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Lettera aperta al Presidente Napolitano

 

 Egregio Presidente,


 lei dice di sentirsi offeso dalla manifestazione di piazza Farnese di mercoledi 28 gennaio.

 Uno dei leader di detta manifestazione, Antonio Di Pietro, avrebbe osato far notare alla S.V. di "non essere un arbitro imparziale" e di tacere su temi cruciali come la giustizia.

 Lei, Presidente, ha reso noto di considerare "del tutto pretestuose le offensive parole usate dall’onorevole Di Pietro per contestare i presunti silenzi del Capo dello stato, le cui prese di posizione avvengono nella scrupolosa osservanza delle prerogative che la Costituzione gli attribuisce".

 E dice ciò, Presidente, pur sapendo che in quella piazza c’erano più di un migliaio di persone. Persone solidali con l’oratore e che l’hanno sonoramente fischiata. Forse bisognava "sciogliere" tutta la piazza?

 Persone che una fredda matina d’inverno hanno spento la tv per riunirsi e creare una partecipazione eminentemente civile, prima ancora che politica; persone che si sono ritagliate, manifestando, lo spazio per un agire politico squisitamente partecipativo, sfuggendo, per un attimo, alla presa della propaganda mediatica del regime.

 Signor Presidente della Repubblica, è con profondo rammarico che devo dirle che le sue parole mi offendono profondamente.

 Il diritto di riunione, Presidente, è uno dei piu’ antichi pilastri del costituzionalismo ed e’ riconosciuto da tutte le costituzioni democratiche.
 
Quando lei dice di sentirsi offeso da una manifestazione è lei, Presidente, che offende chi sta sopra di lei, ovvero il popolo.
 
 Presidente lei è stato fischiato dal popolo riunito.

 Mi permetto di ricordarle, Presidente, che lei rappresenta il popolo, ma non ne è al di sopra. Sovrano è il popolo, non Lei.

 Lei dovrebbe rappresentare gli italiani, tutti gli italiani. Dovrebbe, Presidente.

 Perché quando si firma l’impunità per i potenti e si criticano le critiche della piazza pacificamente riunita, e’ difficile sostenerlo.

 Io credo fermamente che il popolo abbia un sacrosanto DIRITTO di criticare l’autorità. Qualsiasi autorità, anche la sua, soprattutto la sua.

 Forse i manifestanti non sempre articolano le loro critiche con l’eloquio ciceroniano, ma non mi sembra il caso di sottilizzare e cercare pretesti, come lascerebbero intendere i suoi comunicati.

 Di più signor Presidente: io sono convinto, invincibilmente convinto, che ogni popolo abbia il diritto e il dovere di ribellarsi alla tirannia, in ogni sua forma.

 Sto parlando di quel "diritto alla resistenza" che uomini come Dossetti volevano inserire nella Costituzione italiana e che trovarono l’opposizione di altri "uomini", come, per esempio, Andreotti.

 Quando lei venne eletto Presidente della Repubblica io credetti, dato il suo passato, che sarebbe stato degno della Suprema Magistratura della Repubblica e pensavo che grazie alla sua esperienza ed autorevolezza avrebbe saputo tenere il timone del Paese, nei passaggi piu’ difficili di quest’epoca di transizione globale.

 Mi sbagliavo.

 Mi sbagliavo, Presidente, perché dietro il suo eloquio forbito e la sua retorica pragmatica e onnicomprensiva si cela l’aquiescenza, quando non la condiscendenza, verso una pratica politica sempre piu’ autoritaria.

 Una pratica politica in cui la moderna video carne televisiva sta usando l’Italia come laboratorio per un esperimento di "democrazia autoritaria" che non trova eguali nel resto dell’Occidente e ci sta conducendo alla rovina.

 Una pratica politica, quella italiana, che vede l’uomo più ricco del Paese padrone del Parlamento, padrone dei media, padrone, tra poco, della Magistratura e in cui la politica e la stessa socialita’ regrediscono ogni giorno ad un livello sempre piu’ cinico e bestiale.

 Io, Presidente, non vedo dove sia la democrazia, in tale situazione.
Quando un ombrello è rotto, esso non è più un ombrello, anche se io continuo a chiamarlo in tal modo.

 Io vedo solo un Paese allo sbando, privo di coscienza civile, privo di spirito civico, privo di quella fratellanza che dovrebbe coesistere con ogni patto sociale. 

 Credo sarbbe suo preciso compito, Presidente, il denunciare tale situazione, anche con gesti estremi, che facciano capire la gravita’ della situazione.

 Al contrario lei la avalla. Lei non muove un dito e, quando lo muove, e’ per difendersi dalle critiche della piazza o per approvare leggi ignobili.
 
 Per questo io mi vergogno di lei, Presidente.

 Io mi vergogno di lei, perché lei dovrebbe ascoltarla, quella piazza, lei dovrebbe, lei si, rispettarla, quella piazza.

  Anche se la critica. Soprattutto se la critica.

  Lei, Presidente, in quella piazza, mi permetta, avrebbe dovuto andarci personalmente e non solo in qualita’ di Presidente del CSM, ma anche, e soprattutto, come Presidente di tutti gli italiani, specie di quelli "in basso" e che contestano; avrebbe dovuto guardare i manifestanti in faccia, uno per uno, occhi negli occhi, a viso aperto, come un generale che passi in rivista i suoi uomini prima del combattimento, e dirgli: parlate, vi ascolto, sono qui, perché rappresento tutti gli italiani, non solo i ricchi, non solo quelli che mi applaudono, nelle parate ufficiali.

 Invece nulla di tutto ciò.

 Uno striscione ha osato, bonariamente, contestarla e ciò ha originato il pronto intervento di rimozione della polizia e, successivamente, un comunicato del lontano colle presidenziale: il suo.

 Forza pubblica, indifferenza, superiorità.

Questo, Presidente, è il rapporto col popolo proprio dei regimi dispotici.

 Lei dovrebbe rispondere e comunque comunicare con chi manifesta democraticamente.

 Invece lei firma leggi e decreti ignobili, palesemente illiberali e anticostituzionali, che ci ridicolizzano di fronte al mondo e ci sfibrano moralmente.

 Invece di proseguire nel cammino verso la democrazia l’Italia sta rapidamente regredendo, rinnegando decenni di conquiste repubblicane e il sangue dei suoi fondatori. E con le sue firme in calce, Presidente.

 Lei si sente offeso dalla piazza, Presidente, ma lei offende e disonora me e tutti gli uomini liberi, di tutti i tempi e di tutti i paesi, quando firma il cosiddetto "lodo Alfano".

 Lei approva l’impunità per le più alte cariche dello stato tra cui il capo dell’esecutivo, plurinquisito e pluriprocessato (e "pluriassolto", grazie ai suoi legulei in parlamento e alle Sue firme in calce ai provvedimenti, Presidente).

