• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Deandrade

L'autore non ha inserito, ancora, una sua descrizione.

Statistiche

Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 0 12 0
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0

Ultimi commenti

  • Di Deandrade (---.---.---.170) 3 dicembre 2011 18:31

    Credo sia dovuto al fatto che il grafico a barre conta le operazioni all’interno dell’intero anno: dato che per la quasi totalità del periodo firefox è stato sopra, allora si ha quell’effetto.
    Difatti facendo una grossolana media tra i valori ad inizio e fine nel grafico a linee, si ottengono le percentuali che poi vengono usate in quello a barre.

    E comunque W FIREFOX!!!! ;)

  • Di Deandrade (---.---.---.185) 2 novembre 2011 23:41

    Con il "non regge" intendevo contrastare il dualismo "realtà" vs "potenzialità", semplicemente perchè sono dell’idea che tutto sia un divenire e per questo abbia poco senso confrontare un’immagine, un istante, come può essere il presente (la realtà), con un insieme di infinite vie e possibilità che è il futuro (ripeto che non sono granché esperto di filosofia, sicuramente qualcun altro avrà espresso la mia stessa opinione e qualcun altro ne avrà confutato i fondamenti).

    Resta il fatto che rimaniamo ancorati ad un problema di definizione: io ribadisco che sono dell’idea che la vera e propria nascita si abbia con la formazione di un nuovo corredo genetico. Altri reputano che la nascita sia l’atto di "espulsione" (mi passi il termine un po’ cacofonico) di un bambino completamente formato. E’ questione di punti di vista. Io vedo più critica la transizione tra "spermatozoo+ovulo" ad "embrione" rispetto a quella tra "dentro" e "fuori" dal grembo. Sempre secondo me, embrione e neonato sono solo due stadi di un intero processo che termina solo con la morte dell’individuo.

    Io personalmente sono pro aborto per altri motivi; sono però cosciente che in tal caso si distrugge una vita, si interrompe un’evoluzione che va dalla singola cellula fecondata all’essere pienamente sviluppato.

    Infine, il fatto che un’idea sia maggioritaria non significa automaticamente che sia la "più corretta".

  • Di Deandrade (---.---.---.170) 31 ottobre 2011 03:06

    Per quanto io sia in contrasto con la Chiesa Cattolica (C.C.) su molti fronti, concordo con la definizione data nell’articolo: anche secondo me un uomo è definito nel momento successivo all’unione dei gameti, processo che permette la formazione di un nuovo corredo genetico derivante da quello dei genitori. Questa però è puramente una questione di vocabolario, su cui poi tutti devono convenire: in quale momento possiamo dire di trovarci di fronte ad un essere umano? Quali sono le posizioni in merito?

    La questione "aristotelica" fra essere in "atto" ed essere in "potenza", sempre la mia modestissima opinione, non regge (sicuramente pensatori ben più abili di me avranno contestato questa rigida separazione fra l’ente presente e quello in divenire, sempre che abbia senso di "presente" in un sistema in cui tutto scorre e si trasforma), nè tantomeno calza con la tesi propugnata dall’autore.

    Sempre assumendo per valida la definizione della C.C., potrei enunciare un macabro esempio: qualora degli adulti, sviluppati e nel pieno delle proprie vite, si trovassero nell’assurda situazione di poter sopravvivere solo cibandosi dei propri figli, sarebbe lecito sfruttare tale "materiale biologico" per il proprio sostentamento? Per quanto possa sembrare assurdo e fuori luogo, il paragone è relativamente azzeccato: un uomo può sfruttare un embrione/bambino per la propria esistenza?

    Francamente non so rispondere: l’educazione cattolica che purtroppo ha ricevuto e continua a ricevere la maggior parte dei bambini italiani mi impedisce di ragionare in maniera totalmente distaccata. Da un punto di vista concettuale però credo che il caso non sia tanto diverso da quello dello scannare un animale da macello per poi nutrirsene.

    E la dignità umana? Be’, ho buone ragioni per credere che in fondo l’uomo non sia nemmeno tanto "degno", ma questo è un altro discorso.

  • Di Deandrade (---.---.---.170) 19 ottobre 2011 22:38

    Interessante. Ho però una curiosità: chi ha afermato definitivamente che è stato il terremoto a danneggiare l’impianto? Nelle conferenze a cui ho potuto assistere ed i documenti che ho visionato indicavano lo tsnuami come praticamente unica causa dell’incidente (attraverso la distruzione di alcuni impianti ausiliari che, a mio modo di vedere, per un errore di progettazione si trovavano ad una quota troppo bassa rispetto al livello del mare).
    Infine, volevo solo precisare che, per quanto sapevo io, il terremoto era di 9° grado della scala Richter.

  • Di Deandrade (---.---.---.185) 17 luglio 2011 04:41

    Il discorso di Geri Steve era un po’ più fine e poggiava su una semplice applicazione del primo principio della termodinamica.

    Diciamo che sulla terra abbiamo a disposizione, grossolanamente parlando, 3 forme di energia:
    quella proveniente dal sole, in tutte le sue forme (fra cui anche gli idrocarburi, in un certo verso);
    l’energia termica del pianeta;
    l’energia di massa, che risponde alla legge di Einstein E=mc^2.

    Geri Steve dice che,dato che l’energia si deve conservare, se usiamo tutte le forme provenienti dal sole, che comunque si disperdono normalmente sulla superficie terrestre e in atmosfera, allora la temperatura (strettamente legata all’energia) del sistema in cui viviamo rimarrebbe invariata (in media) nel tempo. Usando invece le reazioni nucleari, il cui calore comunque alla fine finisce sempre in atmosfera, si otterrebbe un graduale aumento dell’energia, e dunque di temperatura, nel sistema ambiente.

    Ciò sarebbe però valido solo in un sistema isolato, ossia non in grado di scambiare calore con l’esterno: la Terra invece, oltre a ricevere luce dal sole, cede calore allo spazio profondo, e cede tanto più calore quanto più la sua temperatura è elevata.

    Inoltre il discorso ha anche un rovescio della medaglia: dato che tutte le energie rinnovabili sono forme diverse dell’energia solare, che normalmente permette lo sviluppo di (quasi) tutti gli organismi viventi, allora usare tali fonti potrebbe intaccare lo stretto rapporto fra sole e vita. Un esempio banale è quello del campo di pannelli, su cui l’erba non può più crescere per il irraggiamento del terreno.

    Infine anche i combustibili fossili, per quanto originati anche dal sole stesso, sono a tutti gli effetti degli agenti esterni al sistema ambiente che avrebbero lo stesso effetto delle reazioni nucleari: quindi, come si diceva, in effetti Geri dovrebbe veramente smettere di bollire la pasta, a meno che non disponga di un boiler e di pannelli fotovoltaici...

    Ad ogni modo, senza studi seri e sufficientemente approfonditi, questi discorsi appartengono più alla filosofia che alla scienza.


Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità