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Commento di Fabio Della Pergola

su Caso Shalabayeva: Emma Bonino, che lezione!


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 1 gennaio 2014 16:47

Equiparare la moglie - dichiaratamente innocente (altrimenti non le avrebbero rilasciato un passaporto valido per l’espatrio) anche dalla magistratura di un paese che di democratico non ha notoriamente niente - e di conseguenza equiparare i suoi diritti civili a quell’ambiguo personaggio di suo marito è una logica che è stata espulsa dalla mentalità giuridica dei paesi democratici fin dalla loro nascita.

Anzi già nel libro biblico del Levitico e perfino nel Corano si legge che ognuno è responsabile per le proprie colpe e non per quelle altrui e deve pagare per le proprie colpe e non per quelle altrui.

Quindi questo commento si porta dietro una evidente mentalità da ideologia autoritaria, vuoi il Comintern di stalinista memoria vuoi il Gran Consiglio del fascismo. A scelta.

Secondo questa mentalità, che di democratico non ha nemmeno la parvenza, è legittimo spargere o insinuare che una donna - anche quando a parole le si debbano riconoscere dei diritti "civili" - ha comunque diritti umani su cui è lecito dubitare, anche quando della sua colpevolezza non c’è traccia alcuna.

Insinuare o infangare va bene comunque, nella logica di questo commento, purché si possa usare la vicenda per contenere (cioè denigrare) "l’ipocrita o stucchevole retorica" dei diritti umani violati. Che è quello che interessa davvero, è palese, al commentatore (e a chi concorda con lui). Cioè di chi se ne strafotte dei diritti umani purché si possa parlar male di qualcuno che ha agito bene, che era il vero argomento dell’articolo.

Penoso.


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