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Commento di

su In Sicilia nessuna rivoluzione. Ecco chi c'è dietro


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20 gennaio 2012 01:14

Condivido in parte l’articolo. Ma non mi piace la troppa dietrologia. Penso che la protesta in parte sia spontanea, anche se alla fine, sarà inutile e costosa per chi vi ha preso parte, e per i siciliani che l’hanno subìta.
Perchè sia chiaro: questa non è una rivolta del popolo siciliano. E’ una rivolta di alcune categorie.
Sapete perchè non è sulle prime pagine dei giornali o in testa ai titoli dei TG nazionali? Anche qua, nessuna dietrologia. Piu’ semplicemente perchè all’Italia di questa protesta non gliene frega proprio niente. Noi ce la cantiamo e noi ce la suoniamo. Noi siciliani ne facciamo le spese, e ci affossiamo ancora di piu’.
Noi siciliani non siamo capaci di fare rivoluzioni, facciamo solo casino.
Noi siciliani abbiamo eletto un’assemblea regionale siciliana che è il parlamentino piu’ costoso e piu’ nullafacente del mondo.
Abbiamo mandato a rappresentarci alla Camera ed al Senato gente che è buona a nulla, che avrebbe dovuto a suo tempo far proprio il dissenso e farsi portavoce della protesta. 
Ma noi invece regolarmente li rivoteremo anche alle prossime elezioni.
Perchè un contentino alla fine ce lo daranno: la proroga del contratto ai precari; le giornate ai forestali; un cantiere regionale o i fondi per rifare l’arredo urbano nel paese.
Un contentino. Niente di piu’. Un’elemosina.
Perchè c’è crisi e ci dobbiamo accontentare. Che vi piaccia o no c’è Monti, c’è l’Europa, c’è l’Euro che deve continuare ad essere una moneta forte.
Non possiamo continuare a spendere soldi pubblici e continuare a fare debiti sulla testa delle future generazioni, come hanno fatto generazioni di democristiani, di socialisti, e poi di democristiani e socialisti insieme travestiti da liberali che si sono fatti chiamare PDL.
Altrimenti un’alternativa c’è. Se abbiamo le palle per farlo c’è: uscire da queste regole ferree di bilancio che non fanno per noi mediterranei, non fanno per noi siciliani, greci, portoghesi. 
Uscire dall’euro. E perchè no, magari dichiararci indipendenti dall’Italia.
Ma anche in questo caso, ci aspetterebbero comunque anni di fame e di miserie. Se non saranno le tasse ed il taglio dei finanziamenti pubblici a ridurci in miseria, ci sarebbe comunque la svalutazione ad ammazzarci. E dopo starebbe a noi siciliani a ripartire piano piano col tempo, e torneremmo a fare i produttori, gli esportatori, manodopera a basso costo e moneta svalutata per competere con altri poveracci come i nordafricani.
E questo sarebbe il sogno autonomista?
No. Io dei miei conterranei siciliani non mi fido.
Mi sarei fidato di piu’ se anzichè bloccare le strade avessero assaltato Palazzo dei Normanni a Palermo, sede della Regione.
Sarei stato dei loro se anzichè bloccare la ferrovia, dove viaggiano altri poveracci, fossimo andati tutti a Roma, e non solo i siciliani, ad assediare il Parlamento.
Non mi fido, ma spero di essere smentito dal risultato delle prossime elezioni.

Eugenio

 


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