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Ve l’hanno data a bere

Contrordine, compagni sognatori. Nichi Vendola, l’”Obama bianco”, nel senso che ha grande eloquio onirico ed altrettanta rapidità ad adeguarsi alla realtà, ha deciso che le tariffe dell’Acquedotto Pugliese non scenderanno. Neppure di quel leggendario 7 per cento riferito al costo del capitale il cui meccanismo continua a non essere capito, anche da quanti dovrebbero avere tutti gli strumenti per afferrarlo (incluso l’autore del pezzo qui linkato).

La realtà bussa alla porta con veemenza, assumendo le fattezze dell’assessore alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati:

«In Puglia la remunerazione del capitale investito del 7% è un costo: quello che pagheremo ogni anno fino al 2018 sul bond in sterline pari al 6,92% contratto durante la gestione dell’era Fitto»

Ovvio che il 7 per cento è un costo: è il costo del capitale, la somma del mix di debito ed equity necessario a realizzare gli investimenti! E non si tratta di una rendita, ve lo diciamo da sempre e da subito rispetto ad una vicenda che illustra in modo davveroliquido l’analfabetismo economico degli italiani.

E San Nichita di Bari, che dice? Beh, lui aveva già fatto capire che, potendo, avrebbe votato no, ma in quei giorni era troppo impegnato a costruire la sua icona, da portare in processione assieme alla sgargiante palandrana di Padre Zanotelli. Oggi, che le bocce sono ferme, vi precisa meglio il suo pensiero. Perché queste cose non sono state spiegate agli elettori, prima del referendum?

«Nessuno me le ha chieste»

E pensate che per un simile saltimbanco molti di voi, col cuore gonfio di gioia e cantando Bella ciao, si sono riversati in massa alle urne, accusando gli astensionisti delle peggiori nequizie. Siete davvero teneri, italiani. Vi si taglia con un grissino.

P.S. Nel frattempo, più che ballare, si ride.

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.102) 28 giugno 2011 13:46
    Renzo Riva

    E dopo aver mangiato,
    mangiato e ben bevuto,
    ti fa vedere il buco

    con tutto quel che segue.

    passata l’isteria del dopo Fukushima si tornerà alla situazione precedente
    (come avvenne dopo Chernobyl)

    negli anni successivi a Chernobyl l’opinine pubblica italiana è stata divisa in due con una leggera prevalenza degli antinucleari, una significativa quota di indecisi ed un terzo degli anti nucleari disponibili a cambiare idea qualora ci fosse "una soluzione definitiva al problema dei rifiuti radioattivi"

    i pro nucleari hanno superato gli anti (di pochi punti percentuali) quando il prezzo del petrolio, pochi anni fa, ha superato abbondantemente i 100 dollari al barile, per lo meno nella disponibilità a discutere del ritorno al nucleare.

    la crisi energetica mondiale è già in atto, confermata da quanto sta avvenendo in Libia ed in altre parti del mondo arabo e non verrà arrestata dall’utilizzo del gas.
    La notiamo poco in quanto abbiamo una depressione delle attività manifatturiere del mondo occidentale.
    il mondo corre veloce, India, Cina, Brasile, ecc hanno raggiunto il momento in cui pretenderanno un consumo procapite che si avvicini al nostro.

    per questa ragione credo che le discussioni si riapriranno molto presto e che il vero problema, come nel caso dell’occasione sprecata nei passati tre anni è:

    la qualità della nostra classe dirigente, in un contesto di crisi dell’occidente.

    chi si illudeva che la crisi greca fosse superata, ora deve prepararsi a quelle successvie ed alla crisi dell’Euro.
    in quel contesto verrà rispoposta la domanda agli italiani. Cosa pensate che farà l’Italia da grande?
    forse siamo un paese senza speranza, ma forse è nel momento della crisi che sapremo ritrovare le migliori energie, morali prima che nucleari.

    Riprendendo i fili del discorso, credo che si capisca a cosa serva il nucleare solo se si capisce

    (risalendo il percorso)
    a cosa serve l’energia elettrica,
    a cosa serve l’energia

    quali sono le fondamenta del nostro benessere
    se vogliamo conservarle e rimanere una nazione manifatturiera

    che il mondo è più grande dell’Italia e la sfida dell’energia impegnerà il mondo nei prossimi decenni

    che la vera questione morale è affrontare tale sfida (e non le frottole sull’ambiente)

    che occorre una classe dirigente in grado di sviluppare una visione del futuro ruolo dell’Italia in questo contesto mondiale

    a questo punto si può esaminare cosa fanno gli altri per soddisfare il proprio fabbisogno energetico e quali prospettive offrono le differenti tecnologie;
    questo esame conclusivo mostra che il nucleare non è LA soluzione, ma parte indispensabile della soluzione (e continueremo ad importarlo).

    Questo breve ragionamento va fatto innanzi tutto a governanti ed amministratori.
    Ieri all’assemblea di Assoacciai si è discusso di: delocalizzazioni e come mantenere la direzione in Italia, gas e carbone "pulito".

    Occorre anche spiegare che esistono, nell’elite europea ed occidentale, alcuni grandi gruppi ed interessi economici che hanno già deciso il progressivo declino del continente ed una politica di forte riduzione dei consumi e dei livelli di vita, presentata nelle vesti di una politica di difesa dell’ambiente.

  • Di materialeresistente (---.---.---.81) 28 giugno 2011 18:03
    materialeresistente

    Che Vendola sia quella roba lì è evidente ma questo che c’entra con il fatto che per legge si debba assicurare una remunerazione del "capitale" investito.

    Questi signori sono andati in cerca di soldi ed hanno emesso un bond per fare gli investimenti. E’ un’altra roba.
  • Di Phastidio (---.---.---.82) 1 luglio 2011 13:04
    Phastidio

    Scusi, ma lei il capitale come lo reperisce, di solito? Glielo dico io, ci sono due modi, variamente mixati: il debito ed i mezzi propri. Tertium non datur. Ripeto: lei come va "in cerca di soldi", di solito? Non è "un’altra roba", anche se fa comodo crederlo, sennò il proprio teatrino crolla miseramente. Se quel bond non fosse stato emesso, dove avrebbero trovato i fondi? basta rispondere a questa domandina per capire come funziona il mondo. La remunerazione del capitale investito non è una rendita, è un costo di produzione. Ma proprio non riesce ad entrarvi in mente, purtroppo.

  • Di (---.---.---.250) 3 luglio 2011 12:44

    Ma quando capiremo che Vendola è solo un berlusconiano travestito da comunista (o Rafaniello, come direbbero i 99 Posse)? Quanto ci metterà a passare dall’altra parte? Quando capiremo che ha vinto per colpa del clientelismo e per colpa di Beppe Grillo che lo ha supportato?
    NICHI, DIMETTITI PER IL BENE DELLA PUGLIA E DELLA SINISTRA!
    Ho anche in mente un sostituto per la nuova sinistra: Maurizio Landini.

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