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Elucubrazioni sul futuro che non c’è

Elucubrazioni sul futuro che non c'è

“Una trattazione... real /surreale, per cercare di raccontare l’inizio di questo secolo“,l’ “impero atlantico” di cui facciamo parte, l’Europa, i segnali di guerra e l’Italia oggi“.
 
Se si volesse usare un’immagine figurativa per descrivere il mondo occidentale, oggi assediato dalla crisi finanziaria, la peggiore dal 1929 ad oggi, buona sarebbe l’idea della “morta gora“, un’immensa super palude stagnante e mefitica “orwelliana”, nella quiete putrida, rotta solo dal passaggio di giganteschi predatori e infiniti esseri viventi d’ogni specie che formicolano sotto il pelo dell’ acqua dell’enorme e globale lago puzzolente, tra nebbie mefitiche che salgono a tratti… rotte solo da improvvisi e insufficienti refoli d’aria fresca, dovuti al web e alla gente di tutto il mondo costretta, sotto la superficie dell’ immenso stagno, a subalternità poco ascoltata che nonostante tutto, continua a ragionare sull’ esistente e a pensare a un futuro che non c’è, o se c’è… non si vede.
 
E infatti sembrano passati anni luce quando, nell’approssimarsi della guerra all’Iran 2003 Chirac e Schroeder posero almeno dei “coraggiosi… paletti europei” alla condivisione oceanica, alla guerra di “giustizia duratura” di George W. Bush e il suo fido Tony Blair.
 
Ma oggi invece 2010 è tutto è fermo e immobile, trionfano le opacità di Gordon Brown, Sarkozy e la Merkel con il nostro beneamato Berlusconi, un’Europa tutta di centro destra ma con ibridature di stinta socialdemocrazia europea in liquidazione neoliberista e già da tempo.
 
C’è quindi solo l’“Europa dei banchieri”, nella sua soporifera/dannosa quanto letale continuità, ove nulla cambia con figure sbiadite come i Trichet, gli Almunia, i Barroso. http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2009/commenti-sole-24-ore/10-febbraio-2010/Parole-di-troppo-signor-Almunia.shtml?uuid=8d6acc32-1612-11df-97cf-4ddfb80e97d5&DocRulesView=Libero
 
Il nulla. E non v’è traccia di unEuropa sociale e verso i popoli ma solo d’un enclave a moneta unica, col solo fine di razionalizzare il capitale in funzione atlantica e nord americana, nel signoraggio e nel continuo del dogma neoliberista, senza correttivi, ma con tanti debiti e deficit, sparsi dal nord al sud del continente e un trattato di Lisbona irricevibile! http://www.movisol.org/08news117.htm
 
E così la nuova EuroAmerica di centro destra è impegnata/impantanata, persino direttamente indirettamente, acriticamente, da ben 8 anni, in Afghanistan e in Iraq.
 
 
Una specie di “Deserto dei tartari” immobile immodificabile e rotto da veloci incursioni, morti violente e silenzi ancestrali. http://albertocane.blogspot.com/2009/01/la-guerra-in-afghanistan.html
 
L’Afghanistan è solo l’ estremo avamposto dell’“impero atlantico” ove le “sue legioni”, ben armate, ben pagate ma ben poco convinte controllano, vorrebbero/controllare, l’Asia, oggi gigantesca produttrice e il suo accesso alle risorse energetiche che deve restare stabilmente in mani occidentali e criminal/saudite e altresì esercitare contenimento, con “militari esibizioni di muscoli” verso significativa deterrenza a possibili espansioni/e, velleità. dell’impero operaio/manifatturiero/ subalterno all’ occidente, Cinese/ Indiano... che sta crescendo troppo e si rafforza, richiedendo sempre più energia fossile e petrolio al “turbine energivoro produttivo”, importato ”generosamente“ dalle buone e potenti multinazionali padronali d’occidente.
 
Così la bella speranza obamiana del new deal made in Usa, post G. W. Bush e crisi di Wall Street 2008 nel 2009, si sta appannando 2010, verso il paradosso di un Premio Nobel per la Pace che decide invece un escalations di iniziative militari in Afghanistan, con ben 30.000 nuovi militari sul campo e anche il nostro solerte contributo italiano, tra le nazioni europee più fedeli, lì già da tempo presenti.
 
