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Commento di

su O pagare le tasse o sopravvivere: ma che scelta è?


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29 luglio 2013 21:41

L’ho detto e lo ripeto volentieri: Sig. FDP il suo articolo è, almeno per me, largamente condiviso e condivisibile. Ma, per così dire, sfiora soltanto il problema. L’intervento di Fassina ha fatto intendere che la maggioranza dell’evasione fiscale sia attribuibile ad aziende in crisi, costrette ad evadere per sopravvivere. Questo è sbagliato per almeno tre ordini di motivi. Il primo è che quasi certamente non è vero. Il grosso dell’evasione fiscale italiana non è di sopravvivenza, ma semmai è figlio "dell’avidità" (come giustamente dice anche lei). Oppure dobbiamo credere che i 180 miliardi di euro (stimati) annui evasi siano tutti di aziende in crisi. In secondo luogo è un segnale politico devastante perché lascia intendere che, oltre ad altri partiti, ad oggi c’è un altro punto di riferimento per gli elettori-evasori fiscali. Il terzo motivo è che si mette il focus su una minoranza di attività a rischio e non si affronta invece il nodo di una riforma strutturale che, oltre ad aiutare chi è davvero in crisi, potrebbe alla lunga premiare anche gli onesti, che oggi in pratica si accollano anche i costi di una larga fetta di parassiti che senza pagare usufruiscono di tutti i servizi pubblici.

Inoltre i dati delle aziende che chiudono andrebbero analizzati un po’ più nel dettaglio, perché molte tra queste si sono viste chiudere i rubinetti del credito dalle banche e hanno dovuto chiudere per mancanza di liquidità, anche in presenza di commesse e ordinativi. Non certo perché dovevano pagare le tasse.
Ad ogni modo non penso minimamente che lei voglia giustificare o avallare il fenomeno dell’evasione fiscale. Semmai questa è l’impressione che ha dato Fassina con le sue dichiarazioni.
Infine guardi, col sorriso sulle labbra, le devo confessare che tutto mi aspettavo meno che mi venisse dato del berlusconiano. A me, che vedo il cavaliere come il fumo negli occhi! :)
Purtroppo però ancora una volta devo dare ragione al sig. Paolo, in quanto secondo me la fortuna di B. e dei suoi, deriva non solo dal voto degli italiani, ma anche e in certi momenti soprattutto dall’azione (o meglio si dovrebbe dire dalla consapevole mancanza di azione) dei governi di centro sinistra. Puntello sicuro su cui B. ha potuto costruire la sua fortuna politica e imprenditoriale. Ma questo è un altro discorso e ci porterebbe troppo OT. Cordiali saluti.
Federico

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