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15 febbraio 2010: il nucleare è legge

15 febbraio 2010: il nucleare è legge

Il decreto legislativo varato in data 15 febbraio 2010, autorizza, sigla, disciplina e, infine impone, il ritorno alle centrali nucleari in Italia.

Tutto ciò che riguarda il ritorno all’energia nucleare e quindi alla localizzazione dei siti, la loro realizzazione, il loro esercizio sul territorio, alla fabbricazione degli impianti di combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio, dei rifiuti radioattivi, nonché le misure compensative e campagne di informazione al pubblico, tutto questo, rientra nelle 30 pagine fitte di articoli e postille firmato a Roma il 15 febbraio corrente anno da: il Presidente della Repubblica Napolitano, dal Presidente del Consiglio Berlusconi, dal Ministro dello sviluppo economico Scajola, dal Ministro dell’ambienta e della tutela del territorio e del mare Prestigiacomo, dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteoli, dal Ministro per la semplificazione normativa (ruolo indefinito e ambiguo ) Calderoli e visto dal Guardasigilli Alfano. Il documento inizia con una sfilza infiniti di leggi citate dallo stesso Napolitano, quelle che più, suppongo, vadano citate sono; il richiamo agli articoli 76 e 87 della nostra Costituzione.

L’articolo 76 recita: l’esercizio della funzione legislativa non puo essere delegato al governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e oggetti definiti. Quindi, onde garantire l’assoluta libertà d’azione e assoluto potere in materia nucleare all’attuale governo Berlusconi, il Presidente Napolitano, approfitta e impiega questo articolo che spazza via ogni altra obiezione, politica e civile. L’articolo 87 suggella il precedente: il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale, puo inviare messaggi alle Camere, indice le elezioni delle nuove Camere e fissa la prima riunione, autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del governo, promulga le leggi ed emana i decreti avente valore di legge e i regolamenti, indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione, nomina nei casi previsti dalla legge i funzionari di Stato, riceve i rappresentanti diplomatici e poco altro.

Gli articoli del decreto legge sul nucleare sono 35, ne riporterò solo alcuni.

I primi articoli definiscono l’oggetto, richiamano l’Euratom (inizialmente elaborato per coordinare i programmi di ricerca degli Stati in vista di promuovere un uso pacifico dell’energia nucleare, il trattato Euratom contribuisce oggi alla condivisione delle conoscenze, delle infrastrutture e del finanziamento dell’energia nucleare. Esso garantisce la sicurezza dell’approvvigionamento di energia atomica nell’ambito di un controllo centralizzato. Il trattato Euratom mira alla condivisione delle industrie nucleari degli Stati membri della Ue). Nominano l’Aiea (agenzia internazionale per l’energia atomica delle Nazioni Unite con sede a Vienna) l’Aen – Ocse, stessa agenzia con sede a Parigi. Delineato ciò gli articoli successivi evidenziano – La strategia del governo in materia nucleare - ’’Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore di tale decreto si adotta un documento programmatico in materia nucleare di concerto con i seguenti ministri: Ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, e con il Ministro dell’istruzione, delle università e della ricerca.

Questi e solo questi saranno i ministri chiamati a decidere ed autorizzare dove, come, quando sorgeranno le centrali nucleari in Italia, non meno compensi e finanziamenti da elargire.

Articolo 8, ’Definizione delle caratteristiche delle aree idonee alla localizzazione degli impianti nucleari’ I ministri di cui sopra valuteranno, di volta in volta, i progetti a loro presentati dalle ditte che ambiscono alla realizzazione delle centrali nucleari, i ministri si avvarranno dei seguenti criteri:

  • Popolazione e fattore socio – economico.

  • Idrologia e risorse idriche.

  • Fattori metereologici

  • Biodiversita.

  • Geofisica e geologia.

  • Valore paesaggistico.

  • Valore architettonico e storico.

  • Accessibilità.

  • Sismo – tettonica.

  • Distanza da aree popolate.

  • Caratteristiche della rete elettrica.

  • Rischi potenzialmente indotti da attività umane nel territorio circostante.

Tenendo conto che tutta l’Italia è zona sismica, tenendo conto che hanno già costruito discariche e termovalorizzatori in aree popolate, tenendo conto che i nostri mari sono vittime di ogni sorta di inquinamento edilizio e rifiuti vari, tenendo conto che gran parte del territorio è idrologicamente a rischio continuo di frane, tenendo conto che attendiamo ancora bonifiche rifinanziate di anno in anno, tendendo conto che nei paesi o borghi o comunque zone periferiche rispetto alle metropoli attendono nuovi impianti elettrici, fognari e idrici, ci chiediamo se questi criteri siano fantascientifici. All’articolo 11 punto 3 si recita: in caso di esito positivo dell’istruttoria, l’Agenzia, ovvero il pool di ministri di cui sopra, entro novanta giorni deve rilasciare la certificazione con esito positivo o negativo al progetto a loro presentato. Novanta giorni per capire e valutare se una certa area può essere sfruttata per un impianto nucleare. Dopodichè se l’esito è stato positivo si interroga la regione o provincia interessata, se il chiamato si oppone, si costituisce entro trenta giorni, un Comitato Interistituzionale, i cui componenti sono designati, si legge nel documento, ’in modo da assicurare una composizione paritaria, dai ministri dello sviluppo economico, dal ministro dell’ambiente e tutela del territorio del mare e dal ministro dei trasporti’, ma sono gli stessi!