Ahmadinejad, classico politico rozzo mediorientale, oltre che sanzioni imminenti e boicottaggi osteggiati solo dalla Cina e pochi altri, attirerà senz’altro nel suo sproloquio politico reiterato/continuo, fulmini già da tempo evocati/annunciati, dall’ impero atlantico con ogni mezzo mediatico globale presto i fulmini (o bombe intelligenti!), guidati proprio dalla democratica e pacifica a mano di Barak Obama e malevolmente, si abbatteranno in un triste mattino di sangue sull’Iran.
 
L’impero atlantico che sostiene un opposizione interna in Iran, capeggiata da Hossein Mousavi con forte seguito popolare e giovanile, spera di riprendersi il controllo dei fertili pozzi petroliferi iraniani, interrottosi con la rivoluzione anti Scià del 1979 http://www.juragentium.unifi.it/it/surveys/islam/iran/abdolmoh.htm
 
Si confida nel disegno dei bravi analisti del Pentagono, le vere teste d’uovo pensanti dell’“impero atlantico“, nel fatto che il progetto, non nuovo di attacco all’Iran già ipotizzato da G. W. Bush, col caos, i danni e i lutti, inferti all’Iran, dal nuovo eventuale evento bellico gigantesco, veloce e terrificante su quel paese, abbiano effetto destabilizzante, favoriscano la salita al potere di un opposizione Mousavi morbida con l’occidente, tale da consentirgli il riutilizzo dei pozzi di petrolio interrottasi appunto dal 1979, una vera riappropriazione in grande stile e in funzione anche anticinese, per sue accresciute domande energetiche.
 
I riflessi della “palude Americana ed Europea” si riverberano ovviamente anche in Italia in cui nulla si smuove, se non i posti di lavoro che si perdono, la precarietà e il disagio sociale che invece crescono veloci, ed in misura esponenziale.
 
… Così qui da noi le regionali 2010, indipendentemente da come politicamente andranno, non presentano alcuna novità, idee, proposte/ programmi per uscire dal “pantano della crisi” che senza correttivi è irrisolvibile. Così non ci entusiasmano…
 
Queste consultazioni, non saranno altro che la conferma di una tendenza piatta che continua a fare perno sulla salvaguardia ad oltranza del premier Berlusconi, da sue pendenze giudiziari, robustamente sostenuta da parte oppositiva, da ambigui ma autorevoli ed ascoltati personaggi del PD come Violante e dell’UDC come Casini, pronti sempre a correre in soccorso dell’establisment e del cavaliere di Arcore, oggi di nuovo, dopo l’ incidente di Tartaglia del 13 dicembre, saldamente in sella.
 
Dal punto di vista poi delle scelte ed indirizzi economici, gli effetti del fallimento ecoambientale del meeting di Copenaghen 2009 si vedono tutti, con l’incedere virulento di Scajola e i suoi del PDL /LEGA a procedere speditamente verso le nucleari da 10 miliardi di euro cadauna, il ponte sullo stretto da 6 miliardi, le super TAV ferroviarie per i VIP, e le spese militari in crescita di La Russa, opere e costi inutili (e di cui per il nucleare, nessuno sa come smaltire le scorie già delle vecchie 4 centrali italiane, dismesse dopo l’ 86, figuriamoci quelli delle nuove che verranno!).
 
E neppure, pare, vi sia realizzabilità di un ponte inutile costoso e forse anche ingegneristicamente irrealizzabile! E.circa le TAV già realizzate, va detto che sono costate circa 3/4 volte di più che i costi /media europea, mentre la rete ferroviaria ordinaria è sotto manotenuta, con pendolari poveri che viaggiano quotidianamente in condizioni di estrema umiliazione e disagio.
 
La mobilità, con la deriva neoliberista che incombe su di noi e sciaguratamente da un ventennio sul nostro paese, non è più un servizio sociale e diritto dei cittadini d’usufruirne a costi accessibili dignitosamente… ma una variabile del nuovo mercato, su cui metterci le mani ed arricchirsici, come l’ acqua pubblica… un bene comune naturale… da privatizzare!
 
