• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Ambiente > #inyourpalm: l’olio di palma non fa così bene

#inyourpalm: l’olio di palma non fa così bene

Un orango si collega attraverso Skype con Lena, una bambina sordomuta. Le chiede aiuto, attraverso il linguaggio dei segni, rivolgendolo una richiesta che potrebbe sembrare insolita: smettere di usare il burro di arachidi con olio di palma perché sta distruggendo la sua casa.

Questo racconta il video della campagna che lotta contro il graduale ma masiccio abbattimento delle foreste indonesiane promossa da Rainforest. L'iniziativa mira a denunciare la riduzione di questa importante risorsa a causa della crescente espansione delle coltivazioni di palma da olio. Ma non solo, il disboscamento non è l’unico problema, la foresta è anche l’habitat naturale degli oranghi che si trovano con sempre meno spazio a disposizione per le loro esigenze. Secondo il Rainforest action network ne restano solo 60.600 in libertà e per questo ha deciso di lanciare una campagna fotografica intitolata “The last stand orangutan: the power is in your palm”. 

L’obiettivo è quello di raccogliere 60.600 foto di persone da inviare alle venti principali aziende che producono snack e dolciumi con l’olio di palma per chiedere loro di smettere di usare questo ingrediente legato alla distruzione delle foreste.

Se volete partecipare alla campagna potete visitare il sito inyourpalm.org e partecipare alla discussione su Twitter con l'hashtag #inyourpalm

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.74) 9 novembre 2013 16:55

    PaoloM

    Conoscendo la potenziale pericolosità dell’olio di palma e pensando anche alla sopravvivenza degli oranghi, quando acquisto un prodotto cotto (dolciario e non) faccio attenzione che non sia presente fra gli ingredienti l’olio di palma. Ebbene ho grosse difficoltà a trovare prodotti che non lo comprendono. In alcuni casi ho il dubbio che non sia direttamente nominato, ma sia camuffato sotto la voce olii vegetali.

    Sarebbe indispensabile una legge che almeno imponesse chiaramente sia la presenza del prodotto, che la quantità. Non mi azzardo a dire che dovrebbe essere proibito.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares