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Lettera aperta a Luxuria

Tralascio l’approfondimento della partecipazione all’Isola dei famosi, che resta una trasmissione da “pensiero unico”, volta a dimostrare la TESI “liberista” che, quando ci sono di mezzo soldi e competizione, qualunque collaborazione tra le persone è impossibile, e lo scenario che se ne ricava è quello sognato dai padroni: TUTTI contro TUTTI!

 

Apprezzo invece moltissimo la recente decisione di Luxuria di considerare esaurita la sua esperienza parlamentare, dove, come Franca Rame, ha constatato di essere un numero, senza peraltro influire sulla direzione del partito, che delle sue problematiche se ne strafotteva, voleva solo il voto del movimento gay, ma niente iniziative di lotta per i “Dico” o contro il Vaticano.

Sono entusiasta della manifestazione di ieri dei “gay” sotto il Vaticano, dopo il voto all’ONU che ha visto i preti allinearsi alle posizioni dei preti islamici e dei regimi dittatoriali, contro la civile depenalizzazione del reato di “omosessualità”, in una situazione che vede in alcuni paesi l’orrore della pena di morte per una indole sessuale diversa.

Abbiamo le palle piene della ingerenza della Chiesa nella politica e nella evoluzione dei costumi. E’ ora che gliela facciamo pagare, spingendo tutto il movimento, comprese le persone che convivono e hanno interesse ad una legislazione avanzata sulle coppie di fatto, a fare una campagna di lunga durata contro l’8 per mille, contro il Concordato, contro l’ora di religione, contro il finanziamento delle scuole cattoliche, per togliere i simboli religiosi dai luoghi pubblici.

Nella nostra storia recente abbiamo avuto il Concilio, il Vaticano II, che aveva seguito l’onda progressista e di sinistra che si sviluppava nel mondo, e anche la Chiesa sembrò aprirsi, ma l’operazione fu di “facciata”, fece tornare un sacco di comunisti in chiesa e il Vaticano ottenne per molti anni il vantaggio di una non belligeranza catto-comunista.

Da parecchi anni l’atmosfera è cambiata. La sinistra non c’è più, e la Chiesa alza la voce, ordina, pretende, e si è ormai organicamente legata alla destra politica.

Molti sottovalutano il peso politico della Chiesa, mentre è pesantissimo, decisivo per vincere le elezioni, perché la Chiesa è l’ultimo partito di massa, che è legato ai poveri, agli ignoranti, ai disperati, tutte categorie abbandonate dalla sinistra, in cui i preti riversano la loro immensa capacità di infondere rassegnazione, rinuncia, passività, con la solita promessa di un riscatto nella vita eterna. Funziona ancora!

Le destre comprendono benissimo il peso di questo ruolo ecclesiastico e fanno di tutto per far arrivare denari, aiuti, collaborazioni, permessi, facilitazioni, convenzioni, e ormai il blocco sociale capitalisti + Chiesa è vincente.

Se comprendiamo questa elementare verità, bisogna cominciare, e sarebbe l’anno zero, ad attaccare a fondo questa organizzazione che ormai si comporta come un partito politico, mettendo in discussione tutti i rapporti con la laicità dello Stato.

Nessun partito finora ha mai sollevato la questione, e i partiti esistenti non dimostrano alcuna inclinazione a farlo. E’ quindi decisivo che un movimento, come quello in cui sta Luxuria, insieme a tutti coloro che capiscono il peso della Chiesa nel far vincere le elezioni alla destra, insieme a coloro che rifiutano il matrimonio e vogliono convivere senza rinunciare a diritti sociali, inizi una lotta di lunga durata fino ad allontanare dalla politica le organizzazioni religiose.

Il Vaticano ha un apparato capillare di sedi religiose, di opere, di proprietà immobiliari, di ospedali, di università, di scuole, di riviste, di giornali, di radio e televisioni private, che ne fanno un apparato di potere con la capacità di condizionare i rapporti di forza politici (come gli evangelici negli Usa che appoggiarono Bush), e quindi non parliamo più di libertà religiosa, ma di un “vulnus” aperto contro lo stato laico.

Siccome parlo sempre di fatti, eccone uno esplicativo: Don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro, dichiaratamente di destra, attualmente inquisito per molestie sessuali, pochi anni fa dichiarò ai giornali il suo appoggio politico a Berlusconi sostenendo di poter muovere 3 milioni di voti.

Durante la campagna elettorale Berlusconi fu invitato nella sede centrale della Comunità, presenti tutte le televisioni (uno spot gigantesco) e consegnò in diretta un assegno di 5 milioni di euro a Don Gelmini. Un voto di scambio! Chiesa + capitale = risultato elettorale!

 

Commenti all'articolo

  • Di Elia (---.---.---.130) 10 dicembre 2008 06:32

    Non si può essere gay e cattolici praticanti. Uno esclude l’altro, per forza. Credo che una persona che ha l’intelligenza per capire se stesso ,la sua vera natura e dichiararla non possa essere tanto stupido da credere nel dio presentato dalla chiesa. Men che meno partecipare alle loro attività. Basta che tutti i gay cattolici del mondo si sbattezzino e il gioco è fatto. Questo è un segnale forte, non scendere in piazza a manifestare. Abbandonare completamente la chiesa e le pretese su di essa. La religione dopo tutto è solo una questione di latitudine dove si nasce. Infatti il credo personale dipende solo dal luogo in cui nasce. La propria sessualità invece no. Non ci vuole molto per capire queste cose, quindi è inutile continuare a manifestare. Sbattezzatevi. Cercatelo su internet come si fa e fattevi sentire nell’unico modo in cui vi potete far sentire. 

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