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Impariamo a non considerare i filmati diffusi dal mainstream come rappresentazioni incontestabili della realtà

Tutti i filmati (o quasi) diffusi nei TG o nelle trasmissioni di approfondimento (in particolare i talk show) sono realizzati soltanto per aumentare l'audience e creare emotività nel pubblico che li guarda.

Al di fuori delle possibili manipolazioni, bisogna considerare che non si tratta di registrazioni di una ripresa continua, ma di montaggi di spezzoni di diverse riprese.

Diversi di questi spezzoni in fase di montaggio vengono scartati ed in particolare quelli che potrebbero entrare in contraddizione con il messaggio che intende veicolare chi ha ordinato di realizzare il filmato che poi dovrà andare in onda durante la trasmissione.

Facciamo un esempio concreto per capire meglio la cosa.

Se una trasmissione vuole mettere in cattiva luce il mondo dell'immigrazione conserverà unicamente gli spezzoni di riprese contenenti immagini e testimonianze che confermano che quel fenomeno è un pericolo per la società.

Tutti gli spezzoni delle riprese che dimostrano il contrario verranno scartati.

Si potrebbero fare esempi analoghi su diversi altri temi ma la logica rimane sempre la stessa.

Si conserva ciò che si vuole trasmettere durante la trasmissione e si scarta ciò che potrebbe contraddirne i contenuti.

In conclusione nelle trasmissioni TV viene fatto vedere soltanto ciò che la regia vuole farci vedere. E questo genere di operazioni si chiama attività di disinformazione.

Non giornalismo.

 

 

Yvan Rettore

Questo articolo è stato pubblicato qui

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