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Commento di

su La speranza è nel blog di Beppe Grillo. Incredibile ma vero


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17 maggio 2013 17:08

Sig. Fabio,


grazie per la risposta; io non so se ritenermi un fine pensatore, e non ritengo certo di pensare meglio di lei; in generale: ma in questo caso sì.

Allora: lei da’ molta importanza alla questione di sanità mentale. Il post di Grillo per 30 (trenta) righe elenca dei fatti. L’ultima frase, di 12 (dodici) parole, dice che se a Kabobo riconoscono l’infermità mentale, egli sarà presto un uomo libero. E mi pare che sia un fatto anche questo.
Ora ci vuole poca intelligenza o poca onestà, per prendere 12 parole su trenta righe, toglierle dal contesto perdendone il vero significato, e scriverci al riguardo tutto quello che ha scritto lei.

Poco fa ho notato un altro suo scritto dove chiedeva ai grillini di spiegarle che significato avesse il post di Grillo in oggetto. Mi pare che quel post non abbia la limpida schiettezza di certi proclami di Berlusconi, e per questo l’interpretazione può anche differire da persona a persona. Le riporto quello che ho capito io. I tre individui di cui si parla, pur conosciuti dalle forze dell’ordine, vagavano tranquillamente in libertà. Perché? Perché c’è qualche cosa che non funziona, ma nessuno sa con precisione che cosa. La macchina Italia è complessa... Quando uno di questi tre, il sig. Kabobo, viene finalmente incarcerato - ecco: non illudiamoci, tornerà probabilmente libero a breve. Una conclusione, un’appendice, che è una semplice figura retorica per rafforzare quanto esposto in precedenza.

Quindi tutto il discorso è una semplice denuncia di uno stato di cose, un invito a pensare. Non è importante che si parli dell’Italia, dell’immigrazione, della polizia o dei magistrati. Si poteva parlare di delitti commessi da italiani purissimi, ma la cronaca in questi giorni parla di Kabobo. L’unica accusa esplicita è nei confronti del parlamento, accusato di aver posto le basi per un pensiero razzista. A me, fa pensare all’inedia di chi scarica la colpa sugli altri e intanto non fa nulla. E a questo proposito, lei dice che non c’è inedia perché le carceri sono piene di persone accusate di un reato fascistoide: immigrazione clandestina. Che questo reato sia assurdo o meno, lasciamolo perdere e supponiamo che sia assurdo. L’inedia consiste nel lasciare le cose come sono: lei che ritiene assurdo questo reato, cominci a raccogliere le firme per abolire la legge. I poliziotti che sono costretti a mettere in libertà i delinquenti comincino a fare degli esposti. I magistrati si facciano sentire. Il parlamento discuta del problema. Ma... lei forse ha di meglio da fare, i poliziotti non fanno altro che il loro dovere (fin dove possono), i magistrati devono limitarsi ad applicare le leggi, e il parlamento è impegnato a parlare di intercettazioni, costi della politica, IMU e debito pubblico. E io? Io ritengo che il movimento 5 stelle sia l’unica via di uscita, e perciò lo sostengo. Ho stampato e distribuito volantini, cerco di difendere i suoi (e miei) ideali, come ora; e non pretendo che tutto quello che esce dalla bocca di Grillo o dei grillini sia oro colato. Lei ha scritto un articolo infuocato sul nulla, e dire che Grillo ne dice parecchie di cose su cui ci si potrebbe infuocare.

Detto per inciso, io non la conosco minimamente, sig. Fabio; l’articolo sul quale stiamo io e lei commentando è la prima cosa sua che ho letto. Non mi è piaciuta per niente perché l’ho trovata gratuitamente accusatoria, e questo mi ha spinto a definirla poco intelligente o disonesto. Ma ora correggo il tiro: sono le sue idee a spingerla a scrivere come scrive. Benissimo, ognuno ha le proprie convinzioni, e io le rispetto tutte. Rispetto anche il punto di vista dei leghisti, per esempio, pur non condividendolo. Ma le idee possono essere espresse bene o male, con maggiore o minore faziosità; e ritengo che maggiore sia la faziosità, minore sia la credibilità. Quando c’è troppa faziosità, si perde credibilità e si passa per disonesti o poco intelligenti. Ecco l’impressione che lei ha fatto a me, la prima volta che ho letto un suo articolo: la stessa impressione che provo quando sento la Santanchè, per esempio, e mi chiedo se è stupida all’inverosimile o faziosa (sempre all’inverosimile). Bene, la Santanchè la conosco ormai da anni; non sono ancora riuscito a darmi una risposta. Nel suo caso, prendo tempo; e poi non è detto che a me, a lei o a chicchessia interessi sapere. Quindi, se ho parlato di disonestà o poca intelligenza, mi riferivo più all’articolo che a lei: magari lei oggi ha la luna storta.

Cordiali saluti,
Gottardo


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