 Vede, Presidente, tutto si puo’ discutere e valutare, in ogni campo. Io non rivendico alcuna superiorita’ morale. Ma neppure inferiorità.

 Si ricordi Presidente, e glielo dico col massimo rispetto e altrettanta fermezza, che il principio di UGUAGLIANZA è, in democrazia, assoluto e universale, non negoziabile, non sospendibile, eterno, almeno finché dura la democrazia.

 Di più, direi che il principio dell’uguaglianza è, insieme a quello della libertà, l’essenza stessa della democrazia.

 Questo io credo e lei, Presidente, apponendo il suo sigillo alle leggi vergogna che postulano l’intoccabilità delle supreme magistrature, non ha fatto altro che rinforzare il mio sentire.



 So che non è in suo potere legiferare o rifiutarsi reiteratamente all’approvazione delle leggi italiane.

 Cosi’ come so che lei non è il primo "costretto" a firmare leggi cattive o che comunque non la trovano d’accordo. Già il Presidente Ciampi fu costretto, dopo un rinvio alle camere, a firmare l’immonda mostruosità chiamata "Lodo Schifani" (quando si dice nomen omen, Presidente...).

 Già il suo predecessore, la più alta carica del Paese, aveva pugnalato alle spalle il terzo articolo della Costituzione italiana.

 Ma quello, il "lodo Schifani", accadeva quasi un decennio or sono.

 Oggi è diverso.

 Oggi è molto peggio.

 Crisi economica, crisi di valori, elezioni decise dalle segreterie partitiche, parlamento schiavo dell’esecutivo,commistioni tra mafia, politica e business ai massimi livelli, insicurezza, indifferenza, precarieta’, violenza, corruzione, razzismo: questa e’ la fotografia dell’Italia del 2009. (sic)

 E lei dov’è, Presidente?

 Sul più alto colle di Roma, che dottamente pontifica sul linguaggio di noi poveri plebei?

 Non si sente un po’ come una certa Maria Antonietta, signor Presidente?

 Non usi le parole come i mainstream di regime. Venga, per favore, ai fatti.
 
 Lei dice di sentirsi offeso dalla piazza.

 Lei dice di rappresentare tutti gli italiani.

 Lei dice di essere arbitro imparziale.

 Poi però Lei critica chi la critica, Lei parla per laconici comunicati, Lei approva leggi palesemente antiegualitarie, anticostituzionali, vergognose.

 C’è molta differenza, Presidente, tra le sue parole e le sue azioni.

 E le sue azioni offendono me, la mia intelligenza, la mia dignità, per quel poco che valgono.

 Presidente Napolitano, lei ha recentemente firmato una legge che cancella l’articolo 3 della Costituzione.
 
 
I cittadini italiani non sono più tutti uguali di fronte ai tribunali, perchè quattro di loro non sono più processabili. Questo impone il "lodo Alfano".

 Tale provvedimento, Presidente, sarebbe già stato grave se avesse difeso i quattro più poveri e miserabili cittadini della Repubblica. Invece, somma vergogna, voi avete apposto il sigillo all’impunita’ dei quattro più potenti magistrati del Paese: Voltaire direbbe che la tirannia ha gettato la maschera.

 Lei, Presidente, ha rinnegato l’antica saggezza del diritto romano che recita: dignitas delinquentis peccatum auget.

 Lei, Presidente, ha rinnegato uno dei principi fondanti della democrazia moderna, quello della responsabilità degli agenti del potere.

 Lei Presidente, ha ripristinato uno dei cardini delle tirannie: l’intoccabilità del potere e, così facendo, non ha fatto certo nulla di nuovo; ha solo, con un tratto di penna, ripristinato ciò che per millenni è stato proprio del potere, l’impunità.

 Le ricordo, Presidente, che nelle vere democrazie i cittadini (e i media) fanno dimettere i capi dell’esecutivo (Nixon docet). Non il contrario.

 ...........................................

  Presidente, Io credo che il suo sia un grande potere, anche se non siamo una repubblica presidenziale.

 Ma il suo e’ un potere morale.

 Il suo è, o dovrebbe essere, il potere che deriva dalla dignità, dall’esempio, dalla specchiata onestà.

 Ma le sue azioni dicono il contrario. Per questo credo che Lei abbia perduto il suo potere, la sua autoritas, di fronte agli uomini liberi e di fronte alla democrazia stessa.

 Mi vergogno di lei, Presidente, e la compiango se si sente vittima di eventi ai quali non può resistere.

 Io, nel mio piccolo, posso e devo obbedire solo alla mia coscienza e così mi sarei aspettato anche da Lei. Soprattutto da lei.

 Lo ripeto: mi sbagliavo.

 E dico ciò con un grande dolore, perche’ non avrei mai pensato che l’Italia, il Paese in cui sono nato e dove vivo, fosse destinato ad una tale bancarotta morale, civile, politica, culturale. Il resto verrà da se.

 Però, non disprezzi la piazza, signor Presidente.

 Non disprezzi coloro che stanno in basso e si ricordi, come ci ricordano le inesorabili ed eterne parole di Piero Calamandrei, la democrazia non è nata nei salotti, né nelle stanze del potere, ma sulle montagne, accanto ai corpi degli uccisi, tra i fuochi delle citta’ in rivolta.

 Questo le dico, signor Presidente, con un singhiozzo strozzato in gola, che trattengo a fatica. 

 E cosi’ sarà sempre.

 Perché senza lotta, non c’é e non ci sara’ mai libertà.

 I miei saluti piu’ cordiali.

 Maurizio Carena







 

Commenti all'articolo

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.246) 31 gennaio 2009 10:10

    Una dura critica che presenta una pesante realtà, e pone una questione di fondo.
    Il ruolo del ns Presidente della Repubblica è oggi svolto nell’assolvimento completo delle sue funzioni?

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.224) 31 gennaio 2009 10:51
    Damiano Mazzotti

    Dato N.1: Il figlio del Presidente, Giorgio Napolitano è stato nominato consulente della commissione finanze del senato (tratto da Panorama del 29 gennaio a pag. 31)

    Dato N.2: Ricordo che il presidente eletto dai senatori e dai deputati nominati dalle segreterie di partito attraverso le liste chiuse e non attraverso l’elezione diretta come prevede la nostra costituzione, era a favore dell’intervento russo in Ungheria, quando la popolazione era insorta contro l’occupazione sovietica.... Cioè era a favore dell’uccisione di civili ungheresi... non di militari ungheresi... vi sembra quindi uno che può rappresentare i diritti del popolo?

