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ll problema della casa in Italia, da "Presa diretta" di Jacona

ll problema della casa in Italia, da "Presa diretta" di Jacona

Quel che ha raccontanto Jacona su Rai 3 è sconvolgente ma anche già noto, solo che ci si dimentica delle croniche anomalie italiane. Siamo talmente tanto oberati da problemi quotidiani e informazioni di ogni tipo, su leggi ad personam, demonizazzione ciclica dei magistrati e accordi et inciuci bipartisan che ci si dimentica di cose come quelle gravissime descritte dalla trasmissione Presa diretta.
 
Ne affiora il quadro di uno Stato incapace a governare, cronicamente in colpevole emergenza, infestato dal ’95 dalla piaga putrescente del neoliberismo che ha ancor più peggiorato il settore abitativo, vera jungla ed Eldorado per palazzinari e cementificatori, alla caccia dei mq e della crescita di valore drogando i costi a mq, appunto, fino alla bolla speculativa dei mutui a tasso variabile che ha messo in sofferenza tutto il mondo!

Le cartolarizzazioni di edifici pubblici ad esempio, il patrimonio immobiliare Inps e di altri Enti finiti nella speculazione degli "amici dei quartierini", con bassa entrata nelle finanze dello Stato e invece supero redditizio, per speculatori e mediatori furbi ed ingordi! Hanno contribuito a polverizzare il patrimonio abitativo pubblico, già carente rispetto ad altri più civili paesi d’Europa.

La stessa prassi di concedere alloggi a riscatto, avviene in maniera esponenziale rispetto ad altri paesi, che invece tendono a conservare il patrimonio pubblico e non privatizzarlo.

Rende la questione esplosiva, dalle case popolari di Agrigento, esempio recentissimo di Mala Italia, visto il recente e luttuoso crollo di Favara, non consegnate dal 2002 e lasciate al saccheggio! Ora necessitanti di milionari restauri e giù sprechi!

Ma nessuno paga, nessuno degli amministratori né a Nord né a sud è mai responsabile,
come mai?

Il viaggio nel mostruoso edificio del Corviale a Roma, un colosso edilizio lungo 1 km,
orribile falanstero incompleto, il 4° piano doveva essere su imitazione della famigerata "unite d’abitations di Le Corbusier " a Marsiglia, il piano, libero, sociale con sevizi e negozi, il famoso edificio che ha fatto proseliti anche a Genova col "Biscione del Daneri" a Marassi .
Tutti esempi falliti che dalle buone intenzioni dei progettisti, son diventati dei lagher di diversa qualità ovviamente di degrado ma dei lagher! A Genova comunque meglio amministrati che l’esempio devastante romano descritto da Jacona .

A Genova altro esempio mostruoso è la famigerata diga di Begato, altra scadente copia della Unité marsigliese, ad opera dell’architetto comunista Gambacciani, negli anni ’70 ai tempi della giunta comunale rossa del PCI ligure, che tentò di risolvere il problema abitativo per i più poveri, innescando quartieri collinari, oggi segnati dal degrado.

Ma l’aspetto più esplosivo oltre la bassa qualità del manufatto romano, dal punto di vista percettivo, relazionale e sociale, alienante ed umiliante per chi ci vive, descritto per il Corviale, è stata la totale illegalità delle assegnazioni, la mancanza di contolli per cui vecchi assegnatari non più ivi residenti, fittano in nero a prezzi esosi le case, o addirittura le vendono sottobanco con buone uscite, nella totale latitanza o cecità delle aministrazionI che si scaricano le responsabilità nel solito ed italico rimpallo. Consentendo l’occupazione abusiva del piano libero e le conseguenti ristrutturazioni avvenute nel tacito consenso/assenso, delle istituzioni .

Si è evidenziato da oltre un quindicennio ed oltre, la totale assenza di un piano sociale per la casa in Italia. C’è stata invece la concessione nelle aree di trasformazione di Roma e non solo, del consentire solo centri commerciali ed edilizia privata ad alto costo speculativo, ipervolumetrica, lesiva dell’impatto ambientale, con edifici scadenti ed energivori, tutto per favorire il profitto privato di costruttori ed immobiliaristi e profitti elettorali per cattivi amministratori.

