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Commento di Persio Flacco

su Essere o non essere? Capitalismo o socialismo? L'importante è vivere


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Persio Flacco 13 luglio 2014 11:35

Quella che lei propone oggi sembra una soluzione rivoluzionaria, ma in realtà è insita in un Capitalismo "sano", o almeno non troppo malato. 

In un Capitalismo sano gran parte del valore viene prodotto dall’innovazione in senso lato, dalle idee nuove, dalle scoperte scientifiche, dall’impresa che tenta nuovi mercati e offre soluzioni che non esistevano.

Quando l’investitore rischia il suo capitale in un’impresa innovativa, e gli fornisce i mezzi per produrre innovazione, non impiega solo i suoi soldi ma anche il coraggio nel sostenere le sue idee. In questo modo concorre a produrre ricchezza reale attraverso il progresso intellettuale e la conoscenza. Ovviamente non investe per filantropia o per amore delle idee nuove: investe per avere un profitto, per arricchirsi. Tuttavia, nel sistema, il desiderio di profitto si trasforma in innovazione e progresso.
A patto che il desiderio di profitto si eserciti in un quadro di regole stabilite dal potere politico: responsabile ultimo del bene comune.
Altrimenti, senza regole e controlli, il desiderio di profitto produce l’effetto "volpe nel pollaio": una volpe che riesca ad entrare nel pollaio uccide tutte le galline, anche se può mangiarne solo alcune. Il suo istinto si è sviluppato in un contesto naturale nel quale non si verifica mai che tante prede siano disponibili in un luogo dal quale non possono scappare, per questo non ha sviluppato alcuna capacità di regolazione autonoma.
Lo stesso vale per la Finanza: i teorici dell’ultraliberismo hanno liberato la volpe nel pollaio assicurando che si sarebbe autoregolata. Si sono sbagliati: la volpe sta divorando tutto, anche il suo stesso futuro.

Comunque, questo discorso vale per le degenerazioni del Capitalismo, non serve a risolvere il problema della crescita infinita in un contesto finito. Il Mondo è diventato troppo piccolo e fragile per lasciarlo nelle mani di un sistema governato da istinti semplici e miopi come il desiderio di potere e di ricchezza.
Chi rappresenta l’interesse comune deve imporre delle linee di indirizzo generali all’interno delle quali il Capitalismo possa sviluppare la sua capacità innovativa senza fare danni.

Purtroppo sarà impossibile farlo in tempo utile, non con le buone almeno. Ricordo che il Presidente Obama espresse la sua simpatia al movimento Occupy Wall Street e alle sue sacrosante richieste. Il Movimento è stato infiltrato dall’FBI, i suoi leader sono stati minacciati, le sue manifestazioni di fatto proibite. Alla faccia delle garanzie costituzionali.

Lo stesso Obama è stato eletto dai cittadini americani sulla base di un programma politico innovativo: salvaguardia delle aree naturali, divieto delle trivellazioni offshore, investimenti pubblici nelle energie alternative, limitazione del nucleare, lotta alle lobbies, distensione nei rapporti internazionali, de-escalation negli armamenti.
Oggi possiamo affermare con sicurezza che Obama e i cittadini americani sono stati sconfitti da un potere più forte di loro.
Non è facile riacchiappare la volpe.


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