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Commento di Sandro kensan

su Grecia: un paese in svendita


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Sandro kensan Sandro kensan 10 febbraio 2012 17:38

«Eppure non si trattava di una operazione obbligata, come vuole far credere la troijka FMI-BCE-UE. La Grecia sarebbe potuta uscire dall’UE per poi andare in default controllato, pagando solo i creditori interni. In fondo, prima di lei lo hanno fatto nazioni come la Russia, l’Argentina, l’Islanda e molti altri. E sono tutti paesi risorti economicamente.»

Allora prendiamo l’Argentina che è andata in default con una svalutazione del 80% questo significa che la benzina non costerà più la modica cifra di 1.80 euro al litro ma molto di più e non potremmo o potranno (i greci) più permettersela:

cito wikipedia riguardo il default dell’Argentina:

«Durante il 2002 inflazione e disoccupazione continuarono a peggiorare. Il vecchio tasso di cambio 1 a 1 (1 pesos per 1 dollaro, ndr) era schizzato a quasi 4 pesos per dollaro, mentre l’inflazione accumulata dal momento della svalutazione era circa pari al 80%. La qualità della vita dell’argentino medio si era abbassata di conseguenza; molte imprese chiusero o fallirono, molti prodotti importati divennero praticamente inaccessibili ed i salari furono lasciati così com’erano prima della crisi.»

Ho fatto diversi calcoli sul costo della benzina dopo un eventuale default dell’Italia (o della Grecia):

http://www.kensan.it/articoli/Defau...

Quando la benzina costava 1.5 euro al litro (bei tempi!) e con una svalutazione moderata del 60% si può calcolare un nuovo prezzo della benzina di:

Totale: 2.56 novalire al litro. Prima della svalutazione: 1.5 novalire o anche 1.5 €.

O se preferite di 2.56 euro al litro. Ora che la benzina costa 1.80 euro al litro il nuovo costo dopo il default è molto vicino ai 3 euro al litro. È evidente che il default porterebbe la Grecia o i greci a non potersi più permettere la benzina.


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