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Vendola deus ex machina o distruttore?

“Chi può provocare il corto circuito è Nichi Vendola”, parola di Scalfari

Il 19 settembre del corrente mese, domenica, nel suo solito prolisso articolo su La Repubblica, Eugenio Scalfari ci ha deliziato con varie amenità come la scoperta, alla sua veneranda età, che «le cose sono quello che sono. Un´arancia è un'arancia. Una casa è una casa. La pioggia che cade è la pioggia che cade». Citazione da "Sconcerto" di Marco Marcoaldi la quale senza dubbio, contestualizzata, nello spettacolo messo in scena con Beppe Servillo all´Auditorium di Roma, ha il suo senso e la sua ragione d’essere. Molto meno senso ha in questo articolo dove egli, nelle premesse, si dichiara una verginella della politica per poi prodursi in un articolo interminabile il quale, pur non essendo condivisibile, per il suo solito modo di dire e non dire, apre degli squarci sui giochi di potere che si stanno pericolosamente giocando nel Partito Democratico soprattutto sulla questione Vendola.

Scalfari, nell’articolo citato, dopo aver “elegantemente” demolito Bersani:

«Bersani da qualche tempo è più incisivo, ma ha ancora un´aria da buon padre di famiglia, di buonsenso, ma non certo da trascinatore. Bersani non fa sognare. Non è il suo genere e credo che non gli piaccia. Shakespeare dice nella "Tempesta" che la nostra vita è fatta della stessa stoffa di cui son fatti i sogni. Beh, Pierluigi Bersani non è fatto di quella stoffa.»

 e dopo aver “elegantemente” demolito Veltroni:

«Purtroppo per il Pd, Veltroni non è un uomo nuovo e soffre quindi del logoramento di tutta la classe politica italiana.»

si spertica in elogi per l’ex pupillo di Bertinotti:

«Chi può provocare il corto circuito è Nichi Vendola (…) Ha carisma, non c´è dubbio. Il suo strumento è la parola, l´affabulazione, il suo racconto della situazione. ( …) Chi cerca il sogno, nelle sue parole lo trova».

Poi, poco più in là, della serie qui lo dico qui lo nego, che denota una vera e propria scissione del pensiero, appare un’altra affermazione scalfariana che dovrebbe creare allarme «Il punto è che Vendola vuole fare a pezzi il Pd e tutti i partiti e con i frammenti sparsi sul terreno costruire intorno a lui la sinistra italiana » e poi, di seguito «Vuole costruire la sinistra.»

Questo è ciò che dice non dicendo Scalfari, ma la realtà forse è un’altra. Ciò che sta facendo il catto-comunista, Vendola, è l’ennesimo tentativo di distruggere, non il PD, ma la sinistra italiana che da tempo ha la febbre. Una, finora, ipotetica, leadership di Vendola, sarebbe un errore da ricordare nei secoli a venire. Il signor Scalfari, credente in Vendola, ci vorrebbe assicurare della bontà della sua reliquia vivente. Ma visti i “successi” dell’Arcobaleno, nelle ultime elezioni, non sarei tanto tranquillo. In quel caso la coalizione dei partiti di ”estrema” sinistra furono fatti scomparire da… io dico, soprattutto da Vendola.

È un giudizio politico e mi potrei anche sbagliare.

Però non mi posso sbagliare sugli scandali nella sanità pugliese e quindi del suo modo di governare; non mi posso sbagliare sulle sue frequentazioni sia con i ragazzi dell’ex MSI che gli hanno dedicato ovazioni sia con la Santa Sede che egli ha glorificato a Bari il 18 settembre: «Il documento della conferenza episcopale sul sud è stato un atto straordinariamente importante perché ha rotto il silenzio sul mezzogiorno d'Italia"». Vendola, teoricamente, dovrebbe difendere le istanze degli omosessuali, e di tutti coloro che sono negati nella loro libertà di espressione proprio dall’istituzione cattolica, da quegli uomini togati con i quali va a braccetto essendosi proclamato fervente cattolico.

Inoltre non mi posso sbagliare sui discorsi di Vendola, che ascolto e leggo: sono, come sottolinea anche Scalfari, vere e proprie affabulazioni nel suo significato letterario, favole, favole per incantare, ma al contrario delle favole che hanno quasi sempre un senso etico e/o moralistico, le favole vendoliane, spesso non hanno neppure un vero significato; non sono altro che vuoto mascherato da parole che non trovano un luogo per sedersi un attimo e mettersi d’accordo sul senso. Dire che il documento della conferenza episcopale è un atto straordinariamente importante, in sostanza, non significa nulla come non significano nulla gli appelli del Papa per la fame in Africa se poi vieta l’uso dei profilattici in quel paese dove vi sono cinquanta milioni di morti per AIDS. Questo Scalfari dovrebbe saperlo, visto che ripete nell’articolo che “un´arancia è un´arancia e una casa è una casa. Nomina sunt coseguentia rerum, e non il contrario, lo dovrebbe sapere Scalfari, lo dovrebbe sapere Vendola.

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