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A spasso tra i libri, scambiandoci titoli e consigli..

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Di libri su AgoraVox ne abbiamo raccontati spesso, anche con gli stessi autori: dai misteri e il fascino della Sicilia con Enzo Di Pasquale qui, qui e qui, ai viaggi dei Turisti per Caso qui e qui; dalla costruzione di un libro sulle streghe proposto da Jacopo Fo, alle Inquietudini di Cera di Gaetano Barreca; dalla satira sulla religione nelle telefonate del Papa scritte da Massimiliano Ciarrocca, a quella di Gaspare Bitetto nel libro “la vita è bella ma non ci vivrei”. Soprattutto abbiamo parlato della crisi dei lettori e dell’hashtag #ioleggoperché. Tutto questo perché di libri non vogliamo mai smettere di parlarne, scambiarceli e leggerne, quindi ve ne propongo altri e vi chiedo di fare altrettanto anche sulla pagina social di AgoraVox Italia

"L'allegria degli angoli", ovvero il ruggito dei trentenni..

"L'essere umano è fatto per il settanta per cento d'acqua. Il restante trenta per cento deve essere costituito dalla speranza: H2O + 'vedrai che va tutto bene'...". L'allegria degli angoli è un caustico fermo immagine sulla nostra generazione, attraverso la storia di un trentaduenne sospeso tra le mille attese imposte da un sistema sociale fallimentare. A prestare la sua inconfondibile ironia al servizio di una storia che ci rappresenta è Marco Presta, l’inconfondibile voce del Ruggito del Coniglio, già autore di coinvolgenti romanzi come Un calcio in bocca fa miracoli, Il paradosso terrestre e Il piantagrane

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Approposito di gatti..
 
Storie da leggere assieme al proprio amico a quattro zampe? C’è “Il gatto venuto dall’inferno” di Lynne Truss. Una chiacchierata con Roger: una voce colta, ironica e raffinata. Un'unica particolarità: lui è un gatto! Sarà vero? E soprattutto, può un individuo dall'eloquio tanto affascinante essere un efferato assassino? Dal fantasy alle storie di gatti reali, consiglio anche "Io e Dewey", di Vicki Myron (il racconto del gatto bibliotecario), e la storia vera in due volumi di due giovani che vivono per strada e che instaurano una profonda amicizia: uno è il ventisettenne James Bowen e l’altro e un gattone rosso di nome Bob.
 
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I Cari Mostri di Stefano Benni

L’inconfondibile ironia di Stefano Benni nella serie di storie intitolate "Cari Mostri", ovvero: raccontare il male con ironia! Nella sua pagina ufficiale l'autore chiede ai lettori di mettersi a nudo e parlare delle proprie paure (gli ho scritto che la mia paura è una domanda: "e poi?", e la vostra?) e descrive le storie come l'alternanza tra il brivido più cupo e la risata liberatoria, per accendere l’immaginazione intorno ai mostri che sono i nostri falsi amici, i nostri veleni, le nostre menzogne. 

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Se vuoi vivere il giorno più felice della tua vita.. goditi il problema.
 
Qualche giorno fa ricorreva la Giornata mondiale contro l’omofobia, viene spontaneo ricordare due libri di Sebastiano Mauri: questo nella foto si intitola Goditi il problema, un inno alla libertà: ad assaporare la vita con tutte le sue paure e nonostante tutto, senza remore e prima che sia troppo tardi. Un'avventura metropolitana di sesso e sentimento, di paure e coming out, di una tragicomica e commovente scoperta di sé. La storia ha una sua evoluzione nel secondo volume dell’autore, intitolato Il giorno più felice della mia vita dove emergono i problemi con cui fare i conti in un’Italia che soffre di vuoti normativi sotto al fronte dei diritti civili. Pagine taglienti e ironiche, che spiegano come in altri Paesi, dopo l’approvazione del matrimonio per tutti, la famiglia tradizionale non sia stata messa in discussione. Che raccontano di società ed epoche in cui l’unione tra persone dello stesso sesso era legale. E mettono a fuoco i gesti di omofobia contro i quali Sebastiano Mauri, e troppi italiani con lui, deve combattere.
 
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Le oscure materie che spaventano le divinità!

