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Commento di

su Acqua e rivoluzioni nell'Italia delle privatizzazioni


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9 dicembre 2009 16:02

elia, 

il decreto ronchi prevede la privatizzazione, entro il 2012, della gestione idrica italiana. Come sicuramente sai, sono state anche fissate delle quote precise, che sottraggono al pubblico qualsiasi gestione in - house, relegandole al massimo del 30% delle quote. Non è revista autorithy nè controllo alcuno da parte del cittadino, che diventa un mero cliente, sottoposto alle fluttuazioni della borsa e del mercato, e - essendo l’acqua un monopolio naturale - che non può vantare neppure alcun tipo di concorrenza reale. O pensi che un aretino possa decidere di prendere l’acqua di Trento, meno costosa e più buona?
Per ciò che concerne cochabamba, il raffronto è estremamente attuale, ed è basato proprio su quel laboratorio politico che attorno all’acqua è scaturito, e che ha visto l’elaborazione e l’organizzazione, da parte dei cittadini boliviani, di nuove forme di partecipazione che potessero sostituire quelle privatistiche della bechtel sulla municipalizzata locale SEMAPA. 
Non ultimo, sarai al corrente di ciò che succede ad esempio, ad Aprilia. Viene - e non certo da noi - chiamata proprio la, Cochabamba d’Italia. Da quando è stata privatizzata l’acqua attraverso Acqualatina spa (guarda un po’, con la stessa veolia che, con i suoi oltre 16 miliardi di dollari di fatturato, aveva messo le mani sull’acqua di Bolivia)ormai 7 anni fa, l’acqua apriliana è aumentata di quasi il 300%. I mororsi sono sottoposti al taglio dell’acqua - che è una violazione dei diritti umani . e sottoposti a minacce e coercizioni.
Se a te piace questo sistema, accomodi.Ma l’acqua che è merce non solo è un concetto sbagliato dal punto di vista etico, ma seguirà tl’iter di qualunque altro "prodotto" che deve creare profitto. Difatti, dati alla mano, potrai notare che nelle zone in cui l’acqua è stata privatizzata (in Italia, intendo), i profitti sono crollati della metà, la qualità rasente (con le cosiddette deroghe) spesso l’impotabilità, e le bollette (dati cittadinanzattiva) sono aumentati in media del del 5.6% solo nell’ultimo anno, con picchi di oltre il 30% (vedi, ad esempio, l’argrigentino e il salento)

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