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Commento di Francesco

su 25 aprile: memoria condivisa con chi?


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Francesco 27 aprile 2010 15:12

Partendo dal finale, si può dire che l’intento è la cancellazione della memoria storica.
Ci vuol poco a rendere un popolo "smemorato", basta cambiare l’informazione su un dato momento storico e il gioco è fatto. La democrazia senve anche a questo. Finché c’è libertà, c’è anche la possibilità di controbattere alle falsità storiche.
A mio avviso, gli "antifascisti" hanno e continuano a commettere un errore fondamentale. Il continuo richiamo alla guerra civile come momento determinante dell’attuale assetto politico/sociale italiano, se da una parte è giusto perché è un momento storico da non dimenticare, dall’altro crea i presupposti per tutte quelle obiezioni miranti ad includere nella lotta di liberazione anche coloro che combattettero nella parte avversa.
Ed è proprio il binomio fascismo/antifescismo a rendere possibile ciò.
E’ vero che negli anni sessanta e settanta ci fu, in Italia, la strategia della tensione (stragi di piazza fontana, piazza della loggia e stazione di bologna) mirante a destabilizzare la democrazia, ma è altrettanto vero che, detta strategia è fallita e che la democrazia oggi è di fronte si, ad un’altra sfida ma questa sfida si sta svolgendo su un piano falsamente democratico, cioè non violento. Inoltre, ci fu una reazione dell’estrema sinistra(?) altrettanto violenta che provocò, in Italia, una ripulsa non solo del fascismo, ma di ogni dittatura.
Parlare di resistenza senza tener conto della storia del dopo guerra (andrebbero analizzate anche le aspettative rivoluzionarie dei comunisti, e conseguenti azioni, che furono disattese dagli accordi tra gli alleati) , significa, da una parte dare maggior preminenza a una sola componente del movimento di liberazione, cioè interpretare la storia a senso unico; dall’altra, permettere ai finti democratici di sbandierare il tentativo di detta componente di istaurare una dittatura.
Sia la guerra di liberazione sia la storia del dopo guerra ci dovrebbe insegnare che il significato del 25 Aprile è la laicità dello stato perché solo essa ci permetterà di contrastare ogni tentativo di restauro dell’illegalità, nera o rossa che sia.


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