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Pericolo! Curva di Laffer

La curva di Laffer è una curva molto, molto pericolosa, per gli automobilisti quanto per i pedoni, per tutti. Ma non è una curva stradale.

Arthur Betz Laffer è un economista statunitense conosciuto soprattutto per il diagramma da lui elaborato, diagramma che si presenta come una curva a forma di campana la cui espressione grafica vuole dimostrare che l’andamento della pressione fiscale comporta un introito per le casse dello Stato che può partire da zero, niente tasse, per poi aumentare progressivamente fino a una soglia massima di là dalla quale gli introiti diminuiscono altrettanto progressivamente fino a tornare allo zero.

Con le imposte che il fisco pretende dai cittadini, dalle imprese, che siano della produzione o del terziario, l’effetto è il medesimo, superando una certa soglia, esercitare qualunque attività economica, diventa cosa improduttiva. Per essere chiari, quando gran parte del guadagno è assorbito dalle tasse, o addirittura quando le tasse richieste assorbono tutto il guadagno, o vanno oltre, è ovvio che il fisco condanna le imprese alla chiusura.

Le conseguenze, come tutti immaginiamo, sono: disoccupazione, fuga di capitali, fuga di industriali grandi e piccoli, di lavoratori e, come stiamo constatando, persino casi frequenti di suicidi di imprenditori costretti alla chiusura della fabbrica e a licenziare il personale in presenza di un’ingiunzione coattiva di pagamento di imposte, alle quali non possono far fronte. Alcuni, anzi molti, moltissimi, scelgono l’alternativa dell’evasione fiscale.

Lo Stato, rappresentato dai governanti di turno, si affanna a cercare di additare il fenomeno alla riprovazione sociale e quando individua i colpevoli, applica loro pene pecuniarie impietose. In realtà nei casi descritti, lo Stato stesso è causa del fenomeno e anziché di evasione fiscale si dovrebbe parlare di legittima difesa: "ad impossibilia nemo tenetur", nessuno può essere obbligato a fare ciò che non può. È evidente che lo Stato ha oltrepassato l’apice della curva di Laffer e la capacità di sopportazione dei cittadini.

Le conseguenze descritte sono certamente prevedibili, pertanto nessuna giustificazione in merito è opponibile da parte di una qualsivoglia compagine governativa e meno che mai da un governo di tecnici. L’articolo 53 della Costituzione così testualmente recita: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività". È evidente che quando il fisco dopo avere assorbito il reddito d’impresa, pretende di intaccarne il capitale, compie un’operazione ingiusta, dannosa per il Paese, improduttiva per sé e incompatibile con il dettato del succitato articolo 53 della Costituzione in quanto con tutta evidenza pretende dagli imprenditori oltre la loro capacità contributiva.

Ormai il Paese è precipitato nel baratro. La guerra civile che lo dilania da oltre sessant’anni si fa sempre più aspra. Le toghe rosse hanno perso ogni ritegno. La constatazione che un anno e mezzo di assenza dal governo del PDL ha reso la tragedia ineludibile, anziché indurre il popolo della sinistra a fare un esame di coscienza, lo rende furioso e gli rinfocola ancora di più l’odio incoercibile verso Silvio Berlusconi. La scandalosa miriade di partiti e partitini li occupa ad azzannarsi gli uni contro gli altri invece di provvedere a cercare le soluzioni per la salvezza.

Il Governo che fa? Il peggio del peggio, fa terrorismo fiscale. Sta apprestandosi a fare un inventario dei conti correnti e depositi dei cittadini allo scopo di metterci le grinfie sopra. Un colpo di acceleratore sulla fuga di capitali e cittadini in contrasto con l’art. 47 della Costituzione: "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina e coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione..." esattamente il contrario dell’attuale azione governativa. Case, mercato al collasso.

Nel 2012 compravendite in calo del 25,8%. Nessuno dei partiti occupati ad azzuffarsi ha presentato un programma semplice, comprensibile, in pochi, pochissimi punti con le riforme fondamentali da attuare immediatamente. Il M5S presenta un programma di ben 15 pagine! È come se un medico chiamato al capezzale di un ammalato per l’opportuna terapia gli presentasse l’intero prontuario farmacologico!

Intanto continua l’ondata di suicidi: a Messina il proprietario di una pizzeria si è suicidato lanciandosi nel vuoto da un viadotto alto 50 metri perché oberato dai debiti. Confesercenti: "Il 41% degli Italiani non arriva a fine mese". Anche l’Agenzia delle Entrate lancia l’allarme, un funzionario prevede il rischio di una contrazione delle entrate. Livello più basso dal 1985. Ecco quanto afferma Giorgio Squinzi Presidente di Confindustria: “In questo momento il Paese è terrorizzato, i cittadini non investono più: è una situazione che non ho mai visto da quando faccio l’imprenditore, quindi da 50 anni”.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.115) 20 marzo 2013 16:54

    Trovo questo articolo molto confuso nei concetti ma piuttosto netto nei giudizi. 