Tuttavia alla regione è permesso di fare entrare nel Comitato un membro che rappresenti la sua popolazione. Tenendo conto delle molteplici indagini che riguardano collaborazioni politiche criminose e trsversali, ai posteri l’ardua sentenza. Laddove il Comitato, definisca giusta l’autorizzazione, l’impianto verrà messo in opera e guai a chi si opporrà.

Se malauguratamente un impianto nucleare dovrà sorgere o necessiterà di pezzi di terreno privato, si applicheranno le disposizioni di cui l’art. 49 del decreto del Presidente della Repubblica, 8 giugno 2001, n. 327, recante ’testo unico delle espropriazioni per pubblica utilità’, peccato che non solo obbligheranno ai privati cittadini di vendere pezzi dei loro terreni, ma che gli imporranno un servizio non richiesto, non utile e già combattuto.

All’articolo 13 punto 11: ’’...qualora un ente locale si opponga oltre misura, i ministri du cui sopra, rilasceranno un decreto, che ha il sapore di un avvertimento, che darà assoluta e perentoria autorizzazione disponendone la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tale decreto varrà anche come certificazione del possesso dei requisiti da parte del titolare dell’autorizzazione unica, che a sua volta varrà anche come dichiarazione di ’ pubblica utilità, indifferibilità e urgenza delle opere e, ova accorra, quale dichiarazione di inamovibilità e apposzione del vincolo preordinato all’esproprio dei beni in essa compresi’’. Tale decreto annulla ogni precedente autorizzazione agli strumenti urbanistici, amministrativi, di concessione o nulla osta previsti dall’amministrazione locale.

I titolari dell’autorizzazione ministeriale per la messa in opera degli impianti nucleari vengono riconosciuti responsabili di tutta la filiera nucleare, dalla sicurezza, allo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Ricordandoci con quanta facilità, ditte edili di stampo mafioso, siano riuscite ad entrare negli appalti per la ricostruzione dell’Aquila, ci domandiamo, con viva amarezza, dove e come finiremo? I vecchi impianti nucleari verranno smantellati dalla Sogin Spa, nata per garantire questo esecizio, finanziata con i nostri soldi tramite il Cipe.

Commenti all'articolo

  • Di Riccardo Zoccante (---.---.---.38) 24 marzo 2010 11:14
    Riccardo Zoccante

    Il suo articolo è estremamente interessante.
    Rispetto la sua idea, ma l’energia nucleare è indispensabile per la crescita del nostro paese. il gap energetico tra nazioni nuclearizzate e noi è aumentato in maniera esponenziale dallo spegnimento dell’ultimo reattore, tenendo inoltre presente che siamo costretti a comprare energia (anche nucleare) all’estero per soddisfare il nostro bisogno. La pianura padana non è zona sismica, io sarei pronto a vendere il mio terreno per la costruzione di una centrale nucleare. Per quanto riguarda la facilità con la quale ditte edili di stampo mafioso riescano ad entrare in molti appalti, non posso che unirmi alla sua amarezza e preoccupazione per il futuro.

    Saluti 

  • Di (---.---.---.99) 24 marzo 2010 11:56

    L’energia nucleare non è indispensabile!
    Esistono molte alternative.... Pensate all’eolico ad alta quota, alla fusione fredda, al solare etc... La cosa più grave è che questo governo ha buttato nel ce..o il referendum ed è andato contro i cittadini che non riescono a comprendere che le scorie radioattive che devono raggiungere la Francia, dovranno passare tramite ferrovia anche nelle città delle regioni che non hanno una centrale nucleare. Naturalmente tenendo i cittadini allo scuro!

  • Di Renzo Riva (---.---.---.123) 24 marzo 2010 17:52
    Renzo Riva

    Anonimo dice:
    Naturalmente tenendo i cittadini allo scuro!

    Seremo allo scuro solo in caso di black out. Chi oggi è allo scuro deve chiedersi il perché.

    All’estensora del presente articolo Roberta Lemma dico di aver votato si perché fa un reportage puntuale con una sbavatura finale sulla mafia: allora dovremmo fare niente?

    Che poi il territorio italiano sia prevalentemente simico vuole dire cosa!?
    D’altronde quando piove non si prende l’ombrello? Lapalissiano vero?

