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Commento di

su Pericolo! Curva di Laffer


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21 marzo 2013 09:38

L’articolo della Stampa di cui lei parla si riferisce al contrasto sull’evasione fiscale e non alla possibilità di un prelievo forzoso dai conti correnti.

Il calo delle compravendite è riferito, come ha specificato in commento, solo al mercato immobiliare e non a tutte le compravendite.
Riguardo al programma elettorale che lei propone, se posso permettermi, è piuttosto semplicistico:
- Repubblica presidenziale e abolizione del Senato: che tipo di repubblica presidenziale? Quale sarebbe lo scopo di questa riforma? I problemi economici da lei affrontanti nell’articolo non mi sembra abbiano niente a che vedere con l’assetto costituzionale dell’Italia.
- Pressione fiscale al livello della media europea: qual’è la media europea? Se fosse più bassa di quella italiana, come intende finanziare le spese in eccedenza rispetto alle entrate? Quali spese e per quali importi intende tagliare?
- Riforma draconiana della giustizia: cosa si intende? Quali pene andrebbero inflitte e a chi?
- Rimuovere i numerosi ostacoli alle imprese per creare lavoro: quali ostacoli? Il lavoro non è mai stato così svalutato e precario come oggi. Un’impresa che vuole creare lavoro oggi in Italia può prendere operai a progetto e impiegati laureati in stage. Nonostante questo, la disoccupazione è altissima.
Ho piena fiducia nella sua buona volontà ma i problemi vanno affrontati uno per uno sapendo che non esistono bacchette magiche. Se posso permettermi di interpretare le sue intenzioni lei è tra quelli che auspica un governo forte e decisionista e una certa durezza contro l’illegalità. Sulla seconda siamo d’accordo, nel senso che la criminalità va combattuta (non so se con leggi draconiane o piuttosto con la semplice applicazione delle leggi che già ci sono) riguardo alla prima ho i miei dubbi perché le ultime legislature hanno visto il parlamento ratificare qualsiasi cosa proposta dal governo (senza bisogno di una repubblica presidenziale) tuttavia le decisioni prese dall’esecutivo si sono dimostrate, spesso, poco lungimiranti. Un’eventuale rafforzamento di quest’istituzione non ci mette al riparo da ulteriori errori.


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