Rilancio >
Si comincia col fare l’elenco dei
problemi del paese. Una fonte, purtroppo, quasi inesauribile e da cui è facile pescare
sempre nuovi spunti.
Poi si annuncia un “piano” di riforme, con tanto di
scadenze fissate. COROLLARIO immancabile è il confronto tra l’inettitudine/miopia
dei predecessori e la “rivoluzione” salvifica frutto del progetto offerto.
Subito
dopo il percorso si divide.
Da un lato vengono dettati alcuni provvedimenti urgenti
a riprova della volontà del “fare”. Dall’altro si enunciano le “linee guida”
delle riforme annunciate.
E’ questo il l’atto di passaggio alla tecnica del
“rilancio”. In pratica.
Ogni occasione è buona per “arricchire” il quadro dei
fattori da soppesare. Si moltiplicano le discussioni, gli incontri d’approfondimento
ed i “nodi” da sciogliere. La quotidianità offre l’aggancio per altre misure “prioritarie”.
Così, nel passaggio dalle originarie “linee guida” al necessario piano
attuativo (operativo), i giorni diventano settimane e le settimane dei mesi. E
di volta in volta si “aggiustano” i segnali del cambiamento atteso.
Postilla. Rilanciare
ha senso solo nell’ottica di migliorare i risultati già conseguiti. Non di
spostare più avanti la linea del traguardo. Il tempo non cancella le Voci
dentro l’Eclissi esempio di coerenza, responsabilità, impegno …