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Vita da rappresentanti di lista

Eccomi qui, dopo un tour-de-force elettorale di tre giorni (da me, Afragola, si è votato anche per le elezioni provinciali di Napoli). Come promesso, oggi vi parlerò di "fatti e misfatti" elettorali, ovvero ciò che ho potuto constatare con la mia attività di rappresentante di lista (l’analisi del voto la farò domani).

Innanzitutto, il voto "plurimo". Ovvero la possibilità di brogli elettorali tramite persone che votano più volte. Il primo caso è il più classico: "pacchetti" di schede elettorali comprate (mediamente a 50-100 euro l’una, dalle mie parti) e fatte votare ad una stessa persona. Questo grazie alla possibilità che l’elettore possa venire riconosciuto anche senza documento d’identità, poichè è sufficiente la conoscenza personale di uno dei membri del seggio. E, dato che quest’anno è cambiata la legge elettorale sulla nomina degli scrutatori, non più nominati con sorteggio ma con nomina diretta dei partiti, capirete facilmente come è facile imbrogliare: basta recarsi con la scheda elettorale altrui in un seggio, dire "uh, mi sono dimenticato la cartà d’identità", lo scrutatore compiacente dirà "vabbè, lo conosco io", e così il truffatore potrà votare tranquillamente. Andrebbe cambiata la legge: innanzitutto dovrebbe tornare il sorteggio per la nomina degli scrutatori, ma soprattutto andrebbe eliminata la possibilità di votare senza documento d’identità (si, magari è un po’ radicale, però non si può far finta che le truffe non esistano e lasciare le cose come stanno).


L’altra possibilità, più limitata, è quella di far votare i rappresentanti di lista più volte. Forse ne avete sentito parlare proprio in questi giorni, visto che proprio a Napoli è emersa qualche denuncia e qualche caso vero e proprio. Questo perchè i rappresentanti di lista possono votare nei seggi dove svolgono la propria attività. Così, un partito furbo può mettere come suoi rappresentanti persone in sezioni cui non appartengono: a quel punto il rappresentante vota nel suo seggio d’appartenenza, poi va all’ufficio elettorale facendosi fare un duplicato della tessera elettorale (dicendo d’averla smarrita) e rivotare nel seggio di rappresentanza. D’accordo, la partecipazione al voto verrà segnata nei verbali di entrambi i seggi, ma i controlli incrociati richiedono mesi, se non anni (sempre che si facciano). Per risolvere la situazione, innanzitutto andrebbe eliminata la produzione di duplicati delle tessere durante le votazioni, poi andrebbe eliminata la possibilità di votare per i rappresentanti di lista in seggi non propri o, perlomeno, andrebbe introdotto un sistema telematico che permetta di verificare sul momento se il rappresentante ha già votato nella sua sezione, oppure dare la possibilità ai rappresentanti di lista di accedere alla parte dei verbali dedicata ai rappresentanti che decidono di votare nel seggio di rappresentanza (così che gli avversari possano controllare).

Altro problema riguarda esclusivamente le provinciali (ed immagino tutte le elezioni in cui ci siano dei "collegi"): ovvero che i rappresentanti di lista possono provenire da collegi diversi da quello di rappresentanza. Capirete che, in questo modo, candidati al consiglio provinciale di un collegio possano sfruttare i voti di parenti ed amici che abitano in altri collegi mettendoli come rappresentanti nel proprio collegio. E farli votare lì, ovviamente. Anche qui, o andrebbe eliminata tale possibilità, oppure andrebbe introdotto un sistema telematico.

Andiamo infine poi allo scrutinio e, in particolare, all’annoso problema dei "segni di riconoscimento". Qui sul banco degli imputati c’è la perversa, quanto nobile, "interpretazione della volontà dell’elettore". Ovvero il principio per il quale passa di tutto e di più: schede provinciali con scritto sopra il nome di candidati europei (se c’è la X sul simbolo della lista, valgono) e persino nomi di fantasia, e viceversa; voti al presidente della provincia validi anche se ci sono diverse X su diversi simboli della coalizione; cerchietti pieni e vuoti, o semplici scarabocchi non numerici, ammessi come semplici X; eccetera eccetera. Tutti meccanismi artificiosi che necessiterebbero una normativa più restrittiva: forse è meglio sacrificare sull’altare della trasparenza del voto la volontà di qualche elettore che non sa nemmeno che diamine sta facendo.

