Caro Paolo,
forse dovrei ringraziarti per l’energia che riesci a mettere nel seguire questo schifoso teatrino dell’informazione-disinformazione italiana, però mi sento anche di compatirti per questo tuo masochismo.
Ieri un amico mi ha segnalato un’altra metafora diversa dalla barca, quella del lavandino: http://www.ilfattoquotidiano.it/201...
io suggerirei piuttosto quella dello sciacquone del cesso, e in questi due gg ho constatato che molti ascoltatori di radio3 condividono, schifati da questa overdose di preoccupazione per il naufragio berlusconiano.
Però tu fai bene a denunciare pazientemente e minutamente il ruffianesimo dei giornalisti italiani. Io ci aggiungerei una componente fondamentale: la loro pesante ignoranza. Fatti salvi pochi bravissimi giornalisti d’inchiesta, i giornalisti italiani, anche se improvvisamente smettessero di leccare, non saprebbero fare i giornalisti "veri", perchè sono stati selezionati per fare i "giornalisti falsi".
Lo abbiamo visto con i fasulli "salavagenti legali" lanciati a b., ma lo vediamo anche con i "carri armati che sparano sulla folla in egitto" (titolo su gran giornali) riferito a blindati (non carri armati) da cui forse si spara, ma con armi individuali, la vediamo con le bombole di gas che esploderebbero, con i morti in mare che non affogano mai, ma vengono colpiti da quel malore (congestione) sconosciuto in tutto il mondo, con gli incidenti stradali causati dalla velocità o dalle strade pericolose, con i loro "normalissimi" errori nell’uso delle percentuali, per cui la percentuale di voti ricevuti da b o altri viene sempre riferita agli elettori italiani invece che ai soli voti espressi e ed efficaci. Tutti abbiamo letto falsità del tipo "la maggioranza degli egiziani ha votato Morsi".
Non credo che la verità sia rivoluzionaria, ma certamente siamo sommersi da falsità che sono conservatrici.
GeriSteve