  • Di Gianni Ramini (---.---.---.2) 31 gennaio 2009 11:35

    "presidente lei è stato fischiato dal popolo riunito."
    Ma dici davvero!!! 2.000, 3.000 persone sono il popolo riunito?
    E allora quando c’è una manifestazione di 1.000.000 di persone c’è l’unioverso riunito!
    Trova la misura se vuoi esser creduto.....

    • Di virginia (---.---.---.96) 31 gennaio 2009 12:07

      Questo articolo mi è parso un troppo lungo inutile sproloquio contro la "parzialità" presunta del Presidente Napolitano.
      E’ vero, lo hanno fischiato e prendiamo atto che quel gruppo di persone non è d’accordo con lui. E allora?...

    • Di m.c. (---.---.---.230) 31 gennaio 2009 13:52

      e chi lo stabilisce? lo share del tg5? lo spirito santo?
      oppure lo stabilisce direttamente Giovanni Ramini, quand’e’ che il popolo e’ riunito?

    • Di Enrico (---.---.---.90) 31 gennaio 2009 17:10

      Secondo l’Eurispes l’86,3% degli italiani sono contrari a concedere l’immunità alle alte cariche dello Stato, direi che le critiche sull’approvazione del Lodo Alfano trovano ampio riscontro nella popolazione.....

  • Di (---.---.---.191) 31 gennaio 2009 12:08

    ero d’accordo fino al punto:

    Per questo io mi vergogno di lei, Presidente.

    Penso che criticare sia lecito, andare oltre no!

  • Di Marco (---.---.---.223) 31 gennaio 2009 12:15

    Egregio Sig. Carena,

    Lei confonde ruolo e persona.
    La differenza di fondo fra il primo ministro ed il presidente è che il primo ministro agisce, dunque è criticabile per azioni per il quale possiamo non essere d’accordo, mentre il presidente rappresenta il paese.
    Quando il presidente parla, è il paese che parla. Se lei critica il presidente critica il paese. Ed è questo che in qualsiasi paese non è possibile.
    Il presidente ha firmato a sua avviso una modifica della costituzione (lodo alfano)?, c’è la corte costituzionale per questo.
    Mi spiego meglio: se io dico che Antonio di Pietro non capisce niente, se è una critica personale, vuol dire che è lui che non capisce niente, ma se è una critica politica, significa che il suo movimento non capisce niente e dunque anche lei (se fa parte del movimento di Antonio di Pietro) non capisce niente, e dunque non avrà piacere che io le dica che lei non capisce niente. In questa logica può capire perchè io non posso accettare le critiche che lei fa al presidente perchè sono critiche che lei rivolge anche a me ed ad ogni cittadino

    • Di Salvatore (---.---.---.252) 31 gennaio 2009 14:07

       Con tutto il rispetto, queste sono delle grandi stupidaggini. Il Presidente della Repubblica RAPPRESENTA la nazione, non E’ la nazione. Quindi quando parla, è il rappresentante della nazione che parla, non la nazione stessa. Quindi anche quando Cossiga diceva le sue fesserie nel periodo del "picconaggio" era la nazione personificata che parlava?
      Mi sembra un fraintendimento molto forzato e intriso di retorica.

      Oltre ad una funzione "astratta" come quella della rappresentanza della nazione, il Presidente ha anche delle funzioni e delle prerogative "concrete"; tra queste c’è la facoltà di firmare una legge e anche quella di non firmarla, rinviandola alle camere (con una motivazione); Napolitano in questo caso ha scelto di non rinviare una legge oggettivamente pessima come la legge Alfano, cosa perfettamente legittima, ma criticabile. E’ forse cambiata la Costituzione da quando Ciampi rinviò alle camere l’analogo c.d. lodo Schifani per "palese incostituzionalità"? E’ cambiato il paese? E’ cambiata la nazione? No, è cambiato Presidente della Repubblica, il quale non solo non ha ritenuto di avvalersi di una facoltà pienamente riconosciutagli dalla Costituzione, ma ha persino controfirmato la legge entro 24 ore, evento più unico che raro.

      La legge Alfano NON E’ UNA MODIFICA COSTITUZIONALE. E’ una legge ORDINARIA in PALESE CONTRASTO con l’art. 3 della Costituzione. Non vi sono dubbi sul fatto che la Corte Costituzionale annullerà questo mostro giuridico; intanto però è servito al Presidente del Consiglio per non giungere a sentenza nel processo Mills per corruzione in atti giudiziari.

      E’ per questo Napolitano complice di Berlusconi? Non credo. Non invidio Napolitano e non vorrei trovarmi al suo posto. Credo sia costantemente sotto il tacito ricatto della maggioranza bulgara parlamentar-mediatica dei berlusconiani, i quali già lo attaccarono ferocemente nei primi due anni di mandato (quando non erano al governo) perchè "uomo della sinistra" che "aveva occupato tutte le istituzioni", come se eleggere il Capo dello Stato fosse un tentativo di golpe. 

      A proposito di golpe, si fa tanto casino perché Di Pietro ha osato criticare Napolitano di assenza d’imparzialità, ma non ricordo altrettanto clamore quando Berlusconi e Bossi chiamavano "golpista" il Presidente Scalfaro o quando il centordestra "esternava" contro Ciampi, reo di aver rinviato alle camere (vivaddio) la controriforma della giustizia di Castelli o la abominevole legge Gasparri.

      Comunque, non sono d’accordo con il tono dell’articolo. Credo che Napolitano, come tutti, sia criticabile nel merito delle sue azioni o non-azioni; credo altresì che bisogna farlo con molta accortezza, proprio in quanto rappresentante della nazione, e con i toni giusti. Se Di Pietro ha sbagliato qualcosa, è stato per i toni e per la costruzione non proprio lineare del suo discorso, ma si sa che non è un buon oratore e io credo nella sua buona fede. Criticare poi Napolitano perchè 53 anni fa (cinquantatrè!) espresse una posizione di politica estera poi "condannata" dalla storia (posizione che lui stesso successivamente ha riconosciuto essere sbagliata) mi sembra proprio fuori luogo.

      Spero che questi chiarimenti giovino alla discussione; in generale e perlopiù è sempre meglio sapere bene di cosa si sta parlando prima di farlo. Lo dico senza alcuna vis polemica.

