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2009 - Auguri per tutti noi tra camorra e rifiuti

Anche se in ritardo gli auguri di buon anno da una terra martoriata.

AVERSA - Un altro anno se ne va. Me ne accorgo dal rumore di questo a fianco che sta tirando con la pistola. Si allena. A mezzanotte non vuol trovarsi impreparato. Addio 2008 il vicino stanotte ti sparerà. Speriamo spari solo a te e non a qualche povero sfortunato con la sola colpa di trovarsi sulla scia del proiettile anche se se ne sta tranquillo in casa sua alla sua tavola. E’ la festa, purtroppo. Qui nella jungla funziona così. L’anno nuovo si saluta col fuoco. Tracchi “inciarmati” alla buona e meglio, cape di Lavezzi da tre chili, proiettili e…sangue. Ed un altro anno se ne va.

Se ne va il 2008, bisesto e forse funesto, travagliato di sicuro. L’anno dell’emergenza rifiuti e della recrudescenza della camorra. Appena dodici mesi fa saremmo stati disposti a tutto pur di togliere la monnezza dalle nostre strade. Oggi ci raccontano che l’emergenza è finita e noi “ce lo crediamo” mentre il cassonetto sotto casa nostra non c’è più ma i sacchetti sì ed in grossa quantità. Mi ricordo ancora le marce dell’indignazione con le buste in mano, i presìdi, le proteste ed oggi applaudiamo a chi fa le leggi ad hoc con l’arresto solo per noi campani ed intanto quello di quel tal condominio riempie la sua station wagon di rifiuti e, puntuale come un orologio svizzero, alle undici di sera parte per andare a sversarli da qualche parte. E’ festa…”scurdammece ‘o passate”.

Se ne va il 2008, bisesto e forse funesto, travagliato di sicuro. L’anno in cui in strada si spara, le vetrine saltano in aria, gli omicidi diventano eccellenti, e si uccide giusto per dare un segnale. Forte, di morte ma pur sempre un segnale. Ma è stato anche l’anno degli arresti, dei pentimenti.


Se ne va il 2008, bisesto e forse funesto, travagliato di sicuro. L’anno del coraggio, della testimonianza, del racconto di una terra che d’un tratto appare sotto i riflettori nazionali e mondiali.

La vita continua e a tavola tra un capitone e un roccocò, tra il discorso di Napolitano ed il trenino di Pasquale Laricchia a Buona Domenica ognuno di noi farà il proprio bilancio. Penseremo al 2009 che non è bisesto, speriamo non sia funesto. Molto probabilmente sarà travagliato, ma ci piace pensare che sia l’anno della memoria e del riscatto. Del bene che trionfa sul male, della pace sulla guerra, della luce sulle tenebre. Che sia l’anno perfetto, quello che ognuno di noi aspetta da una vita. L’anno del trionfo del proprio sogno d’amore, della realizzazione personale e professionale di ognuno.

L’anno della fine della precarietà come stile di vita, l’anno delle riforme serie, l’anno ideale. Speriamo tutto questo ma, soprattutto, impegniamoci a fare tutto il possibile per realizzare i nostri sogni. Questo è l’augurio per ognuno di noi di riuscire, in questo 2009, a non mollare, a fare tutto il possibile per realizzare tutti i propri desideri dal romanzo nel cassetto alla carriera, dall’indipendenza economica al viaggio da favola. Tutti possono immaginare ma ognuno di noi ha il diritto di sognare .

Buon Anno a tutti!

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