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Commento di Rocco Pellegrini

su Veltrusconi: il nuovo che avanza


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Rocco Pellegrini Rocco Pellegrini 22 ottobre 2008 11:17

questa è un’altra storia.
Secondo me il difetto più importante di Veltroni sta nella natura ondivaga del suo comportamento.
Personalmente ho stimato il modo col quale ha impostato la campagna elettorale.
La sua critica all’unione di Prodi era fondata e ragionevole e, poichè era evidente che l’abbandono di quella linea avrebbe portato alla vittoria di Berlusconi, sarebbe stato ragionevole pensare che il PD avessee condotto un’opposizione nel merito e non pregiudiziale, costruendo una sua visione della società, delle proposte per svilupparla, in una parola una linea politica degna di questo nome.
Purtroppo, anche lui, ha ricominciato con la demonizzazione di Berlusconi, con l’opposizione in tutto e per tutto, spinto da Di Pietro che su questo vecchi adagio si è mosso fin dall’inizio.
Ora è evidente che non si può agire in maniera così dissociata: prima non nominare mai l’avversario ("il principale esponente dello schieramento a noi avverso") e poi parlare solo di lui con banalità come la perdita della democrazia.
Quel che mi aspetto dal PD è coerenza e continuità di ricerca per fondare una sinistra riformista, antimassimalista e finalmente attenta al mondo moderno.
Una sinistra che come quella americana capisca la rete, che non è una vetrina per gruppi dirigenti demagogici, ma un sistema collettivo di rifondazione di una presenza politica finalmente autonoma e dignitosa.
Purtroppo Veltroni sembra aver smarrito il filo della matassa e questo mi dispiace.
Quanto a Di Pietro prima il PD si libera di lui e meglio è.


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