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Venezia: alla Fondazione V-A-C "The Electric Comma"

Una riflessione sui percorsi di scambio fra umano e non umano che vanno dal poetico-intuitivo all’algoritmico-analitico

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il palazzo sededella V-A-C Foundation a Venezia

“The Electric Comma”, la virgola elettronica, è la nuova mostra collettiva aperta alla Fondazione V-A-C di Venezia, nel bel palazzo da poco restaurato delle Zattere, che si sviluppa in dialogo con KADIST ed è curata da Katerina Chuchalina e Pete Belkin.

Aperta in coincidenza con la chiusura della Biennale, questa mostra parte dalla Biennale, ma ne è fuori: la direttrice della Fondazione, Teresa Iarocci Mavica tiene a precisare che la Fondazione vuole essere a Venezia quando ci sono i veneziani e offrire qualcosa per loro, per esserci, dunque, quando i riflettori non sono puntati sulla città.

I lavori esposti intendono investigare le vie del linguaggio, guidarci alla scoperta dei suoi cambiamenti nella percezione e nella comprensione all’epoca dell’intelligenza artificiale. Gli artisti partecipanti si interrogano sulle nostre modalità di comunicazione con le tecnologie e sul loro possibile impatto ambientale, ma la mostra ci invita a riflettere anche sugli aspetti dei linguaggi invisibili nell’immediato, quali l’intuizione e la metafora, indispensabili per creare fluidità tra poesia, pittura e linguaggio.

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Ci guida alla visita Francesco Manacorda, direttore artistico. Il titolo della mostra deriva da un lavoro di Shannon Ebner, una poesia il cui linguaggio scritto è trasformato in una forma astratta e più intensamente visiva: mutando la poesia incompiuta in immagine, il processo di Ebner rivela la modalità non lineare, spesso erratica, con cui viviamo il linguaggio.

Altri artisti indagano il super-organismo in espansione fatto di algoritmi e banche dati, che filtra sempre più il modo in cui percepiamo, apprendiamo, comunichiamo e ricordiamo. Esso estende i suoi tentacoli come l’intreccio di un micelio che si basa su simbiosi e parassitismo.

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Anche la radicale trasformazione del rapporto tra l’umanità e la sua memoria è oggetto di indagine, in questa mostra che resterà aperta fino al 31 maggio nella storica cornice del Palazzo che ospitava la sede dell’allora Autorità Portuale: un “Porto Aperto”, come lo ha voluto definire Pino Musolino, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, per “superare le barriere nazionaliste e aprire nuove opportunità di dialogo tra gli artisti di tutto il mondo”, come inteso dalla Direttrice della V-A-C Foundation.

Aperto da giovedì a martedì, dalle 10 alle 18, chiuso il mercoledì; venerdì dalle 10 alle 20.

Fermata vaporetto: San Basilio o Zattere

www.v-a-c.ru

Marina Bontempelli

Questo articolo è stato pubblicato qui

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