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Commento di

su Vita da rappresentanti di lista


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11 giugno 2009 00:15

Innanzitutto scusate a tutti se tardo nella risposta.

@ Peppe

voto plurimo: "Sicuramente saprai che anche non presentando un documento valido per il riconoscimento e votando per conoscenza se l’elettore non è presente nelle liste sezionali non può votare". Certo che lo so. Infatti forse non mi sono spiegato bene: io mi compro 50 schede elettorali, di cinquanta sezioni diverse, e vado a votare in ciascuna di questa sezione. In ogni sezione mi spaccio per una delle 50 persone, quella presente in quella determinata sezione. Dunque no problem, brogli facilissimi.

rappresentanti di lista: "il doppio voto è comq una cosa temporanea,vengono registrati in entrambe le liste e quindi non possono sfugggire". Di fatti l’ho anche specificato nell’articolo, oltre a specificare che però i controlli arrivano dopo mesi, se arrivano. Riguardo all’accesso ai verbali: sinceramente mi sono basato sulla mia personale esperienza, dove i presidenti di seggio hanno fatto difficoltà a far accedere ai verbali, facendola passare come una manovra non lecita.

rappresentanti di lista da collegi diversi: qui non s’è proprio capito cosa volevo dire, ovvero che un candidato nel collegio 1 può sfruttare voti che ha nel collegio 2 semplicemente mettendoli come rappresentanti di lista nel collegio 1. Una manovra consentita dalla legge ma inigusta.

interpretazione volontà elettore: lo so che sono tutte cose legali, ciò non toglie che siano cose ingiuste, perchè suscettibili di voto di riconoscimento. Dove si svolgono contemporaneamente elezioni amministrative ed europee, come nel mio caso di Napoli, un candidato provinciale potrebbe chiedere ai suoi elettori di scrivere sulla scheda elettorale europea un determinato nome per riconoscere il voto. Tanto basta che c’è la X sul simbolo, quindi il voto non si perde.

La frase finale, invece, è stata male interpretata: intendevo dire che con normative più restrittive sulla "interpretazione della volontà dell’elettore", se da un lato si mette un freno al voto di riconoscimento, dall’altro si mette in pericolo la volontà di qualche elettore che invece è in perfetta buona fede. Ma, d’altronde, c’è sempre un equilibrio fra le due cose: se dovessimo salvaguardare la volontà dell’elettore in tutto e per tutto, allora non dovremmo annullare quasi nessuna scheda. Nemmeno quelle con numeri o linee, messe magari lì per caso. Dunque, tra il salvaguardare il diffuso voto di scambio di persone che si fanno comprare e il raro voto sbagliato di un vecchietto poco aggiornato che scrive Andreotti vicino al simbolo dell’UDC, preferisco sacrificare il secondo per sconfiggere il primo.


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