    • Di m.c. (---.---.---.230) 31 gennaio 2009 16:04

       caro SALVATORE,

      n 1: STUPIDO anzi GRANDE STUPIDO prima di darlo al sottoscritto, dittelo alo specchio, SPECIE DI MALEDUCATO.

      n 2 : impara a leggere, prima di impegnarti in cose piu’ grandi di te come lo scrivere. Dove avrei mai scritto che Napolitano "e’ la nazione"? io, al contrario ho proprio scritto che egli rappresenta la nazione (riga 25).

      n 3 : la "vergogna alfano" e’ di fatto, ti ripeto, d-i -f-a-t-t-o, una modifica costituzionale anzi, detto terra terra, equivale a usare l’articolo 3 della costituzione come carta igienica, poiche’ cancella l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. sono in attesa che mi dimostri dov’e’ la contraddizione.

      n 4 . solo uno sprovveduto non coglie l’importanza di una "funzione astratta" come quella di Napolitano. Cosa vorresti intendere? Che e’ meno importante? Oppure secondo te il presidente della repubblica non conta un c....o?
       Prova a riflettere sul fatto che anche i mainstream hanno quella che tu definisci "funzione astratta", e che se tu difendi l’omertoso Napolitano lo fai anche e sopratutto perche c’e’ il lavaggio del cervello dei mainstream.

      n 5 : ti esorto di nuovo: impara a leggere. Dove avrei mai scritto che Napolitano sarebbe complice del plurinquisito di Arcore? Ne’ lo penso ne’ l’ho scritto. Come ti permetti di presumere la mia malafede? Io ho parlato di "aquiescenza" o "condiscendenza": fai almeno la fatica di leggere il pezzo (non dico di capirlo) prima di pontificare in modo gratuitamente menzognero.

      n 6 : che tu non sia d’accordo col "tono" che ho usato, a parte che non me ne frega assolutamente niente, dimostra che non hai capito un tubo: il mio non era un esercizio di stile, non era una letterina a babbo natale; il mio scritto vuole (vorrebbe) essere un grido per riflettere, per smuovere le coscienze, per lottare.
       io ne ho veramente piene le palle di gente che mi dice : "si, il lodo alfano fa schifo, pero tu non puoi parlare cosi". Mi sembrano, te lo dico molto chiaro, dei vigliacchi: tutti d’accordo con la sostanza, ma si sottilizza sulla forma. Lo stesso pretesto "presidenziale". Sei cosi’ imbevuto di tv che usi perfino le sue categorie. ..
       Ti sembrera’ strano ma io, redigendo questa lettera aperta, ho dovuto fare diversi grossi sforzi per non usare ben altri toni e ben altre parole, che non avrebbero permesso alla stessa un’eventuale pubblicazione.
       
      n 7 : tu hai la sfera magica, poiche’ dici che "la corte costituzionale annullera’ questo mostro giuridico" (parole tue). Ma, in tal caso, Napolitano si sarebbe sbagliato a firmare le leggi vergogna. Allora non e’ infallibile, come tu vorresti (al massimo non processabile, come ora).
       Allora non capisco: io non posso pensare che uno schifo e’ uno schifo, fin quando non arriva il benestare statale? Ma questo e’ un parlare da servi, che hanno dato il cervello all’ammasso.

       Comunque, per finire, tutte le tue banalita’ potrebbero tranquillamente essere scritte dal corsera o da repubblica, perche’ tu, da come parli, anche se non lo riconosceresti mai, sei organico al sistema e, con quelli come te, non cambierebbe mai niente.
       La mia lettera, invece, non avrebbe mai avuto speranza di varcare gli augusti portali di quelle redazioni di leccaculi.
       Questa e’ la differenza da me e te.

       E ricordati, salvatore, che senon hai il coraggio delle tue idee, o le tue idde non valgono un c.. 7o, o non vali un c..7o tu.
       saluti.

       m.c.




    • Di Marco (---.---.---.223) 31 gennaio 2009 16:32

      Ma M.C. sa leggere? Credo che la "stupidata" e non "stupido" fosse rivolto a me e non a M.C. visto che era in risposta al mio post. Comunque complimenti a M.C. per il linguaggio da persona libera (boh), io che non la penso come lui scrivo c...te e sono un servo.

    • Di m.c. (---.---.---.230) 31 gennaio 2009 16:59

       egregio signor Marco, non deve insegnarmela lei la differenza tra parlamentarismo e presidenzialismo, mi sono letto qualche libro di gente come Bobbio o Portinaro o Sartori o Toqueville o Jefferson, e ho una vaga idea di cosa parlo, anche senza il suo aiuto. Comunque grazie.

       Credevo di avere usato un linguaggio semplice e chiaro, ma , a leggere certi commenti, mi sorgono seri dubbi.

       Lei sostiene che non si puo’ criticare il presidente perche’ "e’ il Paese che parla". E allora? Lei cosi’ dicendo dimostra, senza rendersene conto, di essere un TOTALITARIO, della piu’ bell’acqua. Mussolini, Stalin e l’attuale "caro leader coreano" sarebbero d’accordissimo con lei (nonche’ il nano di Arcore, quando sara’ presidente a sua volta).

       Io rivendico il diritto ASSOLUTO di criticare come, dove e quando voglio il potere. Senza violenza. Punto.
      Se andiamo a elemosinare l’autorizzazione governativa al dissenso previa analisi semantica delle parole usate, non siamo piu’ in democrazia, mi segue, signor Marco?

       Per questo esiste l’articolo 21 nella Costituzione italiana; perche’ gli uomini liberi, che non hanno paura di chiamare le cose col loro nome, possano farlo, anche in un Paese di servi come l’Italia dove, come soleva dire Montanelli, "la rivoluzione si fa col sindaco e i carabinieri".
       E per questo esistono i "reati a mezzo stampa": per consentire all’esecutivo il controllo del pensiero(anche se oggi basta il lavaggio del cervello dei tg raiset).

       Io, a differenza di quelli come lei, non aspetto che mi arrivi la pappa pronta dalla corte costituzionale ( o da qualsiasi altro ente del potere), ma cerco di farmi un’idea indipendente della realta’ che mi circonda.
       E’ veramente indicativo del livello di subordinazione intellettuale di alcuni, che non mi si critichi nella sostanza ma per la forma.
       Ed e’ una vilta’ ipocrita che mi da il disgusto.
       Ma diamine, ha fatto o no una porcata il Presidente a firmare l’impunita’ del plurinquisito di Arcore? Per me si. E per questo mi vergogno di Napolitano. Se per voi va bene cosi’ ditelo chiaro, non nascondetevi dietro le parole come i mainstream o dietro i pretesti, come i vili.

       Seguendo la sua coerenza, se lei vivesse sotto Mussolini si troverebbe d’accordo con la guerra d’aggressione, il colonialismo e le leggi razziali del 38, leggi razziali perfettamente legali e costituzionali...

       Lo vede com’e’ difficile pensare con la propria testa?
      E si ricordi, signor Marco, che gli unici progressi della storia del mondo sono stati innescati e provocati da pochi uomini (e donne) solitari, coraggiosi, spesso incompresi. E’ grazie al loro culo finito in galera o sulla forca, che noi oggi possiamo, stravaccati in poltrona, disquisire sul sesso degli angeli.

