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Lettera aperta a Report

Domenica 16 novembre, la trasmissione Report ha trasmesso una importante inchiesta sulla PESCA.

Sono intervenuto con le osservazioni e le proposte che seguono perché è un tema che conosco a fondo per aver posseduto un peschereccio e aver sempre vissuto in posti di mare, anche attualmente.

Le riserve di pesce, che si stanno assottigliando in modo irreversibile, possono essere ripristinate SOLO con dei semplici provvedimenti, che potrebbero essere subito operativi, a costo zero, ma ci vuole la coscienza del problema e la lungimiranza che la nostra classe politica non ha.

- La pesca a strascico, la più distruttiva, sopravvive solo per le sovvenzioni che riceve per la costruzione del naviglio e per il costo agevolato della nafta. Abolendo questo intervento dello Stato, questa pesca si ferma perché è fuori mercato

- In pochi anni si ricostituirebbero banchi di pesce a beneficio della piccola pesca costiera, che porterebbe il pescato diffusamente sul territorio per il consumo locale

- Se si vuole pensare ad una futura autosufficienza nazionale, si deve operare per costituire riserve integrali ogni 100km, dove sia vietata qualsiasi forma di pesca, per una superficie marina di almeno 10 km, e ben presto diventerebbero veri e propri serbatoi, visto che i pesci migrano versi altri territori quando sono troppi.

A Ustica, dove, contro il parere dei pescatori, è stata creata una riserva marina integrale, si è osservato che dopo pochissimi anni vi è stato un incremento della cattura della piccola pesca e oggi quella riserva viene considerata una benedizione e non un limite

- Naturalmente tutti i problemi legati al bracconaggio e all’inquinamento portato dai fiumi richiedono tempi e volontà politiche di maggior respiro, ma se non si provvede, come suggerisco, presto il mare sarà un deserto. 

Per quanto riguarda la pesca in Mediterraneo, fuori dalle acque territoriali, vi è un naviglio nazionale e internazionale che opera sui grandi pesci pelagici (tonni e pesci spada) con metodi distruttivi, usando addirittura piccoli aerei o elicotteri per individuare i banchi, e poi con reti a circuizione li prende tutti, rendendo antieconomiche le vecchie tonnare costiere.

La cosa richiederebbe un difficile accordo tra tutti i paesi affacciati sul Mediterraneo e l’abolizione di questo tipo di pesca.

Mi unisco all’applauso corale per l’inchiesta sulla pesca. I momenti topici per me sono stati due, il migliore quello dove si vedevano i pescatori caricare un pesce spada sulla macchina dei vigili urbani a Bagnara Calabra, l’altro quello in cui alcuni pescatori affermavano che Fini sapeva tutto e che li appoggiava, mirabile esempio di intreccio fra politica e malaffare, in una regione dove la legge è considerata solo un fastidio, un prurito di cui liberarsi.

Comunque voglio ribadire il mio punto di vista, espresso nel mio intervento di ieri (dopo l’introduzione della Redazione): tutto il naviglio di pesca d’altura, sia con le spadare o simili o a strascico, per capirci tutte le barche superiori ai dieci metri, vive nella completa illegalità e questo teatrino fra guardie e ladri si risolve sempre a favore dei ladri.

Bisogna andare oltre la denuncia e far emergere il fatto che i nostri mari vengono distrutti per la latitanza della politica, che non ha alcuna cognizione del problema, vuole i voti di quei gaglioffi che abbiamo visto, e mantiene in piedi il settore con leggi che finanziano la costruzione del naviglio d’altura, offrendo la nafta a costi agevolatissimi.

Con questi provvedimenti legislativi decretano la distruzione delle risorse ittiche nazionali e danneggiano la piccola pesca e le tonnare costiere.

L’unica via d’uscita è quella di interrompere ogni finanziamento alla pesca distruttiva, a strascico soprattutto, e finanziare lo smantellamento della flotta. Fare poi le riserve marine costiere, ogni 100 km, e dare agevolazioni alla piccola pesca costiera da posta.

Se si fosse visto nella trasmissione anche la proposta, magari da parte di quel piccolo pescatore di Livorno (Fanciulli), l’informazione sarebbe stata più completa.

In ogni caso bravissimi e grazie. Questa è la televisione di cui abbiamo bisogno.

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