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Commento di

su Silvia, la figlia di mammà Fornero affila il bisturi e contrattacca


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12 febbraio 2012 06:23

@ F. Finucci


Diciamo che tra il lanciare fiori come Heidi e l’offendere centinaia di migliaia di italiani nell’istante in cui si chiedono sacrifici esistono tante vie di mezzo. Qui non si tratta neanche di economia ma delle più banali forme di rispetto. Ricoprire una carica istituzionale non è un lasciapassare per aprir bocca e dar fiato e dare degli sfigati a destra e manca, mammoni che voglio stare con la famiglia e via dicendo... che pare che il posto fisso fa tanto schifo, però solo se lo hanno gli altri, i comuni cittadini. Per i propri pargoli di discendenza nobile va benissimo, perché loro se lo meritano.

Riguardo il nepotismo tipico italiano, non ho alcun elemento per pensare che la figlia della Fornero sia un’incapace raccomandata ma, conoscendo l’andazzo, se lo fosse avrebbe comunque quel curriculum. Questa è la triste verità, e paradossalmente la pagano proprio i pochi raccomandati davvero in gamba, quelli che in un paese normale ce l’avrebbero fatta comunque e nella nostra repubblica delle banane hanno il ruolo sociale che hanno solo grazie a papà, anche se sono in gamba.

La realtà è che uno dimostra il proprio valore proprio nelle selezioni e se sono truccate di fatto la prova dei propri meriti non ci sarà mai. Perché diciamolo: una volta che uno si ritrova in un certo contesto, con certe facilitazioni e aiuti, se non è proprio una rapa qualcosa la impara. E se il contesto è fatto tutto di persone che hanno avuto ruoli simili per motivi analoghi, allora è difficile anche che sfiguri, perché il livello è lo stesso tra tutti i competitori. Chissà, magari riuscirà a dimostrare anche che vale qualcosa. Resta però il tristissimo dato di tutti quelli che avrebbero potuto far meglio e sono stati esclusi perché non figli di. O che neanche ci provano a fare determinate carriere perché sanno perfettamente di non avere speranze, in quanto privi di agganci e hanno le bollette da pagare come tutti i comuni mortali.

Per una Sivia Deaglio che magari merita pienamente la carriera che sta facendo (in fondo non si può escludere a priori), chissà quanti ce ne sono a spasso che forse erano addirittura più in gamba di lei? Non si avrà mai la risposta, questa è la cosa triste dell’Italia.

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