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radi33

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  • Di radi33 (---.---.---.6) 28 febbraio 2012 01:51

    Sono 15 anni che questo venditore di pellicce (come quelli che le rubavano agli indiani d’America), imperversa in Italia, sostenuto da uno stuolo di votanti che vorrebbero imitarne le gesta. Se non ci sono riusciti nelle fortune economiche, per difetto di cialtroneria e supporto politico, ne sosno stati all’altezza nel diffondere un clima sociale nel quale la furbizia, la corruzione e l’arroganza dominano.

    In questoi fare determinante è stata l’azione dell’opposizione, con i vari leader soccedutisi alla guida del maggior partito d’opposizione ed in particolare con quel smisuratamente ambizioso quanto imbelle D’Alema, vera stampella di supporto a Berlusconi. Bossi, con il suo becero populismo ha sostenuto gli interessi dell’industria di mezza tacca (e non solo) più finanziata dai contributi pubblici.

    Ora, questa brigata di scherani dell’alta banca internazionale, ha sostituito il raccontapalle che rimane sostanzialmente fondamentale per completare l’opera di asservimento dei cittadini italiani onesti, mediante il condizionamento costituito dall’innumerevole dote di processi in cui è imputato per i reati più vari.

    Se non fosse la triste realà, costituirebbe un valido spunto per una barzelletta. Una barzelletta dove a far la parte dei fessi ci stanno i cittadini che lavorano onestamente, purtroppo. Speriamo solo che prima, piuttosto che poi, s’incazzino, ma tanto, tanto... 

  • Di radi33 (---.---.---.6) 4 febbraio 2012 00:29

    Disamina ineccepibile. E’ la fotografia della realtà dei fatti da almeno due decenni in Italia, con il sindacato in posizione sempre più marginale, esclusi i grandi ed inutili proclami e la contemporanea tendenza alla crescita di raccomandati a tutti i livelli, con le relative conseguenze negative sul piano della convivenza sociale e della fiducia per il mercato del lavoro.
    Oltre a questo vi è da aggiungere un punto sempre ignorato: l’obiettivo di vita del singolo cittadino.Per delinearlo occorre un comune o almeno condiviso fine. Il lavoro è uno degli aspetti della vita dell’uomo e non può essere il suo unico fine. Ma nel nostro contesto sociale, imposto dall’economia ed ora dalla grande finanza internazionale, esso assume un rilievo primario, ineludibile, per chi non possa vivere di rendita dalla nascita. 
    Ecco che il posto di lavoro diviene non l’ambito nel quale applicare le proprie capacità, accrescerle e fornire in tal modo un contributo attivo anche al benessere generale, visto che l’uomo è un essere sociale, ma una situazione indotta, dalla quale trarre, forzatamente, per tutta la vita il proprio sostentamento. Solo pochi fortunati possono ottenere una situazione lavorativa che consenta una conduzione di vita commisurata alle spese derivanti dal modello imposto. E questo modello prevede continue stimolazioni all’incremento dei propri costi di vita, innescando una spirale di guadagno/spesa, pressochè inesauribile, ma divenuta fondamento della nostra economia.
    Elementi fondamentali della vita dell’uomo, quali: la procreazione, la proprietà della capanna, divengono in tal modo elementi produttori di costi e di speculazioni (gli immobili), ai quali si debbono necessariamente aggiungere i costi per la sopravvivenza biologica e quelli indotti dal sistema dei servizi nel quale viviamo. Per ultimo, ma non per questo, trascurabile, va contemplato anche il costo relativo al lavoro, che oggi implica trasferte quotidiane dalla propria residenza al luogo di lavoro ed altri innumerevoli connessi.
    E’ evidente e banale che in una situazione oggettiva ove non sia possibile scegliere di programmare altrimenti la propria vita, pena l’annichilimento e l’elarginazione sociale, l’individuo ed il giovane in particolare, tenti di orientarsi verso la situazione lavorativa che gli possa consentire una minima tutela a garanzia delle varie temperie sopra in minima parte citate. Ciò tuttavia, non corrisponde che minimamente ai reali desideri di realizzazione personale, creando sovente stati di frustrazione, di insofferenza al lavoro svolto, che sfociano in comportamenti disfunzionali all’armonia sociale ed allo sviluppo economico del Paese.
    Qui prodet da tanto sfascio? L’egoismo e la bramosia di guadagno di pochi, verso i quali molti, troppi, pagano tributo, venendo ora anche additati come lavativi e fannulloni, mentre sono i modesti, silenziosi ed operosi fautori dell’illecito benessere di cotanti cialtroni d’infima specie, ammantati da un’egida di onestà e benedetti dal signore, ai quali è affidato il governo della nazione, mediante leggi elettorali burlesche per una democrazia ed un uso "disinvoltamente fraudolento" delle troppe leggi in essa vigenti. 

