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Venezia, al Teatro Malibran successo e grande partecipazione delle scuole per Il Pinocchio di Pierangelo Valtinoni

Dal 18 al 24 gennaio 2024 nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2023-2024 e nel contesto della programmazione Opera Giovani dedicata al pubblico delle scuole e delle famiglie

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Nato dalla penna di Carlo Collodi nel 1881, Pinocchio è stato tradotto in più di duecentosettanta lingue, raccontato da tutte le arti, dal cinema al fumetto passando per la danza e la televisione, ma per la magica storia del burattino vivente più famoso di tutti i tempi mancava la narrazione attraverso l’opera in musica, lacuna che è stata colmata dalla fiaba musicale del compositore vicentino Pierangelo Valtinoni su libretto di Paolo Madron.

Liberamente ispirato alle Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi l’opera vede la luce nel 2001 come atto unico per il Teatro Olimpico di Vicenza, ma è nel 2006, alla Komische Oper di Berlino, che prende davvero forma nei due atti della versione definitiva che girerà tutto il mondo, dopo la prima al Teatro Regio di Torino nel maggio del 2019, ed è quest’ultima la versione cui abbiamo assistito al Malibran.

Valtinoni e Madron sono due artisti accomunati dall’attenzione alla poetica del mondo infantile, ma quest’ opera, grazie alla musica raffinata di Valtinoni che mescola melodie orecchiabili dolci e amare, ritmi di bolero e samba, pop e progressive rock e l’arguto e sensibile libretto che Madron riesce a spogliare del melenso moralismo collodiano, costruiscono un prodotto complesso e sofisticato adatto anche ad un pubblico adulto.

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Tuttavia un’opera esiste solo nel momento in cui viene rappresentata: lo spettacolo del Malibran è la ripresa dell’allestimento firmato nel 2019 dal regista Gianmaria Aliverta, con le scene di Alessia Colosso, i costumi di Sara Marcucci, il light design di Elisabetta Campanelli e i movimenti coreografici di Silvia Giordano. Tutto il team creativo funziona a meraviglia, e Aliverta si conferma un grande artista per la regia vivace, funambolica, ricca di gag, con un ritmo drammaturgico coinvolgente e nel contempo delicato e originale.

Marco Paladin sul podio ha diretto non solo l’Orchestra del Teatro La Fenice e il coro di voci bianche dei Piccoli Cantori Veneziani di Diana D’Alessio, ma anche, con spirito e simpatia, gli interventi dei piccoli spettatori istruiti nel corso dell’anno scolastico dai docenti preparati dalla sezione Educational del Teatro

Bravissima il soprano Michela Antenucci, che è risultata un Pinocchio credibile sia come burattino disubbidiente che come bambino impaurito o affettuoso. Vocalmente si è distinta per freschezza del suono, chiarezza nella pronuncia e versatilità interpretativa.

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Il resto del cast e vale a dire: il falegname Geppetto, il basso-baritono Matteo Ferrara; la fata, il soprano Giovanna Donadini; Chiara Brunello, il gatto e Dottor Gufo; Christian Collia, la volpe e Dottor Corvo; Rocco Cavalluzzi, Mangiafuoco e l’oste; Lara Lagni Lucignolo e Arlecchino e Rosa Bove il tonno, la lumaca e Pulcinella, è risultato purtroppo davvero appena udibile, cosa che ha reso indispensabili i sopratitoli.

A dare voce ai gendarmi, al grillo parlante, ai conigli, al coro di burattini, al coro di bambini e al coro dei pesci i preparatissimi Piccoli Cantori Veneziani. Piacevoli ed efficaci le coreografie i cui protagonisti sono stati i ballerini Antonino Montalbano, Matilde Cortivo, Eva Scarpa Dabalà, Ilario Marco Russo, Nik Simonetti e Emanuele Frutti.

Successo festoso per tutti.

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