       Il potere non regala mai niente. Nemmeno ( soprattutto) quello cosiddetto "democratico.


       "Quando ti trovi d’accordo con la maggioranza, e’ il momento di riflettere e mettersi a pensare" (M. Twain)





    • Di L’apprendista (---.---.---.64) 31 gennaio 2009 21:16

      Signor Marco il presidente napolitano non è stato votato dai cittadini , ma dai fascisti , dalla mafia fattasi partito , dai separatisti , e da gente ignobilmente imbelle , quindi non mi rappresenta minimamente , per me è solo il prodotto di siffatte organizzazzioni fattesi partito , condivido ogni parola dell’autore , la sola tristezza e che gli UOMINI COSI FATTI SIANO RARI OGGI IN ITALIA.personalmente un uomo cosi imbelle se non corrotto o ricattato mi fa schifo , altro che mio rappresentante! Mi prendo la mia responsabilità del mio pensiero firmandomi , voglio che i miei figli sappiano in futuro chi era il loro padre . Carmelo Capone

    • Di L’apprendista (---.---.---.64) 31 gennaio 2009 21:32

      Un miliardo di volte bravo Maurizio , Voi siete un Uomo Vero, Pulito, coraggioso , Onore a Voi , ai Vostri genitori, ed alla vita per aver sfornato esseri cosi degni , che fanno onore all’intero genere umano, non ti curaredi certa gente , o sono degli stupidi o dei traditori prezzolati.Carmelo capone.

    • Di Salvatore (---.---.---.252) 1 febbraio 2009 14:48

       caro SALVATORE,

n 1: STUPIDO anzi GRANDE STUPIDO prima di darlo al sottoscritto, dittelo alo specchio, SPECIE DI MALEDUCATO.


      Non ho dato dello stupido a nessuno, ho detto “con tutto il rispetto, queste cose sono stupidaggini”, che è ben diverso. Ma soprattutto, NON STAVO RISPONDENDO A TE. Il che ci porta al punto 2.
(Non avendoti dunque offeso e avendo ricevuto da te simili epiteti, mi aspetto delle oneste scuse)

      n 2 : impara a leggere, prima di impegnarti in cose piu’ grandi di te come lo scrivere. Dove avrei mai scritto che Napolitano "e’ la nazione"? io, al contrario ho proprio scritto che egli rappresenta la nazione (riga 25).



      Tu invece sei così bravo a leggere che non ti sei nemmeno accorto che stavo rispondendo, punto per punto, ad un precedente commento di tale “Marco”; il quale (rigo 5) scrive testualmente “quando il presidente parla, è il paese che parla. Quando critichi il presidente, critichi il paese”.

      n 3 : la "vergogna alfano" e’ di fatto, ti ripeto, d-i -f-a-t-t-o, una modifica costituzionale anzi, detto terra terra, equivale a usare l’articolo 3 della costituzione come carta igienica, poiche’ cancella l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. sono in attesa che mi dimostri dov’e’ la contraddizione.



      Dimostri di non conoscere minimamente il diritto delle cui nozioni così facilmente ti riempi la bocca. L’articolo 3 della Costituzione è rimasto invariato, e la legge Alfano, una legge ORDINARIA (che nella gerarchia delle fonti è SOTTOMESSA alle norme costituzionali) che non può contraddire; se qualche legge la contraddice, la Corte Costituzionale interviene (su sollecitazione esterna, ad es. da parte di una delle parti in causa in un procedimento, esattamente ciò che hanno fatto i pm che indagano sul caso MIlls).

      n 4 . solo uno sprovveduto non coglie l’importanza di una "funzione astratta" come quella di Napolitano. Cosa vorresti intendere? Che e’ meno importante? Oppure secondo te il presidente della repubblica non conta un c....o?
 Prova a riflettere sul fatto che anche i mainstream hanno quella che tu definisci "funzione astratta", e che se tu difendi l’omertoso Napolitano lo fai anche e sopratutto perche c’e’ il lavaggio del cervello dei mainstream.

n

      Non ho né sminuito l’importanza della funzione “astratta” né detto che il PDR non conta nulla. Ho semplicemente fatto una distinzione tra “rappresentanza” e “funzioni”, che mi sembrava il minimo per dirimere la diatriba sui doveri e le eventuali mancanze del Capo dello Stato, ossia su ciò di cui stiamo discutendo esattaente a partire dal tuo articolo. Mi pare superfluo aggiungere che non ho “difeso” proprio nessuno, e credo che il mio cervello sia piuttosto autonomo (grazie comunque per la preoccupazione).

      5 : ti esorto di nuovo: impara a leggere. Dove avrei mai scritto che Napolitano sarebbe complice del plurinquisito di Arcore? Ne’ lo penso ne’ l’ho scritto. Come ti permetti di presumere la mia malafede? Io ho parlato di "aquiescenza" o "condiscendenza": fai almeno la fatica di leggere il pezzo (non dico di capirlo) prima di pontificare in modo gratuitamente menzognero.



      Ovemai non fosse ancora chiaro, è evidente che tra i due credo di essere io a destreggiarmi leggermente meglio nella lettura e nella comprensione di un testo. Il resto del tuo sproloquio di cui sopra è la diretta conseguenza di ciò che affermo.

      n 6 : che tu non sia d’accordo col "tono" che ho usato, a parte che non me ne frega assolutamente niente, dimostra che non hai capito un tubo: il mio non era un esercizio di stile, non era una letterina a babbo natale; il mio scritto vuole (vorrebbe) essere un grido per riflettere, per smuovere le coscienze, per lottare.
 io ne ho veramente piene le palle di gente che mi dice : "si, il lodo alfano fa schifo, pero tu non puoi parlare cosi". Mi sembrano, te lo dico molto chiaro, dei vigliacchi: tutti d’accordo con la sostanza, ma si sottilizza sulla forma. Lo stesso pretesto "presidenziale". Sei cosi’ imbevuto di tv che usi perfino le sue categorie. ..
 Ti sembrera’ strano ma io, redigendo questa lettera aperta, ho dovuto fare diversi grossi sforzi per non usare ben altri toni e ben altre parole, che non avrebbero permesso alla stessa un’eventuale pubblicazione.
 


      Ohibò, se non ti frega niente delle opinioni altrui, perché prenderti la briga di rispondere? Ma soprattutto, pare che il giornalismo partecipativo non sia proprio la tua occupazione ideale. Da parte mia la sostanza della questione Di Pietro/Napolitano la vince di gran lunga sulla forma, e questo perché di tv ne vedo davvero molto poca, e comunque mai per trarne informazioni. Anche qui ti dimostri molto immaturo nel giudicare cose di cui non sai nulla, solo per il fatto che ti girano le scatole.

      n 7 : tu hai la sfera magica, poiche’ dici che "la corte costituzionale annullera’ questo mostro giuridico" (parole tue). Ma, in tal caso, Napolitano si sarebbe sbagliato a firmare le leggi vergogna. Allora non e’ infallibile, come tu vorresti (al massimo non processabile, come ora).
 