    Mandi,
    Renzo Riva
    [email protected]
    349.3464656

  • Di Mr. Hubbert (---.---.---.249) 24 marzo 2010 18:51

    Per la miseria il nuvleare è una bufala colossale, ma perchè non studiate invece di pendere dalle notizie date dai tg di stato? Non è un problema di sicurezza ma un problema pratico. L’uranio è una risorsa non rinnovabile e come tale soggetto al picco di Hubbert CHE E’ GIA’ stato raggiunto, cio’ significa che la sua estrazione sta gia’ declinando, geologi analisti stimano l’esaurimento in 20 anni circa. Visto e considerato che ad un paese NORMALE occorrono 12 anni per costruire una centrale, vuole dir che in Italia di anni ne occorreranno almeno 16. State capendo bene? A centrali ultimate rischiamo di non riuscire neanche ad accenderle per provarle. Gli USA e la Russia addirittura per poter alimentare i reattori, stanno cominciando a smantellare le testate atomiche. L’uranio ha quadruplicato il prezzo in 4 anni. In piu’ i reattori non sono rigenerabili, una volta finita la loro vita, peraltro molto breve (30 anni), devono essere smantellati. La Francia sta andando incontro a serie difficolta’, il suo parco reattori è molto vecchio e molti di loro stanno subendo continui fermi per guasti, l’energia che viene a mancare viene fornita da centrali di backup a CARBONE O OLIO COMBUSTIBILE!

  • Di Renzo Riva (---.---.---.123) 24 marzo 2010 19:22
    Renzo Riva

    L’Uranio fissile U235 è lo 0,3% di tutto l’Uranio presente sulla Terra.

    L’Uranio fertile U238 rappresenta il 99,7% di tutto l’Uranio presente nel Mondo.

    Fermarsi alle considerazioni di Mr. Hubbert è un godere dandosi martellate sulle gonadi.

    Mandi,
    Renzo Riva

  • Di Fabio Barbera (---.---.---.174) 24 marzo 2010 20:31
    Fabio Barbera

    Pensare di lasciare l’iniziativa sul nucleare a gente come l’anziano Riva non è il massimo: lui e quelli come lui giustamente (vista l’età) guardano al presente e se ne fregano di quel futuro che ci vogliono appioppare e che non vedranno nemmeno.

    Intanto il mondo si muove fortunatamente all’opposto: nel 2007 i leader di 189 paesi hanno stabilito 8 obbiettivi messi su carta attraverso la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite. Tra questi obiettivi figura la "piena sostenibilità ambientale", cosa che non viene garantita dal nucleare: Rifkin ci ricorda che il nucleare è già morto e sepolto, un modo di pensare obsoleto: nel giro di 15 anni avremo un deficit di uranio che farà salire il prezzo alle stelle e, soprattutto, non sappiamo ancora come liberarci delle SCORIE nucleari dannosissime. Rifkin parla anche dell’assurdità nell’uso delle risorse per queste bombe ad orologeria: il 40% dell’acqua in Francia viene utilizzata per raffreddare i reattori nucleari! Non abbiamo così tanta acqua e la possiamo usare in modo più furbo.

    La gradevole intervista a Jeremy Rifkin fatta a Parla con Me (io ero tra il pubblico da studente di comunicazione e vi assicuro che vale la pena di ascoltarlo) la si può vedere sul link qui in basso:

    http://www.youtube.com/watch?v=yksM...

  • Di Mr. Hubbert (---.---.---.249) 24 marzo 2010 20:33

    il 100% di poco è sempre poco....ehehe senza considerare il fatto che USA e Russia, di fronte al poco disponibile, non lo lascerebbero ad un paese con le pezze al culo come l’italia...a parte poi che i soldi per farle le centrali non li abbiamo perchè, purtroppo ci dimentichiamo troppo spesso che a fine anno arriveremo alle soglie di deficit argentino al momento del crack. Consideriamo poi che a darci una bella mano arriveranno ancora gli americani a fine anno, con il loro bel carico di mutui ARM...accontentatevi di vederle in foto le centrali, se avrete ancora i soldi per comprare un giornale o accendere il pc!

  • Di Mr. Hubbert (---.---.---.249) 24 marzo 2010 20:36

    Uè giovincello..non sempre vecchio significa reazionario ed egoista!

  • Di (---.---.---.174) 24 marzo 2010 20:45

    eh eh..si però Riva lo leggo da tempo e in TUTTI i suoi commenti rappresenta proprio il conservatorismo spigoloso vintage, anti-ambientalista, a favore di visioni antiquate come caccia, nucleare e lotta al comunismo. Cioé, qua si parla di fare gli Stati Uniti d’Europa in una visione globale e moderna, si cerca di fare pace con l’ambiente producendo realtà ecosostenibili, si guarda al futuro e lui è ancora fermo a visioni statiche. Sta lì il mio disappunto, non vuole essere una critica all’anzianità saluti. Fab

  • Di Mr. Hubbert (---.---.---.249) 24 marzo 2010 21:49

    ah..altro piccolo dettaglio, giusto perche’ molte volte si parla solo perchè ci si ricorda di avere la bocca. Allo stato attuale dei consumi globali di energia, si dovrebbero costruire almeno 10000 centrali nucleari per sostituire il petrolio, se poi, visto che siamo cristiani e credenti negli insegnamenti del vangelo come Berlusconi ci tiene a ricordare ogni tanto, volessimo fare partecipi tutte le popolazioni del mondo al nostro stile di vita, le centrali aumenterebbero di altre 40000 unita’......

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