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Commento di m.c.

su Lettera aperta al Presidente Napolitano


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m.c. 31 gennaio 2009 16:59

 egregio signor Marco, non deve insegnarmela lei la differenza tra parlamentarismo e presidenzialismo, mi sono letto qualche libro di gente come Bobbio o Portinaro o Sartori o Toqueville o Jefferson, e ho una vaga idea di cosa parlo, anche senza il suo aiuto. Comunque grazie.

 Credevo di avere usato un linguaggio semplice e chiaro, ma , a leggere certi commenti, mi sorgono seri dubbi.

 Lei sostiene che non si puo’ criticare il presidente perche’ "e’ il Paese che parla". E allora? Lei cosi’ dicendo dimostra, senza rendersene conto, di essere un TOTALITARIO, della piu’ bell’acqua. Mussolini, Stalin e l’attuale "caro leader coreano" sarebbero d’accordissimo con lei (nonche’ il nano di Arcore, quando sara’ presidente a sua volta).

 Io rivendico il diritto ASSOLUTO di criticare come, dove e quando voglio il potere. Senza violenza. Punto.
Se andiamo a elemosinare l’autorizzazione governativa al dissenso previa analisi semantica delle parole usate, non siamo piu’ in democrazia, mi segue, signor Marco?

 Per questo esiste l’articolo 21 nella Costituzione italiana; perche’ gli uomini liberi, che non hanno paura di chiamare le cose col loro nome, possano farlo, anche in un Paese di servi come l’Italia dove, come soleva dire Montanelli, "la rivoluzione si fa col sindaco e i carabinieri".
 E per questo esistono i "reati a mezzo stampa": per consentire all’esecutivo il controllo del pensiero(anche se oggi basta il lavaggio del cervello dei tg raiset).

 Io, a differenza di quelli come lei, non aspetto che mi arrivi la pappa pronta dalla corte costituzionale ( o da qualsiasi altro ente del potere), ma cerco di farmi un’idea indipendente della realta’ che mi circonda.
 E’ veramente indicativo del livello di subordinazione intellettuale di alcuni, che non mi si critichi nella sostanza ma per la forma.
 Ed e’ una vilta’ ipocrita che mi da il disgusto.
 Ma diamine, ha fatto o no una porcata il Presidente a firmare l’impunita’ del plurinquisito di Arcore? Per me si. E per questo mi vergogno di Napolitano. Se per voi va bene cosi’ ditelo chiaro, non nascondetevi dietro le parole come i mainstream o dietro i pretesti, come i vili.

 Seguendo la sua coerenza, se lei vivesse sotto Mussolini si troverebbe d’accordo con la guerra d’aggressione, il colonialismo e le leggi razziali del 38, leggi razziali perfettamente legali e costituzionali...

 Lo vede com’e’ difficile pensare con la propria testa?
E si ricordi, signor Marco, che gli unici progressi della storia del mondo sono stati innescati e provocati da pochi uomini (e donne) solitari, coraggiosi, spesso incompresi. E’ grazie al loro culo finito in galera o sulla forca, che noi oggi possiamo, stravaccati in poltrona, disquisire sul sesso degli angeli.

 Il potere non regala mai niente. Nemmeno ( soprattutto) quello cosiddetto "democratico.


 "Quando ti trovi d’accordo con la maggioranza, e’ il momento di riflettere e mettersi a pensare" (M. Twain)






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