      Qui poi sei tu che mi metti in bocca cose che non ho mai detto: dove ho detto che Napolitano è infallibile? Se rileggi con un minimo di attenzione (meglio, se te lo fai leggere e spiegare da qualcun altro) vedrai che ho sostenuto l’esatto contrario (“credo che sia criticabile, come chiunque altro, nelle sue azioni o non-azioni”). Non ho la palla di vetro, ma siccome conosco il diritto costituzionale leggermente meglio di te (qualcuno dira “bella forza, non ci vuole molto” e non posso ahimè dargli torto) non c’è alcun motivo per cui la Corte dovrebbe confermare questa legge. Storicamente, TUTTE le leggi che la Corte ha giudicato incostituzionali e poi annullate erano state precedentemente firmate dal Capo dello Stato (altrimenti, molto semplicemente, non sarebbero diventate “leggi”).

      Allora non capisco: io non posso pensare che uno schifo e’ uno schifo, fin quando non arriva il benestare statale? Ma questo e’ un parlare da servi, che hanno dato il cervello all’ammasso. 

 Comunque, per finire, tutte le tue banalita’ potrebbero tranquillamente essere scritte dal corsera o da repubblica, perche’ tu, da come parli, anche se non lo riconosceresti mai, sei organico al sistema e, con quelli come te, non cambierebbe mai niente.
 La mia lettera, invece, non avrebbe mai avuto speranza di varcare gli augusti portali di quelle redazioni di leccaculi. 
 Questa e’ la differenza da me e te. 

 E ricordati, salvatore, che senon hai il coraggio delle tue idee, o le tue idde non valgono un c.. 7o, o non vali un c..7o tu.
 saluti.

      In questi ultimi righi dai il meglio di te, e preferisco lasciarli così come sono perché si commentano da soli. Spero di averti reso un servigio illustrandoti meglio una situazione che non avevi evidentemente le basi per poter comprendere appieno (non è certo una colpa, non sei mica un professionista stipendiato) e per di più clamorosamente frainteso. Ma apprezzo qualsiasi voce che si levi per criticare e se necessario “insultare” (come direbbero i tuoi pocoamati corsera o repubblica) la democrazia profondamente malata in cui ci ritroviamo. Lode alle intenzioni quindi, ma devi imparare a darti una calmata. Se ti interessano un paio di consigli sinceri e disinteressati: praticare un’arte marziale potrebbe darti quel minimo di lucidità e di capacità di riflettere che purtroppo ti manca; inoltre, prima di scrivere una qualsiasi cosa su uno spazio pubblico (e per questo, per definizione, soggetto a critiche e giudizi) accertati di sapere esattamente di cosa stai parlando. Vale ovviamente anche per i giudizi che dai su persone che non conosci minimamente.

       

      A buon rendere.

      Salvatore.

    • Di MAURIZIO CARENA (---.---.---.230) 1 febbraio 2009 19:55

       caro Salvatore, e’ vero, non mi sono accorto che tu rispondevi a un altro e non all’articolo. Sai, io devo anche lavorare per vivere e mi ritaglio lo spazio al pc, non come altri piu’ fortunati, quindi le sviste sono possibili: ne rivendico il diritto.
       Sarebbe bastato che tu avessi sottolineato la mia svista, che riconosco, per avere le mie scuse, che ti avrei fatto, in tal caso, senza problemi, anzi.

       Eppero’ tu NON MERITI SCUSE DI NESSUN TIPO. SONO BASITO DALLA TUA SFACCIATA IMPRONTITUDINE!

       Tu non meriti scuse per il tuo pontificare polemico.

       Tu approfitti di un qui pro quo per dare sfogo al livore di un grafomane, utilizzando addirittura il rosso, cosa credo mai avvenuta in questa sede.
       Poi, dopo aver tu stesso riconosciuto l’evidente fraintendimento, ti comporti come se lo scambio di post fosse effetivamente intercorso tra di noi, cosa da te esclusa sin dall’inizio, e sali in cattedra a dare lezioni di costituzionalismo. Ma, per far cio’ bisognerebbe capire cosa si legge (e ricordare cosa si e’ scritto) e tu non lo fai, altrimenti ricorderesti tra l’altro, di aver detto testualmente: "...comunque non sono d’accordo col tono dell’articolo..." Quindi sei dissociato: prima rispondi a un post e poi, improvvisamente, ti occupi dell’articolo.
        A chi ti stai rivolgendo?
       E poi tu "non hai dubbi" sul fatto che la vergogna alfano sara cassata dalla corte costituzionale. Se lo dici tu...io dubbi ne ho sempre molti, a differenza di te.

       Questo per risponderti brevemente nel merito.
      Ma il grave e’ ben altro.

       Il grave e’ che tu non cogli la sostanza del mio pezzo, che non e’ un trattato giuridico, ma lo sfogo di un cittadino che si vergogna della casta al potere.
       Non ci sei arrivato ma non e’ colpa tua. La prossima volta mettero’ degli asterischi per spiegare iperboli e sineddoche anche a quelli come te: quelli che si permettono di iniziare un post insultando ("con tutto il rispetto, queste sono delle grandi stupidaggini") e poi continuano, spostando surrettiziamente il confronto dall’attacco alle idee all’attacco personale. E si, perche’ il tuo velenoso sarcasmo pervade il tuo scritto e da’ la misura dello scrivente.

       Arrivi al punto di presumere che "il giornalismo partecipativo non sia proprio la mia occupazione ideale".
       Dovresti svegliarti dal tuo delirio di mania di grandezza che ti fa credere in diritto di dire agli altri come devono vivere o il tono che devono usare. Pensi che la laurea al cepu ( o altrove) ti dia titoli particolari?
       Tralascio poi sul sul tuo offensivo sarcasmo circa la mia comprensione di un testo che da la misura della tua sottile volgarita’ e supponenza. Almeno abbi il coraggio di firmarti con nome e cognome, quando insulti in questo modo, specie di vigliacco.
       Cadi ancora in contraddizione quando prima affermi che "siccome conosco il diritto costituzionale meglio di te..." ma, poche righe dopo, mi intimi di non dare giudizi su "persone che non conosci minimamente..."
       La tua incoerenza e’ seconda solo alla tua tracotanza e supponenza.
       Ma tu che ne sai di chi sono io?
       Ma tu come ti permetti di vietare (pretesi) giudizi a chicchessia, quando tu sei il primo a giudicare gli altri?
       Vergognati, salvatore, del tuo doppio standard. Mi sembri Napolitano.

