Parliamo di democrazia, tanto per intenderci...

Si è straparlato e giurato allo sfinimento che Beppe Grillo era solo il megafono del movimento nato dal basso. Si era urlato e ripetuto da anni e per tutta la campagna elettorale che Grillo (nonostante comparisse esclusivamente lui) non fosse il capo del movimento.

Bene, dico, vediamo che succede.... e che succede?

Le prime dichiarazioni di Grillo il giorno dopo il voto sono le seguenti.

Primo, sarà lui a andare al quirinale per le consultazioni come capo del Movimento. E si, come capo. Se fosse stato eletto ma non si è neanche candidato poteva essere capogruppo al senato o alla camera quindi avendo l’avvallo istituzionale di andare da Napolitano. Oppure se fosse stato lui il segretario o presidente del Movimento, quindi lui ma lo ha sempre negato. Quindi o Grillo è il Capo (non usiamo le parole vecchie di segretario o presidente) oppure non ha nessun titolo. E visto che ha spergiurato che ogni decisione sarebbe stata presa on line in relazione alle consultazioni quando questa decisione è stata presa? Forse da capo (proprietario del simbolo e uno "sindaco" del programma e dell’organo di informazione del movimento) si è per caso autonominato, come un certo imperatore che si mise da solo la corona sul capo?

E dove sarebbe la demopcrazia diretta? Dove finisce il movimento dal basso? A fare da spettatori?

Secondo, Grillo ha poi immediatamente dichiarato che ritiene la costituzione non è perfetta e di conseguenza va modificata. Decisione da Capo. Anche qui basata su quale consultazione della base? Non si sa, non c’è traccia....

E ora dimmi chi starebbe trattando l’elettorato, dopo averlo illuso che la "rivoluzione" era arrivata e ognuno avrebbe contato uno, da popolo becero?

p.orsatti