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100mila firme per una legge anti-corruzione: ma Berlusconi è pronto a bloccare tutto...

Tre giorni fa Avaaz ha consegnato a Gianfranco Fini, presidente della Camera, una petizione firmata da 100mila cittadini per l'introduzione in tempi brevi di una buona legge contro la corruzione. La petizione, tuttora raggiungibile qui, recita: 

Vi chiediamo d'intraprendere iniziative immediate per garantire l'adozione di una legge forte contro la corruzione, per vietare ai condannati per corruzione di partecipare alle elezioni, proteggere chi denuncia casi di corruzione, rafforzare i tempi di prescrizione e potenziare la legge contro i casi di corruzione, come il riciclaggio e il falso in bilancio. La nuova legge deve inoltre ratificare la Convenzione di Strasburgo del 1999. Soltanto con queste misure potremo vincere la battaglia contro il cancro della nostra democrazia una volta per tutte.

Giulia Innocenzi, attivista di Avaaz, ha dichiarato:

“Basta chiacchiere: contro la corruzione è arrivato il momento di una risposta concreta. La percentuale enorme di cittadini che non sono andati a votare e il crollo di tutti i maggiori partiti alle ultime elezioni dimostra che la riforma non è più rimandabile. I partiti devono mettere al centro dell’agenda parlamentare una legge forte per estirpare il cancro della corruzione e ridurre così la distanza fra cittadini e politica, e il Presidente Fini può guidare questo processo”.
Nel mese di aprile gli attivisti di Avaaz, insieme alle associazioni Ammazzateci tutti, Il Futurista, MoveOn Italia e il Popolo Viola, hanno attraversato Roma partendo dal Ministero della Giustizia fino al Parlamento con risciò e bici addobbati con striscioni a sostegno di una legge forte contro la corruzione, e dopo aver sommerso gli uffici del Ministero di Giustizia di centinaia di chiamate sono stati accolti per consegnare la petizione.
 
L'iniziativa promossa da Avaaz ha quanto meno dato una scossa al Presidente della Camera, che proprio ieri ha dichiarato: "La Camera dei Deputati deve dare un segnale importante nella direzione del risanamento morale dell'Italia, importante al pari di quello economico, e approvare sollecitamente la legge anticorruzione, che rappresenta una misura indilazionabile per rilanciare l'etica pubblica e per restituire la fiducia nelle istituzioni ai cittadini. E' stato perso troppo troppo tempo e il nostro Paese è uno dei pochi europei a non aver ancora ratificato la Convenzione di Strasburgo". 
 
Il Governo, tuttavia, appare inchiodato dalle tensioni interne alla sua maggioranza. Il ministro della Giustizia Paola Severino ha infatti respinto la proposta di Francesco Paolo Sisto (PdL), che prevedeva ci fosse reato di concussione solo in presenza di passaggio di denaro o di altro beneficio patrimoniale. Neanche a farlo apposta questa eventualità avrebbe salvato Berlusconi dall'accusa di concussione nel processo Ruby.

Insomma, nonostante le 100mila firme l'approvazione della legge sembra ancora lontana. E, alla faccia di chi dice che Berlusconi è politicamente morto, è invece evidente che il Cavaliere gioca ancora un ruolo chiave.

 

 

 

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