Commenti all'articolo

  • Di peppe (---.---.---.42) 9 giugno 2009 17:20

    Caro Francesco,
    non so dove tu faccia il rappresentante di lista ma il tuo articolo è diciamo so per lo meno impreciso, cominciamo con ordine:
    voto "plurimo"
    Sicuramente saprai che anche non presentando un documento valido per il riconoscimento e votando per conoscenza se l’elettore non è presente nelle liste sezionali non può votare, tu mi dirai... li inserisco tutti alla fine della votazione cosi sono sicuro di mettere quelli che non sono venuti. Cosi però dovresti avere complice l’intero seggio segretario e presidente compresi.Mi pare abbastanza inverosimile soprattutto per il presidente visto che in galera ci va lui.
    Sono concorde che gli scrutatori dovrebbero essere sorteggiati: qui la legge dice che tocca alla commissione elettorale comunale decidere come procedere con la nomina degli scrutatori, ci saranno quindi anche comuni che faranno a sorteggio ( come nel mio ).
    rappresentanti di lista:
    il doppio voto è comq una cosa temporanea,vengono registrati in entrambe le liste e quindi non possono sfugggire, il rappresentante di lista ha accesso al verbale se ne fa richiesta al presidente, oltretutto un rappresentante di lista che vota in una sez. non sua viene aggiunto in calce alla lista sezionale quindi nuovamente verificabile dagli altri.
    rappresentanti di lista da collegi diversi:
    anche qui il problema del doppio voto è temporaneo e valgono le considerazioni fatte sopra.
    interpretazione della volontà dell’elettore:

    schede provinciali con scritto sopra il nome di candidati europei (se c’è la X sul simbolo della lista, valgono) e persino nomi di fantasia, e viceversa;
    >>>>>
    La legge dice che puo esistere una scheda valida come voto di lista e non valida come voto di preferenza ma non il contrario. Ne consegue quindi che se ce una x su un simbolo ed uno solo il voto di lista deve essere validato, se il nominativo della preferenza espressa esiste all’interno della lista segnata anche se scritto con errori deve essere validato.

    voti al presidente della provincia validi anche se ci sono diverse X su diversi simboli della coalizione;
    >>>>>>>>>
    Qui vale il voto al presidente solo se questo è segnato, il voto di lista è naturalemente da annullare perche ci sono piu liste segnate.

    Sulla tua considerazione finale voglio dire solo che se ci fosse l’alfabetismo totale in questo paese forse sarebbe una posizione condivisibile ma sappiamo benissimo che in Italia ci sono ancora sacche di analfabetismo latente o cmq moltissime persone anziane che non sanno ne leggere ne scrivere.
    Vorresti togliere il diritto di voto a tutte queste persone?Spero proprio di no.

    Un presidente.
    Ciao




    • Di (---.---.---.87) 9 giugno 2009 21:25

      ho fatto lo scrutatore almeno dieci volte, e posso assicurare che i brogli sono assolutamente impossibili, a meno che TUTTI i membri del seggio siano daccordo. sempre per esperienza posso dire che si diventa sì amici durante i tre giorni, ma che nessuno lascia in genere trapelare le sue simpatie politiche.

    • Di asskicker (---.---.---.216) 14 agosto 2017 19:40

      Salve, temo invece che il doppio voto per rappresentanti di lista, "estendibile" eventualmente anche ai componenti del seggio ed agli ufficiali delle forze dell’ordine presenti, sia possibilissimo ed i controlli non possono fermare il broglio in fieri, ma solo ex post. Al più solo l’ufficio elettorale, dopo la chiusura delle urne se ne può rendere conto visto che risulterebbe un numero di votanti superiore di X elettori al consentito. Tutto questo però presuppone un controllo serio ed onesto da parte di codesto personale, pur sempre corruttibile o comunque interessato dal risultato elettorale, tanto più in situazioni politiche precarie dove chi vince vi può riuscire anche per una sola manciata di voti. Per evitare tutto questo basterebbe rendere elattronici i registri elettorali, magari in rete su base nazionale, così da fugare ogni rischio: ogni elettore ammesso al seggio verrebbe registrato e conteggiato in tempo reale, impedendo il doppio voto dovunque. Cmq al di là di tutto, mi sembra una soluzione che semplifica e velocizza la procedura burocratica.