       Avrei altre cose, ma non ho piu’ tempo da perdere.
       Se vuoi capire meglio il mio pezzo, un domani, quando sarai + grande, leggiti qualcosa di Benjamin, di Sartre, di Chomsky, di Thoreau, leggiti Antigone, e non lessarmi piu’ le palle con le menate semantico letterarie che spaccano in due il capello sul significato di una parola e fanno solo il gioco dei mainstream. Tu puoi anche essere avvocato o altro, ma per me non sei nessuno, vale solo cio’ che scrivi. E infati tu vali proprio cio’ che scrivi, ovvero le tue ovvie banalita’ degne dei mainstream.

       Un’ultima cosa, salvatore-leguleo: il tuo epifonema mafioso ("a buon rendere") abbi la coerenza di venirmelo a dire in faccia. Cosi’ riceveresti la risposta che meriti.
       Mi aspetto, comunque, le tue scuse, per un tale fare minaccioso.

      p.s.: firmati, non fare come i vigliacchi, specie se mandi "avvertimenti".  

       Per me finisce qui. Voglio pensare che sia altrettanto per te. Pensaci bene la prossima volta.

       m.c.
       
       
       
       








  • Di (---.---.---.130) 31 gennaio 2009 12:50

    Rispondo agli ultimi commenti che non sono d’accordo con Maurizio Carena: le analisi sul modo non mi interessano, ma è la sostanza in cui sono d’accordo. A prescindere dalla costituzione, alla carica presidenziale, al rispetto alle istituzioni e così via. Ho sentito dire da persone esperte che la costituzione italiana è contradittoria, quindi tutto è relativo, anche il numero dei manifestanti, il numero è importante il giorno che si contano i voti deposti nelle urne. Ma, non sempre la maggioranza ha ragione o è più giusta e capace dei meno! Poi tutti siamo la conseguenza del nostro passato, e, io un po ho letto sul passato e da vari autori e anche mi ritengo umilmente in grado non di giudicare ma di intravedere le verità suggettive.

  • Di CogitoergoVomito (---.---.---.141) 31 gennaio 2009 13:45

    Io credo che Pertini (ma forse anche Ciampi) il Lodo Alfano non l’avrebbero firmato.
    Poi il resto delle considerazioni fatele voi.

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.59) 31 gennaio 2009 17:20

    Signor Maurizio Carena,
    se avessi letto solo la lettera aperta che lei ha scritto ,sarei stata d’accordo quasi in toto con la sua visione perchè al di la dello scritto mi sembra una persona "giusta".Ma visto che come lei dice non bisogna essere dei vigliacchi voglio farle presente che i toni che lei ha utilizzato per ribattere a "salvatore"(che tra l’altro evidentemente non ha letto con attenzione perchè le stava dando ragione)e anche a "marco" di cui non condivido neanche il contenuto del suo commento mi ha lasciata profondamente allibita;se lei ci tiene alla democrazia o meglio scrive anche per sapere un po’ delle opinioni della gente non dovrebbe parlare come se lei avesse la ragione assoluta oppure insegnare agli altri cosa e come pensare e soprattutto edovrebbe evitare di scadere in giudizi personali verso chi la commenta.
    Al di la di tutto sarebbe un bel gesto per me se facesse ammenda del modo in cui ha detto certe cose(e badi bene che a me frega della sostanza ma quando la forma è troppo violenta non mi piace manco quella).
    Per il resto,ribadisco che la lettera è bella e se potessi la firmerei con lei.
    saluti a tutti

  • Di m.c. (---.---.---.230) 31 gennaio 2009 18:35

     cara Gloria Esposito, leggere commenti come il suo mi riempie di delusione. Il povero scroto mi tocca terra, consumandosi sul pavimento, e la testa mi cade disincantata sulla scrivania: ma perche’ non riesco a spiegarmi quando scrivo? Perche’ e’ cosi’ difficile? Non so se ridere o piangere. Forse e’ meglio che io smetta di scrivere su agora vox.

     MA PERCHE’ NON RICEVO DELLE STRAMALEDETTE CRITICHE SULLA SOSTANZA DI CIO’ CHE HO SCRITTO, ovvero che cancellare il principio di eguaglianza e’ vergognoso, e’ la cancellazione della democrazia e, chi lo avalla, e’ un traditore della democrazia, anche e soprattutto se e’ il presidente della repubblica, e io me ne vergogno.

     non siete d’accordo? bene. Vi garba la vergogna alfano? benissimo. ditelo chiaro. ma non giochiamo con le parole, non facciamo i santerellini. qui nessuno e’ innocente (io per primo)

     io sono un relativista scettico, alla Bertrand Russell per capirci; si fguri quanto mi toccano gli epiteti di "assolutista" che mi vengono affibbiati. Io amo discutere e dialogare di qualunque cosa.
    pero’ credo altresi’ due cose:
     1º servono sempre, in ogni situazione, dei limiti, condivisi e uguali per tutti.
     2º i valori non sono dimostrabili razionalmente, ma solo in base a un’intuizione etica, un sentire piu’ o meno comune non dimostrabile razionalmente. Razionalmente si puo’ anche’ sostenere la guerra, la schiavitu’, lo sterminio delle "razze inferiori".

    per questo, Gloria, su certe cose, poche, pochissime ma importanti, credo che bisogna essere assolutamente irremovibili, inesorabili, assoluti. Questi valori per me sono riconducibili a: LIBERTA’ (di culto, parola, stampa, riunione, petizione), EGUAGLIANZA, LIMITI AL POTERE DI CHI COMANDA.
     lei e’ liberissima di pensarla come vuole, e potra’ farmi magari cambiare idea su tutto, potra’ anche convincermi che la Terra e’ piatta, ma e’ (quasi) impossibile che mi faccia cambiare idea sui principi sopracitati. Giusto o sbagliato che sia.

     Queste cose, lo voglio dire molto chiaramente e spero per l’ultima volta, per me non sono negoziabili. esse sono il campo di gioco della democrazia: Napolitano (e lo psiconano) a mio avviso stanno cambiando le regole del gioco mentre si gioca. Per me non si fa. PER ME E’ UN TRADIMENTO, e Napolitano deve vergognarsene profondamente. E NON ME NE FREGA NIENTE SE LA CORTE COSTITUZIONALE O IL PADRETERNO o chichessia, NON SONO D’ACCORDO.
     Io, se domani Napolitano, per ipotesi, firmasse le leggi razziali del premier, continuere a vergognarmi e a dissociarmi, (e a ostacolarlo) anche se fossi l’unico italiano a dire no mentre tutti gli alltri dicono si, anche se le avesse approvate qualunque autorita’ .
    La mia coscienza, per pochissime ma importantissime cose, viene prima di qualunque ortodossia di qualunque potere.
    Per questo, per me, Napolitano e’ un traditore della sua patria. E me ne vergogno profondamente.

