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Abusivismo, un problema italiano

Abusivismo, un problema italiano

E’ l’esempio plastico del disastro italiano, dell’inettitudine di una classe politica che dalla prima Repubblica in poi ha chiuso occhi e orecchie, lasciando fare.

In cambio di voti, col voto di scambio, io vi lascio costruire in ogni angolo, lasciandovi deturpare a piacimento e in maniera irreversibile il tarritorio ma... voi mi votate!

Questo era il principio cardine della Democrazia Cristana tra il 1950 e il 1993, che per arginare il pericolo comunista scelse in ambito nostra guerra fredda, qualsiasi espediente per mantere consensi, anche se sposchi e mafiosi, per impedire l’ingresso nel governo al PCI considerato nemico dagli USA e pericoloso precedente in Europa.

Fattore questo che non ebbe eguali in nessuna parte dell’Europa più civile, ove anche lì c’erano segni di guerra fredda, ma che non furono mai sufficenti ad alterare regole di decenza, di civiltà, di senso dello Stato.

Tranne le cementificazioni spagnole delle coste già sotto il franchismo ed anche forti sviluppi edilizi in "Costa Azzurra" nella vicina Francia, i fenomeni non sono paragonabili a quelli italiani.

Ove invece in quasi tutto il mezzogiorno è sato consentito un olocausto urbanistico devastante degno di Haiti o di ambienti del Terzo Mondo.

L’abusivismo alimentato da condoni edilizi è oggi infatti un regalo pernicioso e gravissimo al futuro dell’Italia in questo XXI secolo. Case senza requisiti sismici costruite in zone franose vicino a tratti fluviali ad alta pericolosità, persino sulle pendici del Vesuvio!
 
Forse decine di milioni di fabbricati orribili, che non figurano nelle mappe catastali ma ben si vedono su Google Heart, devastanti del paesaggio su cui s’è innestata ancha la questione sociale, di gente che ha costruito per bisogno e per avere una prima casa.

Come si fa a risolvere il problema, quando con la crisi torna in evidenza un indirizzo anche turistico ed agricolo, produttivo di qualità del nostro sud, per cambiare il PIL sporco del pizzo, del narcotraffico, della corruzione, della ruberia delle risorse pubbliche sulla sanità voragine, in un altro PIL pulito, civile ed Europeo?

Dello schifo del voto di scambio ancor oggi, di una politica e di uno stato ormai succube delle mafie, e a cui ben poco fa l’arresto di qualche criminale, quando non s’è creata un’alternativa, un’alternativa morale, culturale, sociale, economica, quando bisogna ancora emigrare per avere una vita normale, quando la devastazione è talmente grave che diventa disastro nazionale, che per rimediarlo ci vorrebbero centinaia di miliardi di PIL da investirci che non ci sono, visto che il debito pubblico oggi sfiora persino il 120%!


 

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