Ringrazio senz’altro per l’attenzione e per la possibilità che mi si offre di chiarire meglio il mio punto di vista.
Non era tanto mia intenzione lamentarmi per i compensi quanto piuttosto rispondere a quanti (anche in questo spazio) considerano le spese per l’Esame di Stato un puro e semplice spreco. Il che mi pare anche implicare una pesante svalutazione del nostro ruolo di insegnanti. Ecco questo a me parrebbe un terreno più interessante di polemica.
Chi ha scelto una professione che implica il saper lavorare insieme ha evidentemente il dovere di farlo e anche al meglio delle sue possibilità, come pure ha il diritto che ciò gli venga riconosciuto, sia in termini morali che economici.
E forse questo mi è parso un momento nel quale non fosse inutile cercare di valorizzare il nostro operato.
L’insegnante oggi è un professionista al quale individualmente solo spetta scegliere se e quando assumere un’attitudine missionaria senza che ciò gli possa essere imposto moralisticamente.
Ciò detto -anche da parte mia- " in quanto, al presente come nel passato, impegnato direttamente nei lavori " senza mai lesinare né in umanità né in energie né in impegno.