L’idea di lasciare la questione casa al libero mercato, al regolarsi da sé, ha oltre che cementificato orrendamente il territorio nazionale, coprendo, pare da statistiche, ben un’area pari alla Toscana e all’Umbria messe assieme! Non ha affatto risolto l’emergenza abitativa delle famiglie in difficoltà e a basso reddito, impossibilitate a sopportare affitti esosi, saliti fino a 1000 euro di media e più a Roma, Milano e altre importanti città italiane.


Un vero disastro per le classi subalterne del nostro paese, che nel dopo Euro 2002 si son trovate anche se bireddito, a avere il potere d’acquisto dimezzato ma i costi di utenze ed affitti ed anche mutui alla valuta in euro raddoppiati!

Mentre le paghe continuavano ad essere matematicamente scambiate con la vecchia lira, i costi invece venivano richiesti in euro, ed un euro pagato a lire 1.936,27, ossia 2.000 lire, diventava uguale alle vecchie 1.000 lire!

Una truffa sadicamente compiuta ai danni dei redditi fissi! Senza alcun contrappeso, e la crescita dei salari rispetto alle spinte inflattive e il fatto che il salario medio dal 2002 da 1000 euro è diventato 1200/1300 nei casi migliori, non compensa in alcun modo la perdita secca o dimezzamento del 2002 rispetto al differenziale di potere d’acquisto della lira.

Nel nord Europa è avvenuta la stessa truffa ma spalmatasi su welfare piu’ efficenti,salari di partenza più alti di quelli italiani e edilizia pubblica in grado di calmierare la spinta immobiliare dei prezzi .

Il neoliberismo ne mondo sul piano immobiliare è stato causa delle bolla tossica che ancor oggi sta facendo tremare le finanze di molti paesi europei, USA e non solo... persino Dubay! Nel cuore ricco degli Emirati arabi!

E poi la crescita dei salari, fermi al palo nei paesi area Ocse, non remunerati dall’inflazione reale, per alimentare lo stesso il circo tossico dei consumi .


Si è optato per i prestiti facili, trasformatisi poi in sub prime, ossia debiti infinitamente rivenduti da banca a banca, fino a diventare il peggior fattore tossico dell’intero sistema finanziario globale.

Questi derivati esistono ancora e sono in circolo, come veleni che possono anche autoalimentarsi, fino a creare un nuovo crack esponenziale e drammatico.
 
La casa come bene, richiamo da finanziare, testimonianza di crescita sociale ed individuale, oppio e sogno di miglioramento e qualità della vita, è stata la principale meta dell’indebitamento dall’Atlantico, all’Europa, al Medio Oriente fino all’Asia.
 
Oggi intere nazioni europee come Inghilterra, Romania, Islanda, Spagna, Portogallo, Grecia e la stessa Italia con un debito pubblico a 2 cifre verso il 120% del pil, rischiano senza correttivi di linea ed indirizzo di far riprecipitare a breve la situazione generale. La crescita del deficit crea una salita delle tasse e dei costi già gravanti su scarsi bilanci famigliari, le corporations come ad esempio il caso dell’Americana Alcoa in Sardegna indicano che senza porre limiti e regole alle delocalizzaioni facili e frequenti, l’evasione fiscale, la facilità nel creare società di comodo off shore che consentono l’evasione totale nei pardisi fiscali di ogni luogo del pianeta, rendono la crisi veramente un macigno incombente e drammatico in questo 21° secolo ai suoi tristi inizi, segnati da guerre e nuova povertà, in cui la questione immobiliare a livello globale ha giocato un ruolo particolarmente pernicioso del cane che si morde al coda, tra consumo, emissioni di CO2, indebitamento e povertà diffusa ben oltre in perimetro terzomondista.

Ricchezze depauperate nelle classi medie, e n parossistica crescita nei paradisi fiscali delle élites, meno dell’1% che possiede la maggior parte del pil mondo!

... Alla faccia nostra...

 

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