credo che, al pari delle imprese che sponsorizzano l’informazione con pubblicità e contro le quali NON si possa scrivere male sennò queste fanno cadere il contratto, anche la mano politica che ti permette di sopravvivere non vada morsa. quindi un’ingiustizia c’è sempre e comunque. che poi si preferisca mordere una piuttosto che un’altra è un altro problema.
comunque chi ci rimette è il lettore che avrà sempre un’informazione accondiscendente.
il mercato libero è l’unica alternativa e se i giornalisti sono onesti e sinceri il proprio pubblico premia con l’acquisto ed i soldi per gli stipendi non sono altro che una logica conseguenza. R.C. avrebbe dovuto meditare. il Fatto Quotidiano docet.