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PD: rinnovamento sì, ma non troppo. Fatta la legge, trovato l’inganno

Il responsabile organizzazione del partito democratico, Nico Stumpo, comunica che, in base alla regola statutaria del partito, i parlamentari piddini che avranno compiuto 3 legislature, 94 circa, saranno incandidabili alle prossime elezioni.

Finalmente si dirà! Finalmente viene accolta una delle regole che l’antipolitico per definizione, Beppe Grillo, chiede da anni venga resa obbligatoria per tutti: due legislature e poi a casa anche se sei un padreterno, regola di salute pubblica anticasta e anti-cricca, da aggiungere ad altre regole che possano farci assomigliare a una democrazia, nuova legge elettorale per prima.

Ma ecco emergere quella italianità profonda che riesce a stravolgere qualsiasi novità e riportare tutto nel conservatorismo più bieco e antico.

Infatti, vi è una postilla che dice che 30 big del partito, proprio quelli che da 40 anni sono in Parlamento, divisi su tutto e che tengono il partito bloccato e impermeabile al rinnovamento, saranno esentati dalla regola dei 3 mandati.

Possiamo solo immaginare lo squallore delle trattative che porteranno al soglio cardinalizio i 30 illuminati e il maggior potere che questa Curia avrà sul resto del partito, a quel punto totalmente autoreferenziale da far sembrare il vecchio comitato centrale del PCI una assemblea studentesca.

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