Venezia, la Fenice vola alto con l’Hamburg Ballet ne La Dame aux camélias di John Neumeier
Successo memorabile per la compagnia e Premio Una vita nella musica 2023 conferito a John Neumeier.
Musica e letteratura si coniugano con danza, colori e sensualità dando vita all’evanescente poesia di La dame aux camélias del coreografo John Neumeier, straordinario innovatore del genere del balletto drammatico: è l’appuntamento con la grande danza alla Fenice che si è rinnovato per la Stagione Lirica e Balletto 2022-2023 nel mese di gennaio.
La coreografia, creata nel 1978 da John Neumeier per il Balletto di Stoccarda, è stato interpretato a Venezia dall’Hamburg Ballet, la compagnia diretta da Neumeier, che festeggia quest’anno i cinquant’anni dalla sua fondazione.
Lo spettacolo si sviluppa in tre atti sulle musiche di Fryderyk Chopin, ed è l’espressione più esplicita dell’eleganza raffinata e densa di profondi significati che anima il celebre coreografo. La trama è ispirata al celeberrimo romanzo di Alexandre Dumas figlio, la cui vicenda è stata fonte letteraria della Traviata di Giuseppe Verdi. Il coreografo conosceva La signora delle camelie come opera lirica, pièce teatrale e film con Greta Garbo, ma sentiva che l’opera e la pièce teatrale sacrificavano le scene più forti che si trovano solo nel romanzo e decise dunque di valorizzare attraverso la danza ciò che considerava quasi più importante: quanto l’opera non racconta.
E’ un balletto classico, nel quale nondimeno affiora la modernità della coreografia dalla componente metateatrale, gioco del teatro nel teatro - la coppia Marguerite e Armand assiste all’opera Manon – stratagemma che consente a Neumeier di rendere chiaramente il passato e il futuro, utilizzando Manon e Des Grieux come una sorta di specchio per Marguerite e Armand, così da rendere visibili i loro pensieri, i loro dubbi e le loro visioni del futuro, le loro fantasie, come egli stesso confida al suo diario.
La felice collaborazione con Jürgen Rose per le scene e i costumi, rigorosi nel rappresentare l’epoca, ma tali da consentire la massima libertà di espressione del corpo, e François Menou per l’emozionante light design, ha contribuito a creare una serata di grande arte senza la minima indulgenza al ridondante.
I ballerini dell’Hamburg Ballett si sono rivelati degni della miglior fama, così come i due protagonisti, Alina Cojocaru, Marguerite Gautier e Alexandr Trusch, Armand Duval; e i loro alter ego Xue Lin, Manon Lescaut, e Christopher Evans, Des Grieux.
L’Orchestra del Teatro La Fenice sotto la direzione musicale di Markus Lehtinen, ha eseguito la musica dal vivo, con Michal Bialk, che dal 2006 mantiene una stretta collaborazione con l’Hamburg Ballet, quale solista al pianoforte.
Tutto dialoga sul palcoscenico della Fenice a testimonianza dell’armonia di uno spettacolo di altissima classe. Applausi per tutti.
Marina Bontempelli
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