    .....................

    aveva ragione Leo Longanesi: in Italia non manca la liberta’, mancano uomini liberi.

    spero di essere riuscito a chiarire a lei e a quant’altri.
    saluti.




    • Di L’apprendista (---.---.---.64) 31 gennaio 2009 21:53

      Maurizio state attento , questa è gente prezzolata per logorarvi , Vi stanno accerchiando come lupi , una persona vera e onesta non puo essere che daccordo con il vostro pensiero , sensa trovare peli nell’uovo , tra poco vi contesteranno che manca una virgola o un accento , state attento la loro è una strategia ben studiata , rideteci sopra questa gente meschina e schiava. Ripeto una persona onesta non potrebbe che essere super daccordo con Voi. Al massimo potrebbe muoverVi un piccolo rimprovero , cioè che siete in po moderato))))) ciao Murizio , ti aguro ogni bene. Carmelo Capone

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.59) 31 gennaio 2009 19:14

    Mi dispiace per il suo scroto che tocca terra,io manco ce l’ho quindi non posso darle la misura del mio scoramento nel constare quanta schifezza c’è in giro.Diciamo che se l’avessi(lo scroto)scaverebbe piu’ che toccare terra.
    Detto questo,mi dica QUANDO IO HO CERCATO DI FARLA RITRATTARE SUI SUOI PRINCIPI anzi veramente IO LE HO DATO RAGIONE nella SOSTANZA della sua lettera !!!!!!(anche se mi piacerebbe credere che i silenzi di NApolitano siano davvero dovuti solo all’età che avanza).
    Detto questo, continuo a non capire perchè LEI SI INCAZZA COSI TANTO quando qualcuno esprime la sua opinione cioè io condivido la sua rabbia,se fosse per me vorrei gridare a berlusconi che neanche l’ìuomo piu’ lurido del mondo si sognerebbe di fare una battuta viscida e schifosa come quella che lui ha fatto sugli stupri(ed è solo l’ultima cosa che ha fatto)ma non è giusto riversarla addosso cosi a persone che non c’entrano nulla (mi riferisco sempre agli altri due commentatori " salvatore " e "marco",perchè non è mia abitudine starmi zitta quando penso che non sia giusto qualcosa).
    Spero anche io di essere stata chiara e insisto solo perchè mi dispiace che proprio perchè su agoravox ognuno puo’ dire la sua ,il tono aggressivo che lei utilizza a volte nel ribattere ai commenti potrebbe inficiare una bella discussione sul tema importante che lei ha sollevato.
    Giuro che adesso mi sto zitta (e spero davvero che la sua delusione non dipenda tutta da me perchè c’è di chi sul serio essere delusi in questa società del cavolo)
    PS : cmq ho letto altri suoi articoli e ho sempre avuto una buona opinione di lei quindi davvero,per favore non prenda a male questo appunto,non è mai stata mia intenzione offedere nessuno(è una cosa che in generale non mi va giu’)e non smetta neanche di scrivere quassu ,mi dispiacerebbe tanto:ci tengo a leggere tanti punti di vista, e ogni contributo è importante in sè.
    Saluti

    • Di m.c. (---.---.---.230) 31 gennaio 2009 20:27

       cara Gloria, io non mi incazzo quando qualcuno esprime la sua opinione, bensi’ quando non riesco a spiegarmi. Su un punto ha ragione: mi "incazzo" comunque troppo, ma in realta’ cerco solo di spiegarmi meglio e mi dispiace e mi scuso, se la mia esigenza di chiarezza viene scambiata per aggressivita’. Io non sono uno scrittore, sono solo uno che ha disperatamente bisogno di dire, a volte, cio’ che sente. 
       Ecco, io scrivo solo quando veramente "sento" che devo scrivere, pur con tutti i miei limiti sintattici e caratteriali. E forse e’ per questo che me la prendo molto, per talune cose. Sbagliando, lo so , ma e’ la mia natura.
       Non ricordo piu’ chi disse qualcosa tipo "cio’ che ti viene criticato conservalo, perche’ sei tu", ma credo avesse ragione.
       Io se non scrivo quando sto per esplodere di rabbia, impotenza, indifferenza, rassegnazione, apaticita’ ecco, allora, e’ inutile che scriva, perche’ diversamente sarebbe tutto privo di valore (ammeso che cio’ che scrivo abbia un qualche valore)
       Stia certa che non ce l’ho con lei ne con nessun altro, ovviamente: io combatto le idee, mai le persone. sotto questo aspetto la mia "lettera aperta" e’ un’eccezione. E i commenti agli articoli sono per me, forse piu’ importanti del pezzo stesso. E’ il dialogo che mi arricchisce, non il monologo.

       E, la prego, Gloria, non stia mai zitta, ne con me ne con nessuno. Non si lasci mai ridurre al silenzio. Dica sempre cio’ che pensa. ....Ma so che non c’e’ bisogno che le dica questo.
       

      saluti

       m.c.

  • Di mabo (---.---.---.171) 31 gennaio 2009 21:00
    Caro Maurizio Carena
     
    Ho appena letto la risposta a Gloria Esposito, risposta che fa giustizia alla considerazione che ho di te e di quello che scrivi.
    Credo che tutti i commenti che hai ricevuto, sostanzialmente, siano improntati alla condivisione delle tue argomentazioni e non abbiano, se non in casi eccezionali intenti polemici verso di te.
    Se qualcuno ha criticato il tono credo lo abbia fatto perché condividendo il contenuto, lo riteneva superfluo.
    Personalmente, quando leggo i tuoi articoli, mi rivedo in te, più giovane di trent’anni e rivivo la foga con la quale cercavo di argomentare i miei discorsi. Crescendo ho imparato a limitare la vis polemica e ho perso lo smalto, tipico della giovinezza ma continuo ad arrabbiarmi per le ingiustizie che vedo.
    Anche se ti lasci andare (penso per eccesso di generosità) ad intemperanze giovanili, ti seguiamo ed apprezziamo i tuoi post e la tua intelligenza e non vogliamo privarcene.
     
    A Gloria Esposito chiedo di continuare a leggere e commentare, visto che a mio modesto parere è una lettrice acuta
     
    Un saluto
    Mauro Bonaccorso

  • Di fauno1980 (---.---.---.110) 2 febbraio 2009 14:46

    ecco come si evince la legge del disordine per il controllo...
    comunque bella lettera ... spero che venga depositata tra le mani di Napolitano , a caratteri cubitali ...
    siamo tornati alle piramidi e ora è giunto il momento di far traballare i vertici ...
    ciao

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