Millanteria >
Consiste
nell’accreditarsi meriti e qualità tutte da dimostrare. Due esempi tratti dalla
campagna elettorale ad una settimana dal voto.
UN NOTO leader politico si è presentato, di persona e
in maniera ben visibile, al QUIRINALE con l’intenzione, “per atto di pura cortesia”
(dice), di anticipare al Capo dello Stato la lista dei Ministri da nominare a
fonte dell’incarico a lui assegnato.
Ovviamente il Quirinale non si è fatto
coinvolgere.
Altrimenti. Al di là dei nomi indicati e del silenzio del
Quirinale, il poter affermare che la futura squadra di governo è già nelle mani
del Presidente della Repubblica costituirebbe di per sé un formidabile atout propagandistico.
(Tra l’altro sarebbe bastata una semplice telefonata per accertarne la fattibilità).
Ancora.
LANCIARE un appello per ottenere l’altrui “convergenza” (da contratto
scritto) su squadra e programma di un futuro governo prima che il Capo dello
Stato abbia avviato le previste consultazioni significa tentare di condizionarne
la “libertà di convincimento” come demandata e sancita dalla Costituzione.
Di
certo è una mossa pre-elettorale che prelude ad un ribaltamento dei vigenti ruoli
Istituzionali.
Nota finale. Una Democrazia “sana” non può e non deve ripiegarsi per
la millanteria di Primi Super Cives interessati a …