     

  • Di radi33 (---.---.---.6) 28 gennaio 2012 00:53

    Purtroppo senza Grillo il panorama di opposizione sarebbe il nulla. Meno male che esiste Grillo, che fa sempre più paura soprattutto ad un’opposizione di facciata, inconsistente nei contenuti ed inesistente nella presenza, complice della pietosa situazione di dittatura della maggioranza ignorante, nella quale versiamo.

  • Di radi33 (---.---.---.6) 28 gennaio 2012 00:39

    La scena ripresa dalla regia di "Servizio Pubblico" era degna della sceneggiatura per un film sulla fine di un regime:
     Letta zitto e privo di possibili argomenti e Castelli arroccato sulla dialettica e sugli argomenti banali tratti dai talk show peggiori degli anni appena trascorsi.
    L’Italia vera era in scena: quella che senza "porcellum" manderebbe a casa tutti, ma proprio tutti quelli che siedono in Parlamento e darebbe vita ad un nuovo governo fatto di gente proba, Si proba, nel senso di onesta, ma anche di provata serietà e impegno nel proprio fare. Di quella che non fa politica perchè non sa che altro fare o per trarne vantaggi personali altrimenti irraggiungibili, di quella che non è insediatanei ruoli di governo e nelle principali aziende con il mandato di soggiogare un’intera nazione ai paragdimi della disonesta ed assassina finanza internazionale, ammantata da un perbensimo falso e ributtante.
     Purtroppo è stato solo un momento, uno dei rarissimi, forse l’unico, più eticamente alto momento di espressione di membri del popolo italiano degli utlimi 15 anni, dominati dalla ricerca dei falsi ed insulsi miti del consumismo, funzionale all’incremento del potere degli affamatori degli onesti. 

  • Di radi33 (---.---.---.6) 27 gennaio 2012 01:26

    La Lega Nord è un grande e grosso" cavallo di troia" posto dagli inizi degli anni ’90 nel contesto politico italiano. Il suo successo è stato alimentato dal timore crescente per l’’invasione culturale prodotta dai lavoratori provenienti, in particolare, dal nord Africa, portatori di principi etici difformi da quelli cattolici.
     E’ singolare come questo partito, nato e sostenuto economicamente da un’ampia base di medie aziende principalmente del lombardo veneto, le stesse che utilizzavano (prima della delocalizzazione) ampiamente questa manodeopera estera, abbia potuto raggiungere elevati livelli di crescita percentuale nell’elettorato. Le ragioni pratiche sono evidenti (presenza, populismo, enfatizzazione grossolana di alcuni temi sociali),mentre quelle meno comprensibili sono afferenti ai temi di controllo principale dell’elettorato culturalmente meno sensibile. 
    Questo partito ha permesso, mediante la sua a tratti "folcloristica" azione politica di gestione di queste masse, di sostenere in modo particolare le iniziative più retrive per le libertà individuali, adottate dal governo berlusconi ed in particolare per l’attuazione dell’attuale legge elettorale (Calderoli), senza la quale tale governo difficilmente sarebbe prevalso nella penultima tornata elettorale. In tal modo è stato più semplice trasformare la nostra democrazia in una dittatura della massa, a propria volta inconsapevolmente soggiogata. E’ il grande capitale internazionale che, incessantemente, si adoperà per perseguire i propri fini di lucro, a creare situazioni, apparati politici funzionali ai propri obiettivi.Una carta europea, soggiacente ai principi giudaico/cristiani è una premessa essenziale per la gestione di un’Europa, inconsapevolmente, soggiogata anche sul piano etico al loro volere e quindi più debole innanzi ad altri stati USA in testa,sempre più culturalmente deficitari. 
    E’ questa quindi una vittoria per la Lega, che dimostra, anche nel presente momento di crisi politica, connesso prima al sostegno fornito al governo berlusconi dell’ultima fase e ora al difficile ruolo da assolvere nella millantata alterità al governo dell’altobanchista monti. 


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