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Ad Arezzo il diritto di IVG di fatto non è rispettato

Di (---.---.---.209) 21 luglio 2011 13:50

Sono una donna che ha conosciuto diverse altre donne nel momento in cui si trovavano difronte al dilemma: questo figlio può nascere o no?
Solo alle più arrabbiate contro una storia, una vicenda, uno status sociale che difatto impediva loro di fare la scelta che avrebbero voluto, parlavano di "diritto" ad abortire.
Le altre donne parlavano di osfferenza, di solitudine, di povertà, di diritti calpestati: questa è la realtà dell’aborto, in Italia come nel resto del mondo!
Di tutte le cose che questo articolo riporta (non-esattezze comprese!!) definire l’aborto "un diritto" è la cosa che mette più tristezza.
Diritto è disporre di una casa sufficentemente accogliente, di un lavoro dignitoso necessario a sostenere la propria famiglia, avere una rete relazionale con cui condividere le gioie ma anche le fatiche organizzative ed emotive che comporta allevare un figlio.
SI potrebbero usare le pagine dei giornali per coagulare risorse e non per accrescere la cultura della menzogna travestita da compassione: in assoluto la peggiore!


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