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Violenza contro le donne: l’appello "Avete tolto senso alle parole"

È cominciato tutto venerdì, con questo post. Come spesso accade su questioni forti, è nata una bella discussione tra di noi. E poi, quasi insieme, abbiamo deciso di non tacere più e di usare le armi a nostra disposizione per cancellare la brutalità della violenza contro le donne e provare a cambiare la cultura. Degli uomini sì, ma anche delle donne.

Abbiamo sentito il bisogno di mettere un punto, di dire uno Stop gigantesco, come quello che Nadia Banaudi pronuncia nel suo articolo di ieri sul suo blog, accogliendo il mio invito ad usare i nostri spazi per tenere alta l'attenzione sul tema. La ringrazio, soprattutto perché ha colto uno degli aspetti fondamentali della questione: l'educazione. Qualcosa lo potete fare, subito, anche voi, proprio adesso. Cosa?

Firmare l'Appello "Avete tolto senso alle parole".

E partecipare alle tante manifestazioni che sabato 30 settembre saranno promosse in tutte le città di'Italia. Potete trovare il testo integrale dell'appello a questo link e potete firmarlo qui. Chiediamo cose così semplici che non mi spiego come non siano ancora state realizzate o forse, me lo spiego fin troppo bene:

  • Piena applicazione della Convenzione di Istanbul
  • Cancellazione della depenalizzazione dello stalking (sì, proprio quella appena passata che tutti negano di aver introdotto)
  • Educazione a partire dalle scuole
  • Attenzione da parte dei professionisti dell'informazione: non si crea il caso morboso per vendere
  • Case sicure, centri anti violenza in ogni città, risorse per la tutela, la protezione e il reinserimento lavorativo delle donne maltrattate o a rischio
  • Diffusione e potenziamento del numero contro la violenza 1522
  • La magistratura assicuri alla giustizia i colpevoli senza sconti e prescrizioni
  • Che le forze di polizia e carabinieri ascoltino e pongano fiducia nelle parole delle donne.

Non sottovalutate il dolore delle donne! Cerca la manifestazione più vicina a casa tua e partecipa!

E se puoi rinunciare, per un solo piccolo giorno, al ritmo definito del tuo "calendario editoriale", prova a continuare questa catena di solidarietà tra donne e uomini, scrivendo sul tuo blog il tuo punto di vista e citando questo articolo.

Se hai opinioni, proposte, idee per andare avanti, lo spazio dei commenti ti aspetta.

In fondo, chi ha bisogno di fare qualcosa per sentirsi bene, somiglia già molto a un essere umano.

A qualunque genere ess* appartenga

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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