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Commento di Ilaria Ampollini

su Autismo: non è il vaccino trivalente a causarlo


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Iaia Leone Ilaria Ampollini 22 dicembre 2013 19:45

Dunque, senta, mi permetta un attimo di fare il punto della situazione: lo studio che lei ha linkato dice che sembra esistere un’associazione tra vaccinazione e autismo, ma che non si è riusciti a dimostrare alcun nesso causale. Inoltre, basta mettere su Google il titolo dell’articolo per accorgersi che è stato più e più volte contestato e discusso. Io credo che ci sia un equivoco di fondo su come funziona la scienza: non c’è una scienza buona e una cattiva (o almeno non in linea di massima), ci sono scienziati, persone che fanno ricerca. Ora. esiste una comunità scientifica che discute dei risultati ottenuti. Ogni verità è ovviamente una verità provvisoria, se seguiamo il principio popperiano secondo cui una legge, una teoria, un paradigma sono veri finché non sono falsi. Il lavoro dello scienziato è proprio quello di cercare di falsificarli. Nessuno ha interesse nel dimostrare qualcosa che non è ’vero’. Non so se lei conosce il caso del talidomide, farmaco anti ansia somministrato alle donne in gravidanza, che provocò la nascita di feti deformi. Messo in commercio nel 1957, fu ritirato 4 anni dopo, non appena le sperimentazioni sugli animali dimostrarono che c’era effettivamente una correlazione causale. Certo, fu un disastro. Fu intenzionale? No. Lei capisce bene che, per quanto ci possano essere interessi da parte delle case farmaceutiche (e su questo argomento la invito a leggere l’ultimo libro di Ben Goldacre) non conviene a nessuno promuovere farmaci, trattamenti, vaccini dannosi ed è invece interesse di tutti studiare se esistano o meno delle correlazioni causali tra vaccini e autismo. Pensi quanti guadagni per quelle case farmacuetiche che riuscisseroad approntare vaccini efficaci ma senza sostanze eventualmente nocive. Il punto è che fino ad ora il nesso causale vaccini-autismo non è stata dimostrato. Ci sono studi su questo? Certamente. Moltissimi. E questo a riprova che non c’è nessun tipo di oscurantismo. Ci sono dibattiti? Ovviamente, come sempre nella scienza. Dove le persone sono pagate per non essere d’accordo con i loro colleghi (cit.). 


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