ma l'idea della misurabilità del tempo porta anche ad una dimensione direzionale, dall'ordine verso il disordine, come nel mito di Kronos-Saturno, distruttore del creato.

Se il tempo come entità materiale è misurabile con strumenti scientifici la sua dimensione umana è data dalla memoria.

Dal confronto si rilevano i cambiamenti che la memora consapevole nella sua dimesione interiore scorge.

I segni del tempo sono sul corpo: “Ogni posa è un passo verso la morte”, dirà successivamente Francis Bacon. Nella Genesi (6,3) la riduzione della longevità è una punizione per la malvagità del genere umano per cui il tempo affidato all’uomo “sarà di centoventi anni”.

Oggi l'opinione comune attribuisce una dualità tra mente e corpo, uno specchio in cui una riproduce fedelmente l'altra: un decadimento fisico e mentale.

Ma cosa vuol dire invecchiare?

“Senectus ipsa morbus” dicevano i latini, vecchiaia come malattia, concetto che nella nostra odierna società non può essere valido.

Invecchiamento fisiologico e invecchiamento patologico sono fenomeni ben distinti.

L'apprendimento è un processo che dura per l'intero arco di una vita, dunque non solo appannaggio dell'età giovanile per permettere un miglioramento della qualità nel percorso esistenziale.

Nell'organizzazione sociale dell'anziano fondamentale è la sua percezione di utilità sociale,la curiosità e l'inizitiava, la fiducia nelle sue facoltà e capacità, consapevole del controllo della propria vita e del suo destino.

Non certo un elisir di immortalità per fermare l'attimo fuggente d'altronde la mitologia antica ci avverte dai pericoli di una vita senza fine:

Esculapio imparò da Chirone l'arte di lenire le ferite dei mortali, quest'ultimo ferito accidentalmente dalla freccia di Ercole per non soffrire eternamente, rinunciò all'immortalità.

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