Il genere fantasy offre sempre una piacevole parentesi per staccare la spina, in questo caso anche per riflettere sull’urticante abitudine delle religioni alla censura. Questa nell’immagine è la trilogia letteraria scritta da Philip Pullman intitolata "Queste oscure materie", racconta di un universo parallelo in cui la gente ha accanto la propria anima sotto forma di animale, chiamata Daimon. A governare c'è la setta del Magisterium, che mira a separare il Daimon dal proprio umano attraverso un'operazione che stacchi quel feeling già da bambini, permettendo al potere costituito il pieno controllo sugli individui. Saranno proprio i bambini poi a ribellarsi e a sovvertire il potere. Il libro aveva avuto anche una sua trasposizione cinematografica ne “La bussola d’oro”, boicottata e infine bloccata e privata dell'epilogo e di un seguito. Il motivo è assurdo: i cristiani si sono tanto rivisti nella parte del "Magisterium", il cui simbolo (una grande M stilizzata) dicono essere somigliante a quello della vergine Maria, che si sono offesi. Su Wikipedia si legge di forti pressioni operate da gruppi cristiani sia protestanti sia cattolici, che hanno reagito vivacemente al successo del romanzo, credenti che hanno imbastito una guerra santa per farlo bloccare. La paura è che la storia "susciterebbe negli adolescenti un pensiero ateo-agnostico attraverso un carico di metafore denigratorie della dottrina cristiana, e in particolare quella cattolico-romana, attraverso i diversi temi chiave dei tre romanzi, il rifiuto della religione organizzata e le allusioni alla Chiesa e alla dottrina cattolica". Il Magisterium dà la sensazione d'essere un'organizzazione maligna e tetra, menzognera, ostile alla libertà dell'uomo e pericolosa per i bambini. E a quanto pare la Chiesa ci si rivede talmente tanto da avere paura di perdere la maschera ed essere riconosciuta.

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Guardare ai quotidiani con disincanto: Luca Sofri racconta le “notizie che non lo erano”.

Un volume interessante, capace di mettere in guardia dai sensazionalismi della stampa è “Notizie che non lo erano” di Luca Sofri. Il giornalista e direttore de Il Post invita a leggere i giornali con spirito critico e disincanto e lo fa raccontando ai microfoni di Caterpillar AM alcuni degli aneddoti raccolti: “Mi incuriosisce soprattutto capire quali siano i meccanismi con cui le notizie false arrivano sui giornali e sulle grandi testate – spiega a Radio2 -, ci sono dei campi in cui si scatena una specie di intrattenibile desiderio dei giornali di inventare degli Strano ma Vero”. Se il nostro Paese fosse proprio come ce lo raccontano i giornali, l’Italia sarebbe un posto davvero più strano di quanto già non si creda. Infatti, stando a quello che negli ultimi anni hanno affermato le più rinomate fonti di informazione, gli italiani dovrebbero essere un popolo composto da una marea di analfabeti (sei milioni), da un esercito di persone sotto ipnosi a fini terapeutici (otto milioni) e da una sorprendente percentuale di donne ossessionate dall’idea di portarsi a letto un arbitro. Non serve avere un gran fiuto per rendersi conto che si tratta di invenzioni. E non era vero il “complotto per uccidere Obama”, né che un padre volesse far bocciare il figlio, né che fosse stata trovata l’agenda di Paolo Borsellino, né la foto di Elizabeth Taylor nuda, né che Papa Francesco uscisse la notte di nascosto dal Vaticano. Eppure queste storie, insieme a tante altrettanto inventate, sono state spacciate per vere da testate che dovrebbero avere la nostra fiducia. Con l’arrivo di internet, i giornalisti di tutto il mondo si sono dovuti abituare al confronto con lettori che possono mettere in dubbio, contestare o addirittura smentire le loro affermazioni. Il mito del web come fucina di leggende metropolitane va ribaltato: oggi la rete testa la veridicità delle notizie, mentre i falsi giornalistici sono quasi sempre il risultato di errori o leggerezze compiuti dai media tradizionali, che hanno ormai rinunciato al ruolo di filtro e alla propria funzione di controllo. Dopo aver smontato per anni false notizie e vere bufale, Luca Sofri le ha raccolte in questo libro che, oltre a rivelarci i piccoli e grandi meccanismi del giornalismo, ci invita a riflettere sullo stato della nostra informazione e a costruirsi una bussola per distinguere il vero dal falso. Da leggere come antibiotico.

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