Sulle sinistre fantasma e visibilità elettorale per le prossime consultazioni, vige, com’era prevedibile, la "bad godesberg berlusconiana", che in un nuovo/disposto diktat, censura e stoppa ogni trasmissione di approfondimento RAI per un mese, prima delle elezioni. Diktat che andrà a colpire e a zittire, soprattutto le forze uscite dal parlamento nel 2008 e ormai senza visibilità.
 
Le sinistre socialcomuniste radicali e ambientaliste italiane, infatti oggi extraparlamentari, deboli e divise (a parte i successi Vendolian /Pugliesi locali) sono comunque, per le idee che rappresentano, il corrispettivo di una vasta area di cittadini che dissentono e che spesso per protesta non votano.
 
Milioni di persone che in questa democrazia scorretta, non hanno più il diritto di essere rappresentate e così di contribuire democraticamente alla soluzione dei problemi italici, ormai incancreniti.
 
L’ assenza, in una democrazia moderna, di un forte movimento LAVORISTA E AMBIENTALISTA, quali le sinistre oggi potrebbero ben rappresentare, che è un legittimo ed utile patrimonio di idee e stimoli a migliorare e a smuovere la palude in cui ci troviamo (dominata a destra dal PDL/LEGA e al centro/ sinistra in opposizione, solo da forze moderate, liberal centriste come l’ UDC, il PD, l’IDV, che questo sistema elettorale, sia nazionale che locale nelle regionali, soffoca ed umilia, se non zittisce deliberatamente).
 
Tutto ciò contribuisce ad impoverire la cultura politica complessiva del nostro paese, rendendolo immobile e volto solo alla autoconservazione, senza un progetto e/o correttivi al disastro economico in atto!
 
Un processo globalmente pernicioso, accompagnato oltre che da decadenza economica e sociale, segnali di guerre attuali e future, anche da un pensiero unico totalizzante ed onubilante, che appiattisce e soffoca tutte le utili progettualità e pensieri innovatori, da oriente ad occidente .
 
L’impero atlantico "alla fine del 900 dopo esser uscito vincitore da tutte le guerre di quel secolo trascorso, con presunzione, superbia, arroganza e brevimiranza, ha accelerato e spinto un sistema economico fallace, totalizzante quanto errato che in 20 anni ha semplicemente favorito solo meno dell’1% della popolazione globale che ha potuto acquisire ricchezze inimmaginabili, impoverendo il resto del pianeta ed accelerando il ciclo tossico di emissioni letali e di CO2 su tutto il pianeta, oggi sovrappopolato e al palo di un sistema energetico, arretrato, sporco, devastante e distruttivo.
 
La strada nuova per l’occidente ci può essere, ma solo se gli USA e il vecchio continente sapranno ravvedersi e rientrare nella sintesi tra nuova socialità e scienza, che veda contrapposto al mercato globale, senza regole, un ordine diverso, duttile, democratico e lungimirante che a partire dalle comunità locali, immettendo tecnologie avanzate e rinnovabili per l’approvvigionamento energetico dal sole, dall’acqua e dal vento, si saldi a un futuro possibile tra NUOVA SOCIALITA’ E TUTELA DELL’ECOSISTEMA MONDO, nel quadro di nuovo del rispetto e della tutela dei popoli, loro multiculturalità, diritti, giustizia sociale.
 
E non come oggi volto solo a consentire l’indebito arricchimento di una pericolosa e minoritaria, comunità globale di avidi e sanguinari predatori.
 
Non ci resta che sperare che...
 
... i “viventi pensanti”, tutti insieme da oriente a occidente, sotto il pelo dell’acqua putrida, della grande palude globale della “morta gora“ occidentale… escano alfine un giorno e tutti quanti insieme nelle strade e ben al di fuori dei vetri dei loro computer, e che da Washington, Londra, Copenaghen, Bruxelles, Madrid, Parigi, Lisbona, Roma, Atene, Tokjo, Pechino, salga, finalmente, non una brezza fragile, incerta e provvisoria… ma un vento impetuoso che scuota dalle fondamenta il mondo ingiusto ed insopportabile che stiamo tutti passivamente subendo o soltanto stigmatizzando sulla tastiera ininfluente di un pc e che nasca finalmente una nuova democrazia di pace ed un futuro percorribile, utile a tutti gli uomini e donne della nostra Terra!
 
Per il futuro del mondo... che sarà...
 
 
 
 
 
 
 
 

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