    • Di asskicker (---.---.---.216) 15 agosto 2017 04:58

      Errata corrige: l’ufficio elettorale non può riuscire a verificare il broglio dal conteggio verificando la semplice affluenza, in quanto verosimilmente questa è sempre ben al di sotto del 100%; sarebbe possibile solo in quei fortunati seggi in cui i votanti sono sempre prossimi al 100%, ma gli stessi truffatori elettorali questo già lo sanno semplicemente consultando il dato storico, per cui non rischierebbero. Dunque temo che senza registro elettronico in tempo reale non se ne possa uscire.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.147) 9 giugno 2009 22:46
    Damiano Mazzotti

    La nomina dei partiti degli scrutatori è un’altra porcata... ormai nominano tutto... già nominano i direttori delle aziende sanitarie e i primari... fra poco toccherà agli insegnanti.... e poi proibiranno agli italiani di sposare le straniere... e così via...

    • Di (---.---.---.188) 10 giugno 2009 01:36

      Felice di leggere il commento di Peppe...

      in quest’articolo ho trovato affermazioni un po’ troppo qualunquiste... facciamo attenzione!

    • Di peppe (---.---.---.55) 10 giugno 2009 21:34

      Grazie,
      è facile fare affermazioni qualunquiste quando non si sa esattamente di cosa si sta parlando.Oltretutto i presidenti di sezione hanno a disposizione un bel libretto con la regolamentazione di tutte le operazioni di sezione dalla costituzione del seggio alla valutazione dei voti alla chiusura dei verbali che e comletamente consultabile dai rappresentanti di lista su semplice richiesta. Figurati che io a fine votazione alle volte lo regalo ai rappresentanti di lista che lo trovano molto ma molto utile.
      Ciao
      Peppe

    • Di (---.---.---.232) 11 giugno 2009 00:15

      Innanzitutto scusate a tutti se tardo nella risposta.

      @ Peppe

      voto plurimo: "Sicuramente saprai che anche non presentando un documento valido per il riconoscimento e votando per conoscenza se l’elettore non è presente nelle liste sezionali non può votare". Certo che lo so. Infatti forse non mi sono spiegato bene: io mi compro 50 schede elettorali, di cinquanta sezioni diverse, e vado a votare in ciascuna di questa sezione. In ogni sezione mi spaccio per una delle 50 persone, quella presente in quella determinata sezione. Dunque no problem, brogli facilissimi.

      rappresentanti di lista: "il doppio voto è comq una cosa temporanea,vengono registrati in entrambe le liste e quindi non possono sfugggire". Di fatti l’ho anche specificato nell’articolo, oltre a specificare che però i controlli arrivano dopo mesi, se arrivano. Riguardo all’accesso ai verbali: sinceramente mi sono basato sulla mia personale esperienza, dove i presidenti di seggio hanno fatto difficoltà a far accedere ai verbali, facendola passare come una manovra non lecita.

      rappresentanti di lista da collegi diversi: qui non s’è proprio capito cosa volevo dire, ovvero che un candidato nel collegio 1 può sfruttare voti che ha nel collegio 2 semplicemente mettendoli come rappresentanti di lista nel collegio 1. Una manovra consentita dalla legge ma inigusta.

      interpretazione volontà elettore: lo so che sono tutte cose legali, ciò non toglie che siano cose ingiuste, perchè suscettibili di voto di riconoscimento. Dove si svolgono contemporaneamente elezioni amministrative ed europee, come nel mio caso di Napoli, un candidato provinciale potrebbe chiedere ai suoi elettori di scrivere sulla scheda elettorale europea un determinato nome per riconoscere il voto. Tanto basta che c’è la X sul simbolo, quindi il voto non si perde.

      La frase finale, invece, è stata male interpretata: intendevo dire che con normative più restrittive sulla "interpretazione della volontà dell’elettore", se da un lato si mette un freno al voto di riconoscimento, dall’altro si mette in pericolo la volontà di qualche elettore che invece è in perfetta buona fede. Ma, d’altronde, c’è sempre un equilibrio fra le due cose: se dovessimo salvaguardare la volontà dell’elettore in tutto e per tutto, allora non dovremmo annullare quasi nessuna scheda. Nemmeno quelle con numeri o linee, messe magari lì per caso. Dunque, tra il salvaguardare il diffuso voto di scambio di persone che si fanno comprare e il raro voto sbagliato di un vecchietto poco aggiornato che scrive Andreotti vicino al simbolo dell’UDC, preferisco sacrificare il secondo per sconfiggere il primo.

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