    Evidentemente l’autore è molto bravo perché mette insieme argomenti economici, fiscali, sociali, costituzionali, ecc. Tanta carne al fuoco!
    Penso che ciascuno degli argomenti accennati in questo articolo vada affrontato in modo più approfondito, prima di azzardare teorie generali socio economiche fiscali così complicate. 
    Non sono citate le fonti di molti dati, ad esempio:
    - "nel 2012 compravendite in calo del 25,8%" ma di che cosa?chi lo ha detto?);
    - "Il Governo che fa? Il peggio del peggio, fa terrorismo fiscale. Sta apprestandosi a fare un inventario dei conti correnti e depositi dei cittadini allo scopo di metterci le grinfie sopra" (a che provvedimento legislativo si riferisce?);
    - "Livello più basso dal 1985" (di che cosa?);
    - "La guerra civile che lo dilania da oltre sessant’anni si fa sempre più aspra" (a cosa si riferisce?).
    Alcuni giudizi sono molto discutibili, ad esempio:
    - "Il M5S presenta un programma di ben 15 pagine! È come se un medico chiamato al capezzale di un ammalato per l’opportuna terapia gli presentasse l’intero prontuario farmacologico!" (15 pagine le sembrano troppe?!).

    • Di Cesarezac (---.---.---.252) 20 marzo 2013 23:44
      Cesarezac

      Rispondo all’anonimo commentatore: con tanta carne al fuoco mi pare che si sia scottato.

      Nel 2012 "compravendite in calo del 25,8% cfr.Corriere della Sera on line del 13 marzo. Aggiunge: "Il mercato è tornato ai livelli di 27 anni fa. Le compravendite di abitazioni con mutuo ipotecario sono scese del 38,6%".
      Il fisco ora entra nei conti correnti La Stampa.it del 14/03/2013. (preparativi per una manovra tipo Cipro.)

      Quanto al M5S un programma di 5 pagine dimostra che è in confusione. Un programma salva Italia concreto deve essere di pochi punti fondamentali, ad esempio: 
      1) Repubblica Presidenziale con abolizione del Senato
      2)Pressione fiscale al livello media europea.
      3) Riforma draconiana della giustizia.
      4) Rimuovere i numerosi ostacoli dalle imprese per creare lavoro.
      Le basta? Ci fa l’onore di dirci come si chiama? 
      Cesare Zaccaria
       
  • Di (---.---.---.220) 21 marzo 2013 01:24

    Betz lazer mi sa che e’ ebraico, cio’ un banchiere o un economista o uno che vince il nobel perche’ amico di quelli precedenti. In ogni caso, se un banchiere toglie soldi, casa e vita ad una persona e’ un criminale, e’ responsabile di genocidio o olocausto finanziario, che uccide come il nazismo,e ora di cambiare la giornata ebraica con quella della liberta’ dai banchieri strozzini ed usurai.

  • Di (---.---.---.115) 21 marzo 2013 09:38

    L’articolo della Stampa di cui lei parla si riferisce al contrasto sull’evasione fiscale e non alla possibilità di un prelievo forzoso dai conti correnti.

    Il calo delle compravendite è riferito, come ha specificato in commento, solo al mercato immobiliare e non a tutte le compravendite.
    Riguardo al programma elettorale che lei propone, se posso permettermi, è piuttosto semplicistico:
    - Repubblica presidenziale e abolizione del Senato: che tipo di repubblica presidenziale? Quale sarebbe lo scopo di questa riforma? I problemi economici da lei affrontanti nell’articolo non mi sembra abbiano niente a che vedere con l’assetto costituzionale dell’Italia.
    - Pressione fiscale al livello della media europea: qual’è la media europea? Se fosse più bassa di quella italiana, come intende finanziare le spese in eccedenza rispetto alle entrate? Quali spese e per quali importi intende tagliare?
    - Riforma draconiana della giustizia: cosa si intende? Quali pene andrebbero inflitte e a chi?
    - Rimuovere i numerosi ostacoli alle imprese per creare lavoro: quali ostacoli? Il lavoro non è mai stato così svalutato e precario come oggi. Un’impresa che vuole creare lavoro oggi in Italia può prendere operai a progetto e impiegati laureati in stage. Nonostante questo, la disoccupazione è altissima.
    Ho piena fiducia nella sua buona volontà ma i problemi vanno affrontati uno per uno sapendo che non esistono bacchette magiche. Se posso permettermi di interpretare le sue intenzioni lei è tra quelli che auspica un governo forte e decisionista e una certa durezza contro l’illegalità. Sulla seconda siamo d’accordo, nel senso che la criminalità va combattuta (non so se con leggi draconiane o piuttosto con la semplice applicazione delle leggi che già ci sono) riguardo alla prima ho i miei dubbi perché le ultime legislature hanno visto il parlamento ratificare qualsiasi cosa proposta dal governo (senza bisogno di una repubblica presidenziale) tuttavia le decisioni prese dall’esecutivo si sono dimostrate, spesso, poco lungimiranti. Un’eventuale rafforzamento di quest’istituzione non ci mette al riparo da ulteriori errori.

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