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Usa. Viva la bimba estratta dal ventre della donna uccisa

La polizia del New Hampshire ha ritrovato in vita la bimba estratta dal ventre di una 23enne del Massachussets all’ottavo mese di gravidanza, Darlene Haynes, che era stata uccisa lunedì scorso. Lo ha riferito l’emittente americana ABC, ricordando che la donna era stata trovata morta in casa, avvolta nelle coperte e col corpo mutilato da una lunga ferita nell’addome.

Una storia che ha sconvolto l’America: prima il ritrovamento del cadavere, brutalmente mutilato, poi i terribili dubbi sul destino della bimba. E l’autrice dell’omicidio e del rapimento potrebbe essere una donna, amica della vittima.

La piccola è stata ritrovavata nel New Hampshire, dove era stata portata dall’amica della donna uccisa. Dopo un lunghissimo e confuso interrogatorio la presunta omicida è stata arrestata. Non è ancora accusata di omicidio. Per ora le imputazioni a suo carico riguardano il rapimento della neonata e la folle fuga. Al momento dell’arresto con lei c’era un uomo che sembra essere estraneo ai fatti.

La svolta nelle indagini, merito degli amici della presunta assassina che aveva annunciato loro di aver partorito una bambina ma di averla lasciata in ospedale non volendo riconoscerne la maternità. Insospettiti dall’inaspettato annuncio e non essendo a conoscenza di un’eventuale gravidanza della donna, gli amici si sono decisi a denunciare il fatto solo dopo essere venuti a conoscenza del brutale omicidio.

La vittima era stata vista per l’ultima volta una settimana prima, portava la figlia di 18 mesi a trovare il padre con il quale aveva una difficile relazione. Nessuno era a conoscenza della sua morte: Darlene aveva tagliato i ponti con la famiglia, era stata abbandonata dalla madre poco dopo la nascita e, secondo uno zio, aveva dei seri problemi neurologici. A lanciare l’allarme i vicini, insospettiti dal terribile odore che proveniva dalla casa e dalla prolungata assenza della donna.

Quando è stato rinvenuto il cadavere della vittima, le sue condizioni erano tali da rendere difficile anche identificarne il sesso. Solo dopo alcuni esami si è risaliti alla sua identità e alla gravidanza brutalmente interrotta all’ottavo mese.

Per quanto terribile, questa storia ha più di un precendente. Nel giugno di quest’anno una donna dell’Oregon, incinta, è stata massacrata proprio come Darlene da un’altra donna, conosciuta casualmente poco prima.
Anche in questo caso